Nella Collana “Le strade” Fazi riedita “Foglie cadute” (2019, titolo originale The Fallen Leaves, traduzione dall’inglese di Carla Vannuccini, pp. 478, 18,00 euro) di Wilkie Collins (Marylebone, 8 gennaio 1824 - Londra, 23 settembre 1889), redatto dallo scrittore inglese nel 1879.
Un altro grande romanzo dal padre della narrativa del mistero, che la casa editrice romana pubblica nuovamente dopo la prima edizione del 2005. Folgorante e coinvolgente l’incipit del Prologo:
Le influenze inesorabili che sono destinate un giorno a regnare sovrane sulle nostre misere anime e a dar forma al triste e breve corso della nostra vita hanno talvolta un’origine misteriosamente remota e giungono a noi per strade tortuose attraverso l’anima e la vita di sconosciuti.
Una cosa è certa, Collins, figlio del pittore di paesaggi William, sapeva bene come catturare l’attenzione del lettore. Sublime nella pittura di personaggi sia positivi e sia negativi, Collins in queste pagine tratteggia una trama avvincente ricca di colpi di scena divertendosi con sottile ironia a rappresentare la società vittoriana con i suoi drammi sociali e sentimentali. Chissà se Claude Amelius Goldenheart, il protagonista del romanzo, ha lo stesso sguardo del “Ritratto di giovane uomo” di Friedrich Kraus datato 1850, dipinto che accompagna la raffinata copertina del presente testo. Amelius, giovane uomo che, prima di vedere realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni, avrebbe dovuto attraversare diverse peripezie.
Londinese, Collins, considerato uno dei padri del romanzo poliziesco, scoprì la vocazione per la scrittura dopo aver lavorato per qualche tempo come avvocato, molti suoi volumi tra i quali “La donna in bianco” (1859) considerato il suo capolavoro, “La pietra di luna” (1868), e “Il fiume della colpa” (1886) caratterizzati da intrecci complessi e pieni di suspense, furono pubblicati a puntate su alcune riviste dirette dall’amico Charles Dickens.
Chi avrebbe potuto resistere a un uomo così?
Bandito dalla Comunità Cristiana di Tadmor, nell’Illinois, a causa di una relazione con una donna più grande di lui, Claude Amelius Goldenheart era stato mandato nel Vecchio Mondo, nella nativa Inghilterra. Arrivato a Londra, Amelius era stato colto alla sprovvista, sconvolto dal mondo senza scrupoli della capitale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, contrapposto a quello dal quale proveniva. L’incontro con John Farnaby, ricchissimo, ambiguo e disonesto uomo d’affari avrebbe cambiato la vita dell’ingenuo e sincero Amelius, innamoratosi di una fanciulla da salvare e proteggere.
Lui era giovane, ed era un uomo. Per un istante perse il controllo di sé e la baciò come non aveva mai fatto prima di allora.
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