Matteo Grimaldi torna in libreria con “La famiglia X” (Camelozampa) e stupisce i suoi lettori con questo nuovo romanzo per ragazzi dagli 11 anni in su, ma che tutti gli adulti dovrebbero leggere, in cui si affronta la storia di Michael, un tredicenne affidato a due "papà".
La scrittura di Grimaldi è velocissima e accompagna il lettore attraverso colpi di scena che si alternano a momenti dolci e intensi, tenendolo incollato alla pagina. Pagina dopo pagina si impara a conoscere sempre più Michael, vederlo nei suoi atteggiamenti, sentirlo parlare. Ci si affeziona al punto che anche il lettore tifa per lui. E allora chi, meglio di lui stesso, può darsi delle risposte sulla propria famiglia in costante evoluzione? Il finale sorprende e appaga perché, come la vita, rimette a posto le cose ma senza illudere.
L’autore Matteo Grimaldi, da anni nostro collaboratore, non poteva che rispondere ad alcune nostre domande!
- Raccontaci del protagonista: chi è Michael?
Michael (da pronunciarsi “Micael” e non “Maicol”) è un tredicenne che assiste, inizialmente impotente, al prevedibile stravolgimento della sua vita. Un giorno, infatti, irrompono gli assistenti sociali e decidono di allontanarlo dai suoi genitori naturali e affidarlo a una coppia di giovani papà: Davide ed Enea. Davide è un architetto col ciuffo scuro e la testa fra le nuvole, Enea un matematico magro e balbettante, ma con un carattere di roccia.
– Enea e Davide sono una coppia. Sono venuti un giorno da noi e ci hanno raccontato di quanto sarebbero felici di occuparsi di qualcuno che vive un momento di difficoltà. Noi pensiamo che potresti trovarti molto bene con loro.
– E cosa ve lo fa pensare?
– Perché li abbiamo conosciuti, Michael, e ti chiediamo di provarci anche tu.
- Nella storia Michael stringe amicizia con Zoe, una tredicenne che sembra di un altro mondo rispetto a lui. Cosa li unisce?
Zoe è una coetanea trasgressiva e sfuggente, nonché figlia del sindaco di Girone, il borgo dove è ambientata la storia. Quando ride, Zoe è irresistibile.
Non è un sorriso normale, di quelli che si fermano là. Dura di più, come se rimanesse sospeso, prima di oltrepassare i confini della sua faccia e arrivare a me.
Nonostante all’apparenza vivano vite diversissime, il loro rapporto si salda attorno a un filo comune che soltanto loro possono vedere: la sensazione di essere soli, prevedibile per Michael, meno per Zoe data anche la rispettabilità di cui gode in paese la famiglia della ragazza. Se Zoe ha costruito un vero e proprio rifugio in cui sentirsi bene, Michael al proprio fianco può contare sulla matematica, che non è soltanto la sua materia preferita, ma uno scudo alle brutte notizie, la magia più efficace per far passare il tempo (quando sembra tutto troppo fermo, Michael inizia a contare) e lo strumento per analizzare quello che gli succede, scomponendolo in problemi più piccoli, così come si fa durante i compiti in classe.
- Tuttavia la nuova avventura familiare di Michael mostra più di qualche nuvola all’orizzonte...
Se Michael è abituato a scomporre i problemi grandi in tanti più piccoli e gestibili, stavolta il problema sembra ingigantirsi, come una valanga diretta a valle, perché l’intera comunità di Girone è così convinta di fare il bene di Michael, che mette su un enorme polverone contro Davide ed Enea e in difesa della famiglia tradizionale – quella in cui i genitori sono un uomo e una donna. Per Michael sembra andare tutto a rotoli. Il rendimento scolastico precipita e la professoressa d’inglese Hortensia Smith non vede l’ora di bocciarlo; Zoe è in difficoltà e lui non sa cosa fare per aiutarla; Davide ed Enea non sembrano poter arginare l’onda anomala dei manifestanti contro la loro nuova famiglia.
- Come La famiglia X si inserisce in una riflessione politica che l’Italia di recente ha affrontato, dando risposte legislative soltanto parziali, ossia quella delle unioni civili, degli affidi e delle adozioni di minori a coppie omosessuali?
Lo fa inevitabilmente, per le tematiche contenute al suo interno ma, leggendolo, ci si rende immediatamente conto che non si tratta di un romanzo schierato. Nel libro ho voluto narrare la vita di un ragazzino finito in una centrifuga attraverso la sua stessa voce, mettendo in secondo piano i grandi con la loro mania di stabilire sempre cosa sia giusto e cosa no.
La chiamerei la famiglia X, come l’incognita di un’equazione, che non sai quanto vale finché non la risolvi.
- La famiglia X è una storia che non chiude, ma apre. È la vita di Michael e di tutte le persone meravigliose che ci finiscono dentro per caso e la arricchiscono come possono. Il tuo intento era creare degli spunti di riflessione?
Penso che possa essere una storia avvincente e divertente da poter essere utilizzata anche come testo di narrativa nelle scuole come strumento per affrontare in classe alcune tematiche che potrebbero apparire un po’ spinose, ma in maniera leggera, coinvolgente e libera.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Matteo Grimaldi, in libreria con “La famiglia X”
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