È stato presentato dall’autore Victor Matteucci, presso la Libreria Feltrinelli di Palermo, il suo ultimo lavoro (edito Nuova Ipsa), in presenza di Alberto Franceschini, già esponente di rilievo delle Brigate Rosse. Victor Matteucci si occupa da anni di programmi di sostegno e inclusione sociale e Gli estranei. Underclass e identità borderline è un saggio che viene riproposto, dopo la prima edizione nel 1998, e rinnovato con nuove considerazioni e analisi.
Vi sono due prefazioni, una di Mauro Laeng e un’altra di Rita El Khayat, ed è presente un contributo importante di Alberto Franceschini, specie per quegli anni in cui lo stesso è stato un protagonista. La condizione di esclusione e/o di estraneità era, secondo Franceschini, forse prevedibile negli anni trascorsi e questo libro ripropone temi che sono estremamente attuali.
Un processo di mutamento del mercato del lavoro si manifestò anche negli “anni di piombo” e questo condusse a delle riflessioni sull’utilizzo della forza lavoro in chiave marxista. Si parlava e si parla di marginalità, ma in chiave molto diversa.
Nella scala gerarchica vi erano i detentori del potere, gli operai e poi quelli che si definivano allora i sottoproletari, cioè dei soggetti che non lavoravano o lavoravano in maniera saltuaria. Questi in passato costituivano un’estrema minoranza e in questo contesto venivano denominati “l’esercito di riserva”, da intendere come coloro che aspettano un’occupazione. Il problema che si poneva era differente, poiché quando il ciclo capitalistico andava in positivo, questo “esercito”, veniva assorbito. Oggigiorno al di fuori del mercato del lavoro si ha invece una stabilità nell’esclusione che è divenuta superiore all’assorbimento.
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La riflessione che si ha nel libro analizza la situazione innovativa che adesso si pone e da cui occorre ricominciare. Vi sono adesso una serie di soggetti e individualità che al massimo si muovono non più nella produzione, ma nel mercato commerciale e nei consumi. Si mettono in atto dei palliativi, come la cassa integrazione, per cercare di frenare questo processo di espulsione, ma è un meccanismo che con l’andare degli anni non mostra più di realizzare risultati positivi, anzi peggiora lo stato delle cose. Il capitalismo pare essere alle corde e da qui nasce la riflessione contenuta nel libro: cercare la mentalità e la psicologia dei soggetti e individualità, non essendo più applicabile il criterio e la classificazione in classi.
L’impostazione seguita negli anni passati pare in parte debba andare a modificarsi. Sembrava che vi fossero delle vie di fuga e delle situazioni in cui ci si poteva misurare. Ma il mercato è mutato dalla produzione al consumo e il sistema non può pensare di sopravvivere in questo modo.
La tesi di questo libro è che per quanto sia sgradevole e duro quello che si vede, cioè l’emarginazione, la caduta di dignità umana, la prospettiva di esclusione delle nuove generazioni, tutto questo purtroppo è insito nel sistema e nell’ideologia in cui si vive.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Victor Matteucci presenta: Gli estranei. Underclass e identità borderline
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