Come si costruisce un personaggio? Esiste una ricetta segreta?
La scrittrice Giulia Caminito, vincitrice del Premio Campiello 2021 e nella cinquina finalista al Premio Strega, ha provato a rispondere a queste domande nel corso dell’incontro Come si costruisce un personaggio tenutosi presso la fiera di Roma "Più libri Più liberi" sabato 4 dicembre alle ore 15.00 nella Sala Giove.
Una riflessione appassionata, quella della Caminito, sul concetto stesso di "personaggio di finzione".
L’evento si è svolto come anticipazione del corso online omonimo che la scrittrice terrà nel mese di marzo in collaborazione con La Scuola del Libro di Roma.
Le definizione di personaggio
La dissertazione di Giulia Caminito si è articolata su più punti, partendo dall’imprescindibile definizione di personaggio. Le definizioni sono sempre il punto di partenza ideale per la comprensione delle cose, solo che spesso ci dimentichiamo di consultare il dizionario, che invece potrebbe darci le risposte adeguate.
Il termine personaggio, spiega Caminito, deriva dal francese personne - persona, ed è quindi di genere neutro: non si riferisce in particolare a un uomo o a una donna, ma a tutto il genere umano.
La nozione di personaggio delinea essenzialmente quattro categorie di individui:
- Persona ragguardevole e importante per l’alto incarico che ricopre
- Ognuna delle persone che agiscono in un’opera narrativa o cinematografica
- Persona mascherata
- Persona dal comportamento singolare o bizzarro
La scrittrice osserva che in inglese personaggio si dice character, una parola nella cui etimologia si ritrova per l’appunto carattere, che rimanda all’atto stesso di scrittura, al carattere tipografico, alla Stampa. Il personaggio è quindi legato inestricabilmente all’atto di scrittura, è una sua parte essenziale e necessaria.
Il rapporto tra persona e personaggio
Giulia Caminito, laureata in filosofia, si spinge più a fondo e si addentra nella questione a livello epistemiologico.
Che differenza intercorre tra persona e personaggio? Cosa distingue le due entità?
Caminito osserva che il personaggio è una ricostruzione della persona e proprio in virtù di questo non potrà mai essere del tutto fedele alla persona stessa. Per dimostrare la sua tesi, la scrittrice prende in esempio il bellissimo libro di Marta Barone, Città sommersa, che l’autrice dedica al padre scomparso.
In Città sommersa, Barone si propone di ricostruire l’identità del padre tramite testimonianze, foto, documenti processuali, ma nonostante tutta questa grande mole di materiale si rende conto che la persona del padre le sfugge, rimane inafferabile.
"C’è sempre uno scarto," osserva Giulia Caminito "l’identità stessa della persona è sfuggente, non riusciamo a contenerla nella scrittura".
La creazione di un personaggio, nel processo di scrittura, comporta sempre un tradimento della persona reale.
Conscia di non poter restituire attraverso la scrittura l’intera complessità della persona del padre Leonardo, Marta Barone decide quindi fin da subito di farne un personaggio cui dà pure un nome specifico: non "mio padre", ma L.B.
Dà un altro nome al padre per concedersi maggior libertà di scrittura, di inganno, di finzione. Perché l’atto di scrittura comporta sempre un "tradimento" del reale.
Il corso a cura di Giulia Caminito alla Scuola del Libro
Con estrema sincerità, Giulia Caminito afferma che non esiste nessuna ricetta segreta per costruire il personaggio perfetto. Ormai il mondo moderno pullula di liste, webinar e tutorial che pretendono di insegnarci ogni cosa, persino Come costruire un personaggio in 5 punti.
Ma scrivere non è fare la ricetta dei pasticcini, osserva con sarcasmo Caminito.
L’autrice afferma che l’unico modo per creare un buon personaggio di finzione è mettersi a tavolino e scrivere, scrivere, provare e riprovare scontrandosi con l’insondabilità di un altro essere. Perché i personaggi devono essere prossimi alla persona, ma non uguali.
Il corso di Giulia Caminito Come costruire un personaggio si articolerà in quattro lezioni, una ogni mercoledì a partire dal 9 marzo. Ogni lezione della durata di due ore e mezza, dalle 18.00 alle 20 e 30, comprenderà una parte frontale e una parte di workshop.
Le 4 lezioni del corso saranno così suddivise:
- Una riflessione sull’Io: qual è la differenza tra Io sperimentale, Io fondamentale e Io tradotto.
- Rapporto tra l’Io e l’intreccio: che storia ha il nostro personaggio?
- Le parole: come parla il nostro personaggio? È importante che il personaggio abbia una voce chiara, riconoscibile, che appartenga solo a lui.
- Raccolta materiali di scrittura: come trasformare il personaggio in un racconto? Al termine del corso Giulia Caminito raccoglierà tutti gli elaborati degli allievi offrendo loro una sua personale valutazione.
Al termine dell’incontro Giulia Caminito ci tiene a ribadire che la costruzione del personaggio offre allo scrittore una grande libertà e distribuisce a tutti i presenti una traccia da sviluppare per la costruzione di un personaggio di finzione.
Tutti i foglietti sono stati accuratamente ritagliati da lei, a mano, con l’aiuto di un paio di forbicine,
Di seguito la traccia che è capitata a me:
Una giovane sposa ha in soffitta molte colombe, tra sé la chiama "la voliera".
A voi che storia viene in mente? Se è vero che il primo passo per la costruzione di un personaggio è scrivere, prima ancora è necessario immaginare e lasciarsi trasportare dall’ignoto nel bianco volo di colombe della nostra fantasia.
Per ulteriori indicazioni sul corso di Giulia Caminito, visitare la sezione dedicata sul sito web della Scuola del Libro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Come costruire un personaggio: la lezione di Giulia Caminito a Più libri Più liberi
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