Se fosse un romanzo sarebbe un inno alla bellezza e alla sua capacità di sopravvivere attraverso il tempo. Il lampo verde-blu delle maioliche policrome di Albisola che coprono i tetti di Villa della Pergola, ad Alassio, in questi giorni si riflette nei colori dei glicini in piena fioritura e fa a gara con il mare della Liguria.
Questo luogo ha molto da raccontare. Il presente con i suoi giardini in pieno rigoglio, il passato glorioso che affonda le radici nelle atmosfere Belle Époque inglese in riviera, il riscatto grazie a Silvia e Antonio Ricci (il 5 maggio si celebra il compleanno della riapertura avvenuta nel 2012) che conserva un angolo di paradiso tra storia e influenze letterarie, scopriamo quali.
Villa della Pergola: la storia di una rinascita
Per andare all’inizio della storia bisogna risalire indietro nel tempo fino agli anni ’70 dell’Ottocento. I primi proprietari sono il Generale William Montagu McMurdo e la moglie lady Susan Sarah Napier, fondatori della colonia inglese di Alassio assieme ai coniugi Gibb.
Poi arrivano i Dalrymple (il baronetto Sir Walter Hamilton è cugino di Virginia Woolf) e poi gli Hanbury, Thomas, Daniel e famiglia, già proprietari della Mortola a Ventimiglia. Altra villa, altra storia d’amore per i giardini.
Ad Alassio l’ultima pagina, la più recente, la scrivono Silvia e Antonio Ricci, protagonisti assieme ad una cordata di amici del salvataggio dalla speculazione edilizia che minaccia di cancellare un angolo di paradiso.
È il 2006. L’inizio della rinascita, dopo un periodo di abbandono. Parte il restauro, d’intesa con la Sovrintendenza e gli enti preposti, e il parco torna a nuova vita grazie all’architetto Paolo Pejrone che consulta fotografie d’epoca e testimonianze. E in sei anni ricostruisce con precisione quasi da archeologo le disposizioni originarie, con sapienti aggiunte. Gli edifici che compongono la Villa conservano arredi e fascino (merito dell’architetto Ettore Mocchetti): oggi ospitano un relais raffinato e discreto e il ristorante stellato Nove. L’insieme è una capsula del tempo, un museo vivo che custodisce il ricordo dei visitatori del passato.
Villa della Pergola: tra Hemingway, Howard e Hitchcock
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Di quest’operazione controcorrente che punta a fare tesoro di un patrimonio irripetibile, parlano The Daily Telegraph e il francese Dètente Jardin.
Nel 2012 Mondadori pubblica un libro in collaborazione con Electa a cura di Alessandro Bartoli. Si intitola Un sogno inglese in riviera. Le stagioni di Villa della Pergola.
Nel 2023 tocca a Inglesi in Liguria. Castelli, ville, giardini, storie a cura di Alessandro Bartoli e Francesca Centurione Scotto Boschieri per Sagep editore. Raccontano il fascino di un luogo senza tempo che molto deve agli echi letterari tutt’ora presenti: dallo stesso passato nasce la Biblioteca inglese più antica d’Italia (1875) con un fondo librario di 20mila volumi tutt’oggi conservato. Non solo: da queste parti ogni anno si tiene Un autore per l’Europa, premio letterario che richiama in città scrittori ed esponenti del mondo culturale internazionale. In riva al mare c’è poi una seconda biblioteca più moderna che affaccia direttamente sul blu della baia.
A due passi, Ernest Hemingway durante le sue soste in riviera sorseggia il suo rhum preferito ai tavolini del bar Roma, luogo di ritrovo del bel mondo di inizio secolo. La villa si intravede da molti angoli del centro storico, presenza discreta immersa nel rigoglio della vegetazione. Ha ospitato o ispirato artisti, fotografi, registi.
E naturalmente scrittori. Tra di loro il premio Pulitzer per la poesia Richard Howard o addirittura Alfred Hitchcock che ad Alassio gira alcune scene del suo primo film: The pleasure garden, non a caso.
Ma ambienta le sue riprese qui anche il premio Oscar Guy Green.
Una delle meraviglie della riviera secondo William Scott
Ma c’è di più. Del sogno inglese in riviera trasformato in villa si accorge lo scrittore William Scott, autore di un libro dedicato alla Riviera, The riviera painted & described by William Scott.
