Signora sola di Harold Robbins

Avete presente quegli scenari anonimi, anzi ameni, popolati da famiglie che sembra non abbiano davvero nulla da dire? Ecco, questo è ciò che vi si paleserà dinanzi leggendo il romanzo di Harold Robbins Signora sola, pubblicato da Sonzogno nel lontano 1980.
La protagonista di queste pagine, però, non ha davvero nulla di convenzionale. Ve ne accorgerete presto. JeriLee, questo il suo nome, è appunto un parto di questa società scialba; solo che lei non ci sta, lei è di più e vuole molto di più. Per questo la vedono diversa, come un’anomalia.
Il sesso le farà visita davvero presto e la nostra si ritroverà da subito a dover lottare per risalire quel pozzo nel quale è stata scaraventata senza tanti complimenti. Il matrimonio con un commediografo molto più vecchio di lei la porterà a esordire come attrice ma lei, però, vuole farcela da sola, per questo divorzierà e inizierà la propria odissea. Un’odissea costellata di sesso, droghe, fallimenti. Ma pur sempre la sua odissea.
Alla fine la nostra riuscirà ad avere un posto sotto la luce dei riflettori. E allora, solo allora, il suo piano potrà realizzarsi.

Harold Robbins ci parla di una donna che è partita dall’abisso e, con molta fatica, è arrivata fino in cima, o forse non si è mai mossa e la sua vita è stata una perenne e cocente delusione? Se il traguardo sono i soldi, le false promesse e gli amici (ma quali amici?) che ti pugnalano alle spalle, allora si può dire che la missione è stata compiuta. Ma a che prezzo? E, ricordiamolo, non si può tornare indietro…
Un libro pesante non per il numero di pagine ma per le cose che dirà, cose dirette a un pubblico universale che non ha paura d’ingoiare qualunque cosa senza quel poco di zucchero che, in molti casi, aiuta. Pagine popolate da una Donna (e la d maiuscola non è un errore di battitura) che si aprirà a noi, mostrandosi senza veli.
No, non è pornografia, solo sincerità. Una dote davvero rara, soprattutto al giorno d’oggi.