

Uscirà al cinema con Wanted dal 17 febbraio Fiume o morte!, il docufilm che rievoca in modo del tutto inedito, molto originale e per nulla retorico la celebre impresa che ebbe per protagonista il poeta/soldato, il vate, il Comandante, come si farà chiamare, Gabriele D’Annunzio. Ciò che rende questo prodotto, diretto e scritto da Igor Bezinović, assolutamente speciale è il punto di vista con cui la grande storia viene raccontata. Si comincia con una panoramica di come appare oggi Fiume, la città croata che ora si chiama Rijeka: la macchina da presa inquadra ponti, strade, mercati, negozi, per poi passare ad intervistare i passanti, gente di ogni età. La domanda che viene posta è: sapete chi era D’Annunzio? Avete mai sentito parlare dell’occupazione di Fiume da parte di soldati italiani al seguito di quest’uomo? La risposta dei più giovani è negativa, parlano in croato, non capiscono l’italiano. Solo qualcuno più anziano ha memoria di D’Annunzio e della sua impresa, tutti comunque lo ritengono un fascista.
Il regista del film chiede ai vari intervistati chi sia disponibile ad interpretare la figura del poeta e di altri personaggi dell’epoca. Nasce così questo documentario che alterna materiali e foto d’epoca con la ricostruzione di quegli avvenimenti del 1919, trattati con bonaria ironia. Gli attuali cittadini croati rivivono quell’impresa che coinvolse i loro genitori, si prestano a parlare italiano e a ripercorrere con precisione fatti, gesti, parole, spirito di quel tempo lontano.
Tra i personaggi storici rivediamo nelle scene:
- D’Annunzio, sempre impeccabile nei suoi abiti militari con cravattino,
- Luisa Baccara, che suona il piano,
- il generale italiano Pittaluga, che tenta di fermare la “santa entrata” di D’Annunzio e i suoi arditi in città.
Nel documentario ritroviamo gli scontri, i morti, i feriti, i balli, i discorsi dal balcone del palazzo del Governo, da cui il Comandante eccitava la folla dei suoi entusiasti seguaci. Il canto di Giovinezza, intonato da un giovane fiumano nei panni di Guido Keller, lo svizzero che fu molto vicino a D’Annunzio nelle gloriose giornate dell’occupazione, è una pagina cinematografica molto efficace.
Molto interessante la meticolosa sovrapposizione di fotografie d’epoca a cui corrispondono le pose delle comparse attuali, una cifra stilistica davvero insolita da parte del regista. Musiche d’epoca, costumi frutto di una ricerca accurata e un’atmosfera perfettamente rappresentata rendono questo docufilm prezioso. Molto intrigante l’uso della lingua croata, di quella italiana, del dialetto fiumano: un pastiche linguistico che rende in modo magistrale la storia di una dominazione assurda, di un’impresa che per poco non si è trasformata in una sanguinosa guerra civile, frutto di un momento storico difficile cavalcato da un poeta visionario, inventore dello slogan de “La Vittoria mutilata”, una vera e propria anteprima di quel che Mussolini compirà in Italia solo pochi mesi dopo.
Un film da mostrare ai più giovani, uno spunto di riflessione significativo nella storia del nostro confine orientale.
“Fiume o morte!”: il trailer
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Fiume o morte!”: il docufilm sull’impresa di Gabriele D’Annunzio al cinema
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