Dallas, 22 novembre 1963. Sono le ore 12 e 30 quando il presidente John Fitzgerald Kennedy viene brutalmente assassinato. Sarà dichiarato morto mezz’ora dopo, alle ore 13.
Il presidente morì in seguito a una ferita al cervello provocata da un proiettile di fucile sparatogli mentre, a bordo della sua limousine, percorreva il centro di Dallas alla testa di un corteo di automobili.
Poco dopo l’assassinio, la polizia di Dallas arrestò il ventiquattrenne Lee H.Oswald, ex marine che aveva disertato l’Unione Sovietica. Oswald è da sempre ritenuto il principale arteficie dell’assassino di Kennedy, ma non il solo. Le varie teorie del complotto che circondano la morte del presidente americano continuano a pullulare con conclusioni sempre più arzigogolate, che vedrebbero il coinvolgimento di un intero gruppo di persone.
È trascorso ormai più di mezzo secolo dalla morte del presidente Kennedy, ma il ricordo della sua drammatica morte provoca ancora clamore.
Ora John Fitzgerald Kennedy riposa a Washington, sulla collina di Arlington, accanto al fratello Robert. Sulla sua tomba è stata posta una fiammella che rimane sempre accesa, a simboleggiare la forza dei suoi ideali che non si sono mai spenti e continuano a vivere in quella grande che è la Democrazia.
Ecco perché oggi è importante ricordare non solo la tragica morte di Kennedy, ma soprattutto l’Uomo Kennedy, e tutti i valori di cui fu portavoce nel corso della sua esistenza. Perché la grande battaglia di Kennedy non era solo politica, ma custodiva nel profondo un moto spontaneo di giustizia, uguaglianza e umanità.
Le frasi del presidente Kennedy
Ecco una selezione delle frasi più celebri che John Fitzgerald Kennedy proferì nel corso di incontri, congressi, manifestazioni o eventi privati.
- Gli statisti sono responsabili dei loro errori soltanto nel settore in cui sono preposti, cioè quello del governo, e non vanno giudicati responsabili della nazione nel suo complesso. [...] Una delle manchevolezze della democrazia, è di cercare capri espiatori per la sua debolezza. (dalla tesi di laurea di Kennedy, pubblicata come saggio dal titolo Why England Slept nel 1940)
- Il conformismo è il carceriere della libertà e il nemico dello sviluppo. (dal messaggio all’ONU del 25 settembre 1961)
- Io sono un idealista senza illusioni.
- L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità. (dal messaggio all’ONU del 25 settembre 1961)
- L’uomo è ancora il più straordinario dei computer. (da un discorso del 21 maggio 1963)
- La guerra non ci si propone più come un’alternativa razionale. (dal messaggio all’ONU del 25 settembre 1961)
- Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri. Uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità.
- La vittoria ha moltissimi padri, la sconfitta è orfana.
- Le migliori manovre strