Una delle affermazioni più diffuse in ambito letterario ed editoriale è che: la scrittura non si insegna.
Certo, si possono insegnare i costrutti grammaticali e sintattici, le figure retoriche e l’analisi del periodo, tuttavia "l’arte della scrittura" è un talento innato, una vocazione, una dote, il frutto di un’ispirazione intangibile che non può passare attraverso specifiche regole o direttive.
Si dice che per scrivere bene sia necessario leggere molto, ma neppure questo è un assioma inconfutabile dell’ars scribendi o almeno non è l’unico elemento sufficiente a diventare un buono scrittore. Ci sono infatti voraci lettori che si rivelano scrittori mediocri. Così come neppure una vita particolarmente difficile o infelice fa di una persona un poeta sommo o uno scrittore capace.
La scrittura: una materia astratta e sfuggente
Non vi sono dunque regole certe nella scrittura, ma ogni giovane scrittore sperduto nella selva oscura delle parole ha avuto modo di confrontarsi con dei modelli: i grandi autori, coloro che hanno affrontato quel percorso tortuoso e solitario, aspro e impervio, prima di lui. Chi dunque meglio di loro può offrire il proprio contributo su una materia tanto astratta quanto sfuggente, quale la scrittura.
Chiunque si sia trovato dinnanzi alla proverbiale crisi della "pagina bianca" oppure attanagliato da dubbi amletici che lo costringevano a riflettere per ore sulla posizione di un aggettivo o di un avverbio, ha anelato - almeno per un istante - di ricevere un consiglio da una di quelle menti eccelse che hanno fatto del "mestiere di scrivere" una ragione di vita.
Ecco dunque una rassegna di consigli di 4 grandi scrittori che devi assolutamente conoscere.
I consigli di Virginia Woolf a un aspirante scrittore
La celebre autrice inglese ha trasformato la scrittura nel suo personalissimo modo di sentire la vita. Per la Woolf la scrittura è stata liberazione e cura, panacea e delirio.
Tramite le parole Virginia Woolf è riuscita ad accedere alla dimensione più intima e profonda dell’esistenza.
Nel 1912 la Woolf fondò la casa editrice Hogarth Press tramite la quale diede voce a molti giovani scrittori a lei contemporanei. Nell’ambito della sua attività di editrice, Virginia ebbe dunque a che fare con giovani talenti alle prime armi e non esitò a incoraggiarli tramite alcuni consigli derivati dalla sua esperienza.
La grande autrice ha così lasciato ai posteri molteplici riflessioni su quella che lei considerava la "buona scrittura", oggi pubblicate in un libello dal titolo Consigli a un aspirante scrittore.
Virginia Woolf esordisce che una sentenza categorica, che di fatto non sembra un consiglio, ma in realtà lo è:
L’unico consiglio che una persona può dare a un’altra sulla lettura è di non accettare consigli, di seguire il proprio istinto, di usare la propria testa, di arrivare alle proprie conclusioni
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Recensione del libro
Consigli a un aspirante scrittore
di Virginia Woolf
Seguono alcune riflessioni più semplici e mirate sulla scrittura, adatte a nutrire la giovane mente creativa di un aspirante scrittore.
Virginia Woolf invita l’autore inesperto a focalizzarsi innanzitutto sul personaggio e a trovare un terreno comune con il lettore. In seguito lo ammonisce con il sacro comandamento: "Per scrivere bisogna prima leggere" e ricorda che un romanzo non è "una semplice successione di frammenti", ma deve avere una trama. Infine invita l’aspirate scrittore a essere paziente, e utilizzare la propria giovinezza come una finestra di sperimentazione e di ricerca. E lancia un ultimo ammonimento: "Non avere fretta di essere pubblicato".
I consigli di scrittura di Ernest Hemingway
Un grande autore americano, Ernest Hemingway, ci ha lasciato disseminati tra i suoi scritti dei preziosi consigli di scrittura. In Festa mobile, quel meraviglioso romanzo incompiuto che racconta la vita parigina dello scrittore, Hemingway scrive forse la più bella lezione di scrittura di ogni tempo:
Tutto quello che devi fare è scrivere una frase vera. Scrivi la frase più vera che sai.
