

Un rapido sguardo alle classifiche Netflix delle ultime settimane ci svela che c’è un’unica serie che primeggia incontrastata nella top ten della piattaforma streaming: Anatomia di uno scandalo, l’ultima produzione di David E. Kelley l’acclamato fautore di Ally McBeal, The Undoing e Big Little Lies.
Anatomia di uno scandalo ha tutti gli ingredienti di un prodotto di successo: è un legal thriller dalle sfumature drama, vanta un cast stellare, ed è tratta da un bestseller il libro omonimo di Sarah Vaughan pubblicato in Italia da Einaudi.
La sceneggiatura, scritta a quattro mani da David E. Kelley e Melissa James Gibson, rimane fedele al romanzo nel tentativo - riuscito - di insinuare il dubbio nello spettatore mantenendolo con il fiato sospeso sino all’atto finale.
La serie britannica si spinge quindi a indagare nel profondo alcune tematiche chiave presenti non solo nella fiction contemporanea, ma persino negli attuali casi di cronaca. Abbiamo la reputazione apparentemente irreprensibile di un uomo di successo che viene lentamente a sgretolarsi dinnanzi a una verità in cui niente è come sembra. Le testimonianze rese al processo sembrano mutare continuamente la prospettiva sulle cose, scardinando persino le certezze più solide. Tra ville sontuose, i corridoi accademici di Oxford e l’Old Bailey - il più antico tribunale di Londra - i protagonisti sembrano muoversi in una narrazione sempre più labirintica, smarrendo ogni indicazione di senso.
Scopriamo più nel dettaglio la trama della serie targata Netflix e il libro da cui è tratta.
Anatomia di uno scandalo: la trama
La serie racconta la cronaca di un processo che vede sul banco degli imputati James Whitehouse (interpretato da Rupert Friend, Ndr), parlamentare britannico e uomo di successo, accusato di aver stuprato una donna, la sua collaboratrice Olivia Lytton (Naomi Scott, Ndr) con la quale aveva avuto una relazione clandestina. Mentre l’immagine pubblica perfetta, da copertina patinata, di Whitehouse si sgretola impietosamente lo stesso accade al suo matrimonio. La moglie Sophie (Sienna Miller, Ndr), compagna devota e fidanzata storica che ha immolato la sua stessa esistenza a quel ruolo, inizia a nutrire dei dubbi nei confronti del marito che sono aggravati dalle domande, sempre più insidiose, dell’avvocato dell’accusa Kate Woodcroft (Michelle Dockery, Ndr).
Lentamente il focus si sposta - tramite frequenti flashback - dal processo alla vita privata della coppia, non così perfetta ed equilibrata come appariva al principio. Il punto privilegiato di osservazione diventa quindi la mente sempre più confusa e smarrita di Sophie, vera vittima dell’intera vicenda.
Nel frattempo la “cronaca dello scandalo” scatena l’attenzione morbosa dei media che si lanciano su di essa come avvoltoio felici del lauto pasto. Scardinare la reputazione irreprensibile di un uomo di successo come James Whitecastle sembra la nuova missione che muove l’intera opinione pubblica: il popolo frustrato si accanisce contro l’eletto, abbattendo a colpi di scalpello una perfezione che si rivela soltanto apparente. La serie inizia come un legal thriller e sfocia nel melodramma, allontanandosi dalle dinamiche del processo per approfondire le più controverse relazioni umane.
Anatomia di uno scandalo: il lbro di Sarah Vaughan


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Il libro di Sarah Vaughan Anatomia di uno scandalo (Einaudi, 2018) ha il merito di indagare con originalità una storia che in realtà originale non è. Quella di James Whitecastle appare infatti come una vicenda già sentita: non è certo l’unico politico che si trova in stato d’accusa per violenza sessuale. Lui non smette di difendersi e rivendicare la sua innocenza tra momenti di scoramento e attacchi d’ira: dice la verità? Mente?
Lo scoop diffuso da un giornale scandalistico rischia non solo di distruggere la carriera politica di un uomo e il suo matrimonio, ma persino di mettere in discussione un intero sistema di valori.
L’abilità di Vaughan sta nel proiettare il lettore non nella coscienza di Whitecastle ma nella mente turbata della donna che l’ha sposato, Sophie, che improvvisamente vede ogni sua certezza e speranza andare in frantumi. Sophie è divorata dal dubbio e, al contempo, costretta dal suo ruolo a tenere la mano al marito, a sostenerlo come ha promesso “nel bene e nel male” sebbene, a tratti, vorrebbe solo svincolarsi da quel teatrino impostale dalle convenzioni sociali.

Nel libro, a ben vedere, predominano le figure femminili in un controverso gioco di ruoli: alla moglie devota Sophie, si contrappongono la donna in carriera Olivia e l’avvocatessa Kate che deve fare i conti con un’ossessione. Sono donne che si trovano a fare i conti con se stesse e con i ruoli definiti che occupano all’interno della società che d’un tratto vengono messi in discussione dalla scia dello scandalo.
La storia non mira a districare i dubbi, ma a crearli, mostrandoci i nervi scoperti della nostra società contemporanea tra dinamiche di potere, pregiudizi e il tema sempre più delicato del consenso.
Ne risulta un romanzo “nero” che cerca di fare luce sui recessi più oscuri dell’animo umano.
Anatomia di uno scandalo: il trailer
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Anatomia di uno scandalo”: dal libro alla serie tv Netflix
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