Nel 1908 scrive:
Un degno rivale dei giardini di Sir Thomas Hanbury a La Mortola è lo splendido parco di Villa della Pergola, appartenente a Sir Walter Hamilton Dalrymple, qui un genuino amore per la natura, unito ad una intima conoscenza del giardinaggio e ad un bilancio generoso hanno prodotto una delle meraviglie della Riviera.
Alassio viene addirittura citata in una delle storie per ragazzi più lette, segno di un affetto che non conosce salti generazionali: Kenneth Grahame nel romanzo Il vento tra i salici fa sbarcare proprio sulla spiaggia della Baia del Sole il topolino di mare impegnato in un lungo viaggio attraverso il Mediterraneo a bordo di un mercantile.
Cecil Roberts e il Portal to Paradise di Villa dalla Pergola
Gli anni scorrono e si arriva al dopoguerra. Il giornalista, poeta, drammaturgo e romanziere inglese Cecil Roberts è ospite dei party primaverili dedicati alla fioritura dei glicini e organizzati da Ruth Hanbury, l’ultima proprietaria.
Ad Alassio e alla vista della baia che si gode dalla chiesetta di Santa Croce dedica il suo libro sulle impressioni di viaggio in Riviera: qui ha scoperto il suo personale Portal to Paradise (pubblicato nel 1955 presso l’editore Hodder & Stoughton di Londra).
Nico Orengo e Antonio Ricci: un’amicizia a Villa della Pergola
In fondo l’amore per la Liguria è il filo conduttore di questo racconto attraverso i secoli e richiama sulla scena un altro grande della letteratura del ‘900.
Nico Orengo che della sua Liguria è stato strenuo difensore.
Nel volume dedicatogli dal quotidiano “La Stampa”, Nico Orengo. Poeta, narratore, giornalista, Antonio Ricci scrive di lui, ricordando una lunga amicizia e la collaborazione per Einaudi che lo aveva portato ad Alassio:
Conoscevo Nico da tempo, avevo letto quasi tutti i suoi libri, ci univa la passione per Sbarbaro e Montale, lo stimavo e gli volevo bene da quando lo avevano querelato per Gli Spiccioli in cui difendeva il territorio ligure.
L’incontro con gli Hanbury (Orengo di casa ai giardini della Mortola a Ventimiglia) consolida quel legame, già cementato dall’amore per le lettere e il territorio.
L’Orto Rampante di Villa della Pergola tra Calvino e Levi
Intanto il racconto, come tutte le belle storie, continua. E prosegue il lungo dialogo tra libri e natura che qui, più che altrove, sembra aver trovato una dimensione ideale. Di recente nei terreni adiacenti al parco di Villa della Pergola prende forma l’Orto rampante.
È, insieme, omaggio al Barone Rampante di Italo Calvino e richiamo alla conformazione delle colline liguri e a quell’agricoltura eroica, fatta di fasce, muretti a secco, serre. Il progetto diventa emblema della storia e della tradizione. Una parte dei terreni apparteneva allo scrittore e pittore Carlo Levi. L’autore di Cristo si è fermato a Eboli qui soggiorna in estate dal 1929 al 1975.
In quegli anni Italo Calvino spesso sale la collina, specie in estate, per incontrare l’amico, e posa per i ritratti.
Oggi il coinvolgimento dell’architetto Renzo Piano unirà ricerca scientifica, eventi culturali, didattica, bioagricoltura, ospitalità e ristorazione. Obiettivo: l’esaltazione delle eccellenze locali e l’interpretazione in chiave contemporanea delle atmosfere della tradizione.
Villa della Pergola: il parco più bello d’Italia
Nel 2022 gli oltre 22 mila metri quadrati del giardino affacciato sul mare di Villa della Pergola vincono il concorso il Parco più bello d’Italia nella categoria Parco privato. Merito anche dei glicini: qui è di casa una delle collezioni più importante d’Italia, unica per varietà, forme e colori con cascate che vanno dal lilla, al rosa al bianco. La fioritura prosegue in queste ultime settimane di una primavera che sembra farsi attendere. Più tardi toccherà agli agapanthus (con una concentrazione che non ha eguali in tutta Europa) in un coloratissimo passaggio di testimone che non delude in qualunque stagione. E poi agrumi, loto, ibischi, rose anche risalenti all’Ottocento, piante esotiche e rare.
I giardini sono visitabili da marzo a novembre. Meglio se in compagnia di un libro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Villa della Pergola ad Alassio, un sogno inglese dagli echi letterari: da Calvino a Hemingway
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