Ci sono delle professioni legate ai libri che non passano mai di moda.
Si tramandano semplicemente attraverso i secoli con intatto il loro bagaglio di suggestioni e magia. Così i moderni cantastorie, come i predecessori, percorrono strade e piazze, mettendo talento e fantasia a disposizione del pubblico. Giada Signorini, in arte Lulu l’inventastorie, è una di loro.
Favolista o scrittrice viaggiatrice, come si definisce sul suo sito, abita a Noale, a trenta minuti da Venezia. Ma, cappello a cilindro in testa e borsa capiente al braccio, distribuisce sogni in giro per l’Italia: è facile incrociare il suo cammino un po’ ovunque, a patto che ci siano favole da narrare e persone disposte ad ascoltarle.
“Ti regalo una storia”: l’avventura letteraria di Giada Signorini
Link affiliato
Le sue storie sono messaggi in bottiglia o minuscoli rotoli di carta contenuti in barattoli trasparenti. Se la avvistate in giro è sufficiente fermarsi e scambiare qualche chiacchiera, per ottenere in cambio una favola.
Poi ovviamente ci sono altri modi per incontrare i suoi mondi fantasiosi: le storie su misura ispirate da parole suggerite dall’uditorio.
O quelle raccolte nelle pubblicazioni tradizionali, come il libro Ti regalo una storia (2020): una raccolta di racconti brevi nati dai disegni dei bambini durante il lockdown, in un gioco che è scambio e insieme contaminazione tra pubblico e autore. Perché al rapporto diretto con i lettori questa scrittrice a metà strada tra tradizione e futuro non rinuncia.
Così il metodo di comunicazione più efficace resta quello diretto.
Come dice la stessa Lulu:
Le storie vivono infinite volte: quando le scrivi, quando le leggi, quando le ascolti e quando le racconti.
Lulu e le “storie in valigia”
Le sue storie si spostano in valigia, nel rispetto del tema del viaggio che è strumento di incontro, conoscenza di sé stessi e degli altri.
O possono essere trasportate grazie a una rete di rivenditori in librerie, caffè letterari, cartolibrerie, concept store, erboristerie, bar, pasticcerie e perfino ottici e negozi di occhiali che ne facciano richiesta.
Le storie in bottiglia possono stare dappertutto e fanno riscoprire il piacere di una lettura veloce, ma seleziono solo posti speciali perché sono fatte a mano e hanno bisogno di cura, possono stare solo in luoghi di sognatori.
Lulu l’inventastorie: dalle favole agli accessori fantastici
Così in aprile Lulu l’inventastorie sarà a Napoli Comicon con uno stand con tanto di laboratori e workshop dedicati ai più piccoli e alle famiglie.
Ma in febbraio era al Carnevale di Venezia e dell’esperienza in laguna racconta:
Oggi mi sono fermata a parlare con un sacco di persone, per fortuna l’arte è ancora motivo di incontro: è bastato un abito, un paio d’ali e una bottiglietta illuminata…il resto lo fa sempre l’incontro.
L’abito, è il caso di dirlo, in questo caso ha un ruolo importante. Ed è parte integrante del personaggio. Perché per creare una storia efficace bisogna crederci, immedesimarsi: i bambini lo sanno. E i grandi farebbero bene a ricordarlo ogni tanto.
Così nascono gli abiti che Giada indossa durante le sue performance: veri e propri costumi creati dalla collaborazione con la stilista Alessia Mancin.
E i cappelli, borse, occhiali, accessori originati dalla fantasia dell’autrice e dagli incontri con gli artigiani dei luoghi visitati. Si possono acquistare o affittare sui suoi siti. Come le storie raccolte nella linea editoriale The storyteca prenotabili sui canali social, dove si trovano anche le date delle prossime partecipazioni. Un calendario utile per tutti coloro che credono nella magia dell’incontro e nel potere della fantasia:
Le mie storie sono diventate un marchio e sono in rivendita, ma io amo regalarle quando mi incontrate perché è bellissimo vedere sorrisi per regali inaspettati.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Ti regalo una storia”: l’avventura di Giada Signorini in arte “Lulu l’inventastorie”
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Curiosità per amanti dei libri
Lascia il tuo commento