Una guerra ingiusta. Racconti e immagini dall’Ucraina sotto le bombe di Stefania Battistini

Ci sono date che restano lì impresse nella mente, sempre. Non solo, ma si conficcano talmente nella memoria che anche a distanza di tempo ti ricordi perfettamente cosa stavi facendo in quel momento.
Una di queste date è il 24 febbraio 2022, non tanto perché ritorna quel solito numero che mi accompagna da decenni (222), ma perché quella mattina non presi come al solito il treno per Brescia e come accadde per l’11 settembre, una strana sensazione mi spinse ad accendere la tv rimanendo subito senza parole: le immagini di fumo e fiamme erano la conseguenza dell’ordine di Putin relativa all’ingresso delle forze armate russe in Donbass per quella che si definiva “operazione di mantenimento della pace”.
Smisi di bere il tè e cominciai a guardare quelle immagini per capire cosa stava accadendo e perché. Sono passati due anni oramai e non è cambiato molto, anzi, ci sono frangenti in cui questo conflitto tra Ucraina e Russia persiste con momenti di recrudescenza che ti fanno capire che forse se ne parla di meno, ma il conflitto c’è, arde e tormenta la popolazione ucraina.
Stefania Battistini, giornalista del Tg1, è stata una delle prime a raccontare con immagini e parole quello che stava accadendo nel 2022 e nel febbraio del 2023 lo ha fatto anche con il libro-reportage Una guerra ingiusta. Racconti e immagini dall’Ucraina sotto le bombe , edito da Piemme che vero è uscito un anno fa, ma vista l’attuale situazione tra Ucraina e Russia il libro è ancora attuale (mentre scrivo le ultime notizie danno i russi ad Avdiivka e Zaporizhzhia) e come dice l’autrice “Camminare, vedere e raccontare è il dovere del giornalista” e Stefania lo ha fatto e lo fa sempre.

Il testo è corredato da foto sul campo e dai disegni di Frelly, ma esso è un vero e proprio viaggio in un terra martoriata da anni di tensioni (avvisaglie già nel 2014) e che, attraverso pezzi di vita messi nero su bianco, ci racconta quello che la popolazione ucraina ha visto piombare nelle proprie esistenze nel febbraio del 2022: bombe, morte, distruzione, freddo, privazione di energia e fame, tanta fame. Stefania Battistini ci porta dentro a quello che per la gente del posto e per chi ne è stato testimone, e lo è ancora, un vero e proprio inferno. Tanti luoghi (Avdiivka, Zaporizhzhia, Bucha, Kherson…) dove la distruzione e le macerie sono ovunque. Tante voci, vite spezzate di genitori che hanno perso figli, bambini rimasti orfani, donne e uomini che da un giorno all’altro hanno visto spazzato via tutto quello che avevano e si sono ritrovati a vivere nei bunker e nei rifugi sotterranei entrando in contatto con una umanità sconosciuta diventata, giorno dopo giorno, una nuova famiglia.

Stefania Battistini, inviata sul campo, scrive le storie e i pezzi di esistenze delle persone che ha conosciuto e incontrato, raccontando però anche i momenti di tensione vissuti in prima persona con i colleghi (provate a immaginarvi l’arrivo delle forze antiterrorismo nel bel mezzo di una diretta con il telegiornale o di dormire sotto terra con i topi che vi “passeggiano” avanti indietro sulla faccia), perché a volte raccontare, nonostante gli ostacoli e i pericoli, diventa qualcosa di fondamentale per condividere e far conoscere in modo chiaro quello che sta accedendo in posti che forse così lontani da noi non sono.
Stefania lo fa sempre, con le immagini per la tv e, in questo caso, con una scrittura fluida, garbata e umana, dove empatia ed emozione, ma anche rispetto, non mancano mai.

In Una guerra ingiusta. Racconti e immagini dall’Ucraina sotto le bombe c’è la distruzione, c’è la sensazione di pericolo e bombardamenti sempre lì che rombano avvicinandosi minacciosi in modo continuo.
Quello che però Stefania Battistini riesce a fare è raccontarci frammenti di speranza, di voglia di andare avanti nonostante tutto, perché una delle cose che la popolazione ucraina dimostra di avere, sempre in ogni momento, dentro e fuori le pagine di questo reportage,è la volontà di resistere e quella profonda e umana dignità che tutti dovremmo riscoprire e curare.