
Nexus. Breve storia delle reti di informazione dall’età della pietra all’IA
- Autore: Yuval Noah Harari
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2024
La “breve storia” del sottotitolo potrebbe sembrare ironica per un libro di oltre 500 pagine, ma, forse perché lo si legge tutto d’un fiato, alla fine sembra davvero breve. Nexus di Yuval Noah Harari (Bompiani, 2024, trad. di Marco Piani) è un saggio sui generis, che parla di storia dell’umanità, dalla scoperta della ruota all’intelligenza artificiale, avvincente e appassionante come un romanzo. Lo stile narrativo e divulgativo che ha reso i libri di Harari dei best seller internazionali è stato criticato da molti puristi delle discipline storico-antropologiche, che forse non hanno compreso il punto di forza dell’opera, cioè il fatto che anche questa sia una narrazione che privilegia l’interpretazione e generazione di senso, più che la precisione e l’approfondimento del particolare.
Il libro ci porta a riflettere sui salti epocali che la nostra specie ha compiuto, mediante due fenomeni fra loro strettamente connessi: il primo è la capacità della nostra specie di raccontare storie, il secondo è la tecnologia che ne ha reso possibile la diffusione.
L’invenzione di miti è stato il vero vantaggio evolutivo della nostra specie, ciò che ci ha consentito di costituire comunità internamente coese e molto più estese di quanto sarebbe stato possibile con i soli vincoli di sangue. Imperi e nazioni sono stati possibili solo grazie al potere unificante delle grandi narrazioni: mitologie, poemi, religioni e ideologie hanno forgiato identità collettive talmente strutturanti da spingere gli individui a unirsi fra sconosciuti e a volte persino a combattere per astratte idealità (e qui metteteci quello che volete: la Patria, la Religione, la Rivoluzione, la Civiltà Occidentale).
Le narrazioni sono state diffuse con la tecnologia a disposizione del tempo: il linguaggio ha reso possibile agli aedi di raccontare le gesta degli dei e degli eroi, fino a formare lo spirito della paideia greca; la trascrittura dei monaci medioevali ha ibridato la filosofia antica con la teologia cristiana, pilastri culturali dell’occidente; l’invenzione della stampa ha reso possibile la diffusione della cultura ma anche i primi casi di diffusione di quella che oggi chiameremmo una teoria del complotto. Infatti è stata la stampa di un libro pieno di farneticazioni a scatenare la caccia alle streghe. Per poi arrivare ai giorni nostri, dove il susseguirsi delle novità tecnologiche dal dopoguerra è diventato sempre più frenetico, con le invenzioni in rapida successione di strumenti di diffusione che hanno cambiato la nostra quotidianità: radio, televisione, computer, internet, social media, intelligenza artificiale. Ogni ondata tecnologica ha comportato un cambiamento di forma delle reti informative, ma soprattutto del livello di pervasività nella nostra vita dell’informazione, che è da tempo uscita dal perimetro di specifici contenitori e ha cominciato a formattare direttamente le nostre teste.
La nuova ondata tecnologica però ha qualcosa di diverso dalle altre che l’hanno preceduta: non è solo uno strumento per raccontare le storie inventate dal Sapiens, che alla fine sono sempre riconducibili a quelli che Harari chiama “drammi biologici”. L’IA è in grado di individuare gli schemi narrativi che sottendono a tutte le nostre narrazioni e potrebbe cominciare a raccontare storie fabbricate in proprio, espropriandoci della prima delle nostre prerogative sociali, la capacità poietica e poetica di dare un senso all’esperienza del mondo.

Nexus (edizione italiana): Breve storia delle reti di informazione dall'età della pietra all'IA. Dall'autore del bestseller mondiale Sapiens
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