Nel corso del romanzo Hemingway racconta la sua operosa attività di scrittura, che occupava larga parte delle sue giornate, e nel descrivere la sua lotta costante con le parole ci regala altri preziosi spunti:
Scrivi la storia migliore che puoi e scrivila meglio che puoi
Parlando della sua routine quotidiana il celebre autore americano ci riferisce anche alcuni piccoli accorgimenti che adottava per scrivere con metodo, per esempio: non bere prima di cena né prima di scrivere né mentre scrivi.
Infine un’altra delle preziose massime di Hemingway, lezione universale per gli scrittori di ogni tempo, è: "Scrivi solo di quello che conosci", che potrebbe forse essere ritenuta la regola aurea della scrittura.
Recensione del libro
Festa mobile
di Ernest Hemingway
I consigli di scrittura di Stephen King
Al giorno d’oggi non esiste forse scrittore più prolifico di Stephen King, maestro del genere horror e autore dei maggior best-seller internazionali.
Nel 2000 King pubblicò un libro che esulava dal suo solito repertorio: On Writing. Autobiografia di un mestiere.
King aprì il romanzo affermando che si trattava del libro della sua vita: "Non tanto perché la mia vita sia un romanzo, ma perché la mia vita è scrivere". All’interno di quelle pagine è contenuta la risposta alla domanda che Stephen King si è sentito rivolgere più volte nel corso della sua esistenza: "Come si diventa un bravo scrittore?".
In On Writing Stephen King ripercorre tutta la sua vita e regala ai lettori acute riflessioni su "bravi" e "cattivi" scrittori della storia della letteratura, parla del mondo editoriale e del lavoro dell’editor, ma soprattutto elargisce utili consigli.
I consigli di scrittura di Stephen King sono brevi ed efficaci, riepilogabili in alcune massime che si incidono nella mente di chi vuole imparare il mestiere di scrivere, quali: prima di tutto scrivi per te stesso e non per compiacere il pubblico.
Quando scrivi una storia, la stai raccontando a te stesso. Quando riscrivi, il tuo compito principale è di lasciare fuori tutto ciò che non è la storia.
Le annotazioni King sono dirette e sbrigative quali "Leggi leggi leggi" e "Non preoccuparti della grammatica perfetta".
Infine il genio del best-seller americano ricorda la prima caratteristica della scrittura: la solitudine.
Impari molto scrivendo molto e leggendo molto, e le lezioni più preziose sono quelle che ti insegni da solo.
Recensione del libro
On Writing
di Stephen King
I consigli di scrittura di Philip Roth
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Arriviamo infine al compianto Philip Roth, grande maestro della letteratura contemporanea. Nel recente saggio di collected nonfiction intitolato Perché scrivere? Roth ci consegna un itinerario labirintico attraverso il senso della scrittura.
Il libro fu pubblicato da Roth nel 2013, l’anno successivo alla solenne dichiarazione che lasciò attonito il pubblico dei suoi lettori: che non avrebbe più scritto.
In questa raccolta di saggi, riflessioni e appunti è contenuta in qualche modo la spiegazione del suo addio alla scena letteraria. Ma in realtà è anche una lettera d’amore alla scrittura e il più bel messaggio che potesse consegnare a chi, timidamente, si avviava a percorrere i primi passi nei meandri delle pagine scritte.
Quel che Philip Roth offre agli aspiranti scrittori forse non è un consiglio, ma una motivazione, che talvolta conta più di qualsiasi regola o ammonimento:
Il mondo della finzione ci libera dalle gabbie in cui la società rinchiude i sentimenti; una delle facoltà dell’arte è permettere tanto allo scrittore quanto al lettore di reagire all’esperienza in modi non sempre contemplabili nella quotidianità; o, se pure contemplabili, non sempre possibili, o gestibili, o legali, o consigliabili, o anche solo utili alla sopravvivenza
Ecco dunque detto perché scrivere e non resta altro da aggiungere.
Siamo giunti alla fine della nostra rassegna di consigli ad aspiranti scrittori. Quale di queste massime dei grandi autori vi è stata più utile?
Scrivetelo nei commenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I consigli di scrittura di 4 grandi autori da conoscere assolutamente
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