Watchers. Loro ti guardano
- Autore: A. M. Shine
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fanucci
- Anno di pubblicazione: 2024
Una buia foresta nel Connemara, Irlanda occidentale. Un rifugio che è piuttosto una prigione. Tre donne. Un uomo. Un ragazzo. Intrappolati in questo territorio topico irlandese. Ostaggi di forze mitopoietiche del folklore locale. Che sono entità mostruose. Che sono divinità lovecraftiane. Che sono Osservatori, custodi di tempo e spazio. Che sono loro e sono ovunque. E spiano. E osservano. Watchers. Loro ti guardano di A. M. Shine (Fanucci, 2024, traduzione di Vinicius Letale) è congegnato come un Dylan Dog dei tempi d’oro: thriller, suspense (dilatata sin quasi al parossismo), spruzzate horror se e quando serve. E diverse stratificazioni.
Prima fra tutte: è possibile fuggire da qualcosa, se quel qualcosa permea di sé l’intero mondo? La sindrome di Stoccolma che unifica inconsciamente rapiti e rapitori, in “Watchers” finisce dove comincia l’atavismo di una Natura primigenia, efferata e impassibile al tempo stesso.
Watchers è dunque in primo luogo un romanzo di prede e predatori: cinque le prede, capitate nell’antro irlandese dei Ciclopi, svariati i topoi di svariati altri generi: survivor, mistery, dark psicologico (chi è vittima di chi, e fino a che punto?), sul medesimo sfondo boschivo d’Irlanda, topico anch’esso. Una sorta di non-luogo.
Una terra metafisica sfuggita alle mappe. Un altrove al limitare del quale i motori delle auto si spengono d’improvviso. Come si diceva impazzissero le bussole di navi e aerei nel Triangolo delle Bermude. Di colpo. O come ci si smarriva oltre la soglia nautica delle Colonne d’Ercole, laddove si diceva finisse il mondo. Nel romanzo è ciò che succede a Mina: oltrepassa la soglia consentita e la macchina si spegne, presso gli alberi che delimitano la foresta. Non le rimane quindi che addentrarsi cieca al suo interno. Con le incognite e i pericoli del caso. Pericoli visibili e invisibili, e nemmeno un uccello che osi cantare fra le fronde dei rami... Poi da lontano una donna. La incita a correre verso una casamatta di cemento. Deve evitare le trappole degli Osservatori, e deve farlo in fretta, prima che si accorgano di lei. Prima che arrivi il buio. Mina ci riesce per un soffio. La porta si chiude alle sue spalle e subito l’edificio è investito da urla inumane. La stanza in cui Mina si trova adesso è spoglia. C’è una parete di vetro, inondata da una luce crudele che si accende quando si accende il buio. Il violento occhio di bue attraverso cui gli Osservatori osservano i loro prigionieri. Per ciascuno di loro il destino è comune: adeguarsi alla reclusione o morire tentando la fuga su sentieri disseminati di trappole. Né più nemmeno che selvaggina umana. Gli Osservatori (loro) vedono tutto e lo vedono non visti, discendenza di un Dio onnisciente che osserva inosservato.
Rinchiusa in questo bunker-prigione (da cui si esce soltanto in pieno giorno per procacciarsi da vivere), Mina si trova a convivere con tre malcapitati e con Madeline che forse la sa lunga, e a interrogarsi sulle invisibili creature della foresta. Chi possono essere? E per quali oscure ragioni spiano i prigionieri in ogni loro movimento? E a questo punto del romanzo anche il claustrofobismo è introdotto a dovere da uno scrittore che tesse e regge le fila di un gioco al massacro confinante con il mitismo, il sovrannaturale e la psicologia.
Senza eccessivi “spiegoni” (di solito autolesivi dei romanzi di genere), A. M. Shine convoca il lettore all’interno del meccanismo incomprensibile delle creature del buio, rendendolo parte e osservatore del tour de force emotivo cui sono sottoposti i prigionieri (angoscia, fame, sospetto, incredulità, disperazione).
Servendosi di un movente sui generis quanto funzionale alla trama: il folklore irlandese declinato in senso orrifico e “dark”. Sottotraccia paradigmatico. Ma davvero gli Osservatori abitano soltanto le foreste sperdute del Connemara?
Da questo romanzo tesissimo e ottimamente congegnato, il regista di Il sesto senso - M. Night Shyamalan - ha tratto e prodotto un film.
The watchers. Loro ti guardano
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Watchers. Loro ti guardano
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