Il cinema ha tratto spesso ispirazione dal mondo della letteratura per molti dei suoi film migliori: oltre ai classici, spesso portati sul grande schermo per la loro fama, sono i film d’avventura a essere stati frequentemente realizzati traendo soggetti e storie da libri scritti precedentemente.
Per conoscere quali sono i migliori film d’avventura tratti dai libri occorre dare uno sguardo sia a celebri produzioni dei decenni scorsi sia alle storie portate sul grande e sul piccolo schermo più recentemente. In entrambi i casi, come per i film per adolescenti tratti dai libri, ci accorgiamo che le risorse narrative offerte dai romanzi d’avventura italiani e stranieri, sono le più varie e hanno permesso di realizzare film per tutti i gusti.
Classici del cinema ispirati da libri d’avventura
I film d’avventura sono stati tra i primi ad essere stati prodotti nella storia del cinema: fin dagli anni Venti e Trenta, all’epoca del cinema muto, erano messi in scena romanzi che avevano come protagonisti spadaccini e altri eroi che combattevano per la libertà e la giustizia, attingendo ai libri di “cappa e spada”, un sottogenere dei romanzi d’avventura. Ecco qualche esempio tra i film più noti:
- D’Artagnan e i moschettieri che combattono per difendere la vita di Luigi XIV nella Francia seicentesca; una storia dalla quale sono stati tratti numerosissimi film, anche negli ultimi decenni, prendendo spunto dalle vicende narrate da Alexander Dumas in "I tre moschettieri";
- Sempre Dumas (padre) e il suo "Il conte di Montecristo" sono il riferimento letterario dal quale nasce l’omonimo film: in questo caso la versione cinematografica più famosa è quella realizzata nel 1975 con Richard Chamberlain, sebbene, anche stavolta, il soggetto sia stato spesso riutilizzato e ripreso;
- Altro grande classico del cinema d’avventura è Zanna Bianca tratto dall’omonimo libro di Jack London uno dei grandi autori americani del Novecento. Tra i molti film che hanno tratto ispirazione da questa storia segnaliamo Zanna bianca - Piccolo grande lupo, realizzato nel 1991 da Randal Kleiser.
- Moby Dick, tratto dall’omonimo romanzo di Herman Melville, è un altro soggetto ampiamente ripreso e riutilizzato dal cinema. Il libro, un vero e proprio classico delle avventure per mare, che offre ampi spunti di riflessione anche sul rapporto tra uomo e natura, si è prestato a molte rielaborazioni cinematografiche: un celebre interprete del capitano Achab fu Gregory Peck, in una pellicola del 1956 diretta da John Huston mentre lo scorso anno Ron Howard ha fatto arrivare sul grande schermo Heart of the sea il suo remake di Moby Dick, realizzato riprendendo la vera storia della baleniera Essex alla quale si ispirò lo stesso Melville.
L’avventura nei libri e nel cinema dei nostri giorni
- Cast Away (2000), diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks, è sicuramente uno dei maggiori successi tra le pellicole del genere survival degli ultimi anni. Anche se non si tratta di un film esplicitamente ispirato a un libro è possibile intravedere nella vicenda del protagonista che, dopo un incidente aereo, si ritrova su un’isola deserta, in completa solitudine, delle evidenti affinità con la vicenda di Robinson Crusoe, l’eroe dell’omonimo libro di Daniel Defoe.
- Dal bestseller autobiografico “Wild” di Cheryl Strayed è stato realizzato, nel 2015, dal regista Jean-Marc Vallée, il film, con lo stesso titolo, con protagonista Reese Witherspoon. Una straordinaria pellicola d’avventura, tra le più apprezzate negli ultimi anni, capace di coinvolgere completamente lo spettatore, di fargli vivere un’esperienza totale, e di trasportarlo nel deserto del Mojave, insieme alla protagonista del film.
- Alive-Sopravvissuti (1993), diretto da Frank Wilson Marshall e tratto dal libro “Tabù - La vera storia dei sopravvissuti delle Ande” (1974) di Piers Paul Read, racconta la storia vera di un tragico disastro aereo avvenuto sulle Ande.
Realizzato anche grazie al contributo di uno dei sopravvissuti, Fernando Parrado (interpretato da Ethan Hawke) che ha aiutato il regista a ricostruire la tragedia sul set cinematografico, il film narra un’avventura macabra: la squadra di rugby sopravvissuta allo schianto, dovrà affrontare i rigori della neve e, per sopravvivere, dovrà affrontare una scelta tanto difficile quanto terribile. - “La strada” di Corman McCarthy ha, invece, ispirato The road, una storia drammatica e angosciante che, ricalcando la trama del capolavoro dello scrittore statunitense (Premio Pulitzer 2007), mette in scena uno scenario post-apocalittico dove un padre e un figlio (Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee) lottano senza speranza per la sopravvivenza, tra pochi, disperati, simili.
- Per la regia di Sean Penn, Into the Wild (2007) racconta la storia vera di Christopher McCandless (interpretato da Emile Hirsch) ed è ispirato a “Nelle terre estreme” di Jon Krakauer (originariamente pubblicato da Rizzoli nel 1997 e, poi, riedito da Corbaccio, nello stesso periodo in cui è uscito il film): dopo la laurea un ragazzo di famiglia benestante, della Virginia Occidentale, decide di affrontare un viaggio che lo metterà in contatto molto ravvicinato con una natura selvaggia e suggestiva. Il viaggio che fa spingere il protagonista fino all’Alaska, rappresenta la fuga da un’asfissiante società capitalistica e ha un tragico epilogo.
- 127 ore (2010), diretto Danny Boyle, è l’adattamento cinematografico della storia vera “Between a Rock and a Hard Place”, scritta da Aron Ralston per raccontare la sua avventura estrema. Il protagonista (che nel film è interpretato da James Franco), un alpinista statunitense, dopo una pericolosissima caduta, si ritrova solo in un canyon dello Utah, con un braccio incastrato tra le pietre; questa condizione lo metterà di fronte a una scelta ardua che richiede uno stomaco forte anche per essere guardata sul grande schermo. Scritto a quattro mani dallo stesso Boyle e da Simon Beaufoy, il film ha ricevuto nel 2011, 6 nomination ai premi Oscar.
- Connotato da un’atmosfera sognante che confonde sogno e realtà, metafora e narrazione degli eventi, Vita di Pi (2012) è l’enigmatico film d’avventura, con forti valenze simboliche, realizzato da Ang Lee e ispirato dall’omonimo romanzo di Yann Martel. Un ragazzino indiano, Piscine Molitor Patel (Suraj Sharma), chiamato da tutti Pi, dopo un incidente, affronta un viaggio in barca insieme a una iena, a un orango, a una zebra e a una tigre: il messaggio del film va ricercato nelle visioni, nelle riflessioni e nelle parole del giovane Pi, osservando il film con attenzione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I migliori film d’avventura tratti dai libri
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