In occasione del bicentenario della nascita di Wilkie Collins (Marylebone, 8 gennaio 1824 - Londra, 23 settembre 1889) Fazi riedita in una nuova, raffinata veste grafica, i tre titoli più famosi dell’opera del padre del poliziesco moderno:
La donna in bianco (2024, titolo originale The Woman in White, traduzione di Stefano Tummolini, pp. 792, 15,00 euro),
Senza nome (2024, titolo originale No name, traduzione di Luca Scarlini, 612 pp., 15,00 euro) e La pietra di luna (2024, titolo originale The Moonstone, traduzione di Martina Rinaldi, 612 pp., 15,00 euro).
Chi era Wilkie Collins, il padre del poliziesco moderno
La vita di Wilkie Collins, amico e collaboratore di Charles Dickens, primogenito di William Collins, pittore di successo, fu una singolare mescolanza di rispettabilità e dissipazione, prudenza e audacia.
Dopo aver scoperto di non essere tagliato per gli affari, studiò Legge laureandosi e ottenendo l’abilitazione all’avvocatura, ma non praticò mai la professione legale. Il suo destino era nella scrittura, quella era la sua vocazione, scoperta grazie all’incontro con Charles Dickens, cominciando a scrivere per la sua rivista, il settimanale Household Words.
Fu l’inizio di un rapporto di lavoro e d’amicizia durato dieci anni. Collaborazione che diede i suoi frutti, Collins, uno dei più prolifici autori vittoriani, scrisse venticinque romanzi, più di cinquanta racconti e numerose opere teatrali.
Le opere del “padre del giallo moderno”, secondo la definizione di Agatha Christie, non passano mai di moda, sono dei classici, che fanno di Wilkie Collins un maestro della narrativa del mistero. Opere da leggere per la prima volta e da riscoprire omaggiando il bicentenario della nascita di un autore di tutto rispetto.
leggi anche
Wilkie Collins e Charles Dickens: l’amicizia tra due scrittori che diventa collaborazione letteraria
La donna in bianco di Wilkie Collins: trama
Link affiliato
“Questa è la storia di quel che la pazienza di una donna può sopportare, e che la determinazione di un uomo può ottenere”.
Nella premessa del romanzo epistolare, che diede a Wilkie Collins la notorietà rivelando il suo acume geniale, l’autore inglese specifica che:
“gli avvenimenti narranti in queste pagine avrebbero potuto reclamare la loro parte di pubblica attenzione in una corte di giustizia”.
Quindi come il giudice l’avrebbe ascoltata, “così il Lettore l’ascolterà adesso”.
Questo splendido libro, scritto nel 1859 e pubblicato per la prima volta a puntate nello stesso anno e in quello successivo sulla rivista fondata e diretta da Charles Dickens, All the Year Round, fece da apripista a tutta la produzione di romanzi gialli, che si sarebbe rivelata feconda soprattutto nei paesi anglosassoni. Uno dei capolavori della letteratura inglese definito da T. S. Eliot “il più bello dei romanzi polizieschi moderni”, presenta personaggi indimenticabili, divisi in buoni e cattivi.
Intrigante la trama impreziosita da delitti, scambi di identità, apparizioni e sparizioni e macchinazioni senza fine.
Era forse accaduto qualcosa di male a quella creatura sperduta?
“Senza nome” di Wilkie Collins: la trama
Link affiliato
Un altro grande classico della letteratura inglese pubblicato per la prima volta a puntate nel 1862 sulla rivista fondata e diretta da Charles Dickens, All the Year Round.
“Le lancette dell’orologio segnavano le sei e mezzo del mattino. La casa era una residenza di campagna nel Wesr Somersetshire, chiamata Combe-Raven. Il giorno era il 4 di marzo e l’anno il 1846”.
A quell’ora nessun rumore, se non il ticchettio dell’orologio e il pesante ronfare di un grosso cane steso su uno stuoino fuori dalla sala da pranzo, disturbava la quiete mattutina della dimora. Presto i singoli abitanti della casa avrebbero fatto la loro apparizione… Due sorelle rimaste orfane, Norah e Magdalene Vanstone, le quali, dopo la morte improvvisa dei genitori scoprono che questi ultimi non erano sposati, una contrastata eredità, la società vittoriana che osserva e giudica.
Una storia drammatica, con al centro due giovani donne costrette a guadagnarsi da vivere. Collins non praticò mai la professione legale, ma seppe utilizzare la conoscenza della materia per i suoi scritti. Le ingarbugliate vicende delle sorelle Vanstone, che si ritrovano all’improvviso senza nome, sono uno veritiero esempio di tutto ciò.
“Ormai la loro sorte dipende dalla giustizia e dalla pietà di un estraneo”.
“La pietra di luna” di Wilkie Collins: la trama
Link affiliato
Il romanzo, conosciuto in Italia anche con il titolo “Il diamante indiano” fu pubblicato per la prima volta a puntate dal 4 gennaio all’8 agosto del 1868 sulla rivista fondata e diretta da Charles Dickens, All the Year Round, per poi essere stampato in quattro volumi da William Tinsley.
Secondo le più antiche tradizioni indiane, un diamante giallo e luminoso come la luna, che rappresentava l’unico satellite naturale della Terra, era incastonato nella fronte di una divinità indiana con quattro mani. Sia per il suo strano colore, sia per una superstizione secondo la quale risentiva dell’influenza della divinità di cui era ornamento, e aumentava o diminuiva di splendore con il crescere e il calare della luna, l’oggetto prezioso si era meritato il nome con il quale è conosciuto in India ancora oggi: la Pietra di luna. Il diamante giallo fin dall’XI Secolo era custodito da tre bramini, il loro compito, da tramandarsi alle future generazioni, era quello di sorvegliare la Pietra di luna notte e giorno sino alla fine delle generazioni umane. Dopo una serie di vicissitudini la rara gemma era conservata nel Palazzo di Seringapatam, il sultano Tippoo l’aveva fatta incastonare come ornamento sul manico di un pugnale, ordinando di conservarlo tra i tesori più ricercati della sua armeria. Ma nello stesso palazzo del sultano, tre sacerdoti guardiani la tenevano segretamente d’occhio. Nel 1799 il colonnello John Herncastle, ufficiale dell’esercito britannico durante l’assedio di Seringapatam, si era appropriato della leggendaria pietra non immaginando che qualcuno o qualcosa di funesto e impalpabile sembrava investire tutti quelli che avevano la sventura di incrociare il loro cammino con la scintillante e fatale pietra.
Un’ambientazione esotica per Wilkie Collins nel romanzo, che raggiunse subito un grande successo di critica e pubblico tra quella società vittoriana, che l’autore conosceva così bene. Quanto mai intrigante e innovativa la struttura del testo diviso in una serie di racconti narrati dai diversi personaggi, tra i quali spicca il sergente Cuff, acuto investigatore londinese chiamato a investigare nel 1848 in una dimora dello Yorkshire sulla scomparsa, in circostanze misteriose, di un gioiello d’inestimabile valore, ereditato dalla diciottenne Lady Rachel Verinder.
“Indirizzo queste righe, che ho scritto in India, ai miei parenti in Inghilterra”.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tre capolavori di Wilkie Collins tornano in libreria editi da Fazi
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Fazi Libri da leggere e regalare Wilkie Collins
Lascia il tuo commento