Talismani dell’editoria. I Tallone e gli scrittori del ’900 (17 giugno - 30 settembre 2015) è il titolo della mostra che viene inaugurata oggi mercoledì 17 giugno alle ore 17 all’interno della nuova area museale Spazi900 della Biblioteca Centrale Nazionale di Roma. L’inaugurazione della mostra sarà impreziosita da un recital della poetessa brasiliana Márcia Theóphilo, storica amica della famiglia Tallone.
“Consapevole del fatto che ripercorrere oggi l’attività editoriale di Tallone significa gettare un ponte con la grande tradizione tipografica italiana, la Biblioteca Nazionale di Roma propone per la prima volta al pubblico un tema mai esplorato, quello del rapporto dell’editore, Alberto prima, la moglie Bianca poi con i figli e, dopo la scomparsa di Aldo nel 1991, Enrico e Maria Rosa, con gli scrittori del Novecento e oltre”.
Andrea De Pasquale, Direttore della BNCR, con queste parole ha spiegato il senso del percorso espositivo che viene dedicato ad Alberto Tallone, uno dei più raffinati editori del Novecento. Alberto Tallone (Bergamo, 1898 - Alpignano, 1968), figlio del pittore Cesare Tallone e della poetessa Eleonora Tango, dopo essere stato apprendista nella stamperia di Maurice Darantière a Châtenay-Malabry, risalente alla fine del XVIII secolo, nel 1938 la rilevò fondando la propria casa editrice con sede a Parigi. Dall’anno della sua fondazione e fino al 1958, anno del rientro in Italia, la sede della Alberto Tallone Editore fu il piano terreno dell’Hôtel de Sagonne in rue de Tournelles 28, a Parigi. Dal 1957 Tallone trasferì la casa editrice nella proprietà materna di Alpignano, presso Torino. L’editore fu creatore di un’impresa di alto artigianato che, di fronte a un’editoria di massa, si è affermata nel corso dei decenni per l’eleganza e per l’essenzialità della veste tipografica, le tirature limitate e i testi composti a mano su carte di pregio. L’attività della Alberto Tallone Editore è dunque destinata a intrecciarsi con figure e vicende che hanno segnato il mondo culturale italiano e non solo, del secolo scorso.
Tramite le Edizioni Tallone la significativa mostra ripercorre la letteratura del Novecento con l’esposizione di esemplari di pregio, conservati prevalentemente nel Fondo Falqui della Biblioteca, documenti inediti, autografi, lettere, bozze di stampa, presenti nel ricchissimo archivio della famiglia Tallone. L’allestimento, completato anche da un corposo apparato iconografico con foto inedite dall’archivio Tallone, è corredato da un catalogo che, oltre ai saggi introduttivi di Enrico Tallone, Eleonora Cardinale e Andrea De Pasquale, raccoglie una scelta delle più indicative lettere tra Enrico Falqui, Alberto e Bianca Tallone, per la prima volta in mostra e tuttora inedite, così come il ritratto a matita che Giorgio de Chirico fece a Falqui nel 1955.
Talismani dell’editoria si snoda attraverso quattro sezioni. Il percorso si apre con la storia della casa editrice che la rendono unica nel panorama editoriale italiano e ne fanno assumere un valore emblematico. Il centro della prima sezione è l’origine del libro con gli strumenti di composizione e gli elementi costitutivi: carte, caratteri (il carattere Tallone, disegnato dal fondatore nel 1949, è usato in esclusiva dalla casa editrice) e inchiostri. Da notare che i testi sono stampati in tiratura limitata, circa 300 copie, su carte di puro cotone e su carte della Cina e del Giappone. La mostra desidera sottolineare gli aspetti artigianali e materici dell’attività tipografica della casa editrice che risulta di estrema attualità a fronte di un mondo editoriale dominato da grandi giganti e sempre più orientato verso modelli che dissolvono il libro come oggetto fisico. Il fulcro della mostra è costituito dalla seconda sezione dedicata ad Alberto Tallone e agli scrittori italiani del XX Secolo. Il lungo viale che porta alla casa di Alpignano è destinato a essere percorso e ripercorso lungo tutto un secolo da scrittori, intellettuali, artisti, studiosi. Nei primi decenni del Novecento, ancor prima della nascita della tipografia, è Eleonora Tango Tallone, madre di Alberto, ad accogliere ad Alpignano scrittori quali Sibilla Aleramo e Dino Campana, del quale vengono esposti due documenti autografi inediti, di estremo interesse, vista la rarità di manoscritti del poeta di Marradi. Con la fondazione della casa editrice e il successivo trasferimento in Italia s’intensificano i rapporti con gli scrittori. Numerosi divengono gli incontri, i progetti, le edizioni: La Mandragola con un saggio di Riccardo Bacchelli, Archimede di Leonardo Sinisgalli, Sono uno di voi di Libero de Libero. Non tutti i progetti vanno però in porto come accade per la raccolta Morte delle stagioni di Giuseppe Ungaretti, del quale viene esposta una lettera inedita scritta con il noto inchiostro verde, insieme a lettere inedite di Salvatore Quasimodo, Camillo Sbarbaro, Vittorio Sereni, Mario Luzi. Le scelte editoriali cadono inevitabilmente sulla poesia, una scrittura di forte creazione per lo stesso tipografo, attento artefice della composizione del testo. Si passa attraverso Guido Gozzano, Gian Pietro Lucini, Eugenio Montale, e si arriva agli anni più recenti con Attilio Bertolucci, Alda Merini, Eugenio De Signoribus.
Tallone instaura importanti rapporti anche con gli scrittori stranieri. Nella terza sezione si dà testimonianza del rapporto più significativo e duraturo, quello con il poeta Pablo Neruda (nella foto in alto la dedica di Pablo Neruda ad Alberto Tallone), del quale l’editore pubblica, in prima edizione mondiale, gli inediti di Sumario, La Copa de Sangre e il discorso tenuto in occasione della consegna del Premio Nobel nel 1971. Neruda riconoscerà in Tallone il “maestro de la claridad, profesor de pureza, héroe del Libro”.
Il percorso ha termine con un rapporto lungo e intenso, quello tra i Tallone e il critico letterario Enrico Falqui, del quale l’Istituto conserva la ricca e rara biblioteca in una sala a lui dedicata. Un continuo invio di libri, suggerimenti e proposte editoriali, intensa e reciproca stima emergono in modo evidente dallo scambio epistolare intercorso tra Falqui, Alberto e Bianca Tallone. Il critico romano curerà per l’editore le Poesie di Cardarelli e l’Antologia di scrittori laziali contemporanei, ma soprattutto dedicherà all’amico e alla sua preziosa arte tipografica il saggio Tallone, stampatore esemplare. Al termine del percorso espositivo il visitatore comprenderà che cosa voleva dire Alberto Tallone facendo sua una massima di Charles Peguy:
“La bellezza di un libro deriva dalla bellezza dell’opera scritta... dalla bellezza della tipografia... della tiratura... della carta”.
- Talismani dell’editoria. I Tallone e gli scrittori del ’900
- 17 giugno - 30 settembre 2015
- Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
- Viale del Castro Pretorio, 105
- 00185 Roma
- Tel. 06/4989352
- Orari: lun-ven 10-18, sabato 10-13, ingresso gratuito
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