On Writing
- Autore: Stephen King
Stephen King, indiscusso re del suo genere, può mostrare decenni di best seller come risposta a quanti gli hanno chiesto negli anni come diventare un bravo scrittore. L’autore inizia subito facendo riferimento ad un vero manuale che secondo lui tutti gli aspiranti scrittori dovrebbero leggere, ed è “Elementes of Style” di William Strunk Jr. Questo romanzo non è una sorta di manuale ma solo un farsi conoscere fin dai suoi primi anni di scrittura e di vita, come pian piano sia maturata in lui l’arte dello scrivere e come fin dai suoi primi lavori giovanili, tra cui quello in una biblioteca, che l’abbiano avvicinato a questo mondo fantastico creato di parole, simboli, linguaggi nascosti e sussurrati a quanti abbiano dentro di loro la pazienza di voler leggere e conoscere.
Ritorna indietro nel tempo e narra di quando ricevette i primi soldi per aver scritto due articoli sportivi, pubblicati per una nota rivista del suo paese… Celebra colui che secondo le sue testuali parole : “…negli ultimi due anni alla Lisbon frequentai i miei bravi corsi di letteratura inglese e al college collezionai i miei bravi corsi di scrittura di composizione e scrittura in prosa e in versi, ma da John Gould imparai in soli dieci minuti più di quanto abbia appreso in tante ore di lezione…” Credo che in questa frase e in quelle che riempiono le pagine di questo libro ci siano molti insegnamenti, di vita e della sua professionalità che l’ha contraddistinto negli ultimi quarant’anni. Parla di come non sia stata facile la sua vita, delle difficoltà che ricorda vagamente di quando era solo un bambino, di tutti quei sentimenti e situazioni che l’hanno fatto diventare quello che è oggi. Lo stile e lo scrivere sono cose che non possono essere insegnate, non si diventa scrittori per caso, ci si nasce… Con l’andare del tempo si può studiare per perfezionare la conoscenza della lingua scritta, prendere spunto e ispirarsi forse a qualche autore preferito, ma scrivere è ciò che hai dentro, e alla fine con i dovuti accorgimenti, riesci a farlo uscire.
C’è molto di lui, questo è innegabile e chiaro. Fa una riflessione lunga e arguta sulle indicazioni di bravi e cattivi scrittori. E’ divertente e libero nelle parole, scrive con scioltezza così come ci ha abituati in tutti questi anni, non è il manuale che ci si aspetterebbe dal titolo, ma è solo parte di lui, della sua arte e delle sue conoscenze che cerca di trasmettere come può a quanti si vogliano affacciare al mondo degli scrittori, ma è anche una lettura gradevole per tutti i suoi fans. Non mancano certo le parti riferite agli editor, e al loro ruolo fondamentale per chi vuole vedere pubblicato un proprio libro. Fa una lunga scuola o almeno in parte, sull’editoria e su come funzioni il lavoro di editing e su cosa sia veramente, e alla possibilità di accettare che un eventuale editore possa dire la sua su un’opera da te partorita e che ritieni sacra. C’è un toccante riferimento ad un grave incidente che lo ha quasi strappato alla vita, e qui sono belle ed emozionanti le pagine in cui lui ne parla, riferendosi al rapporto con sua moglie, ai suoi figli e a quanto la sua famiglia sia stata importante e fondamentale nella sua vita di scrittore e non solo…
On writing. Autobiografia di un mestiere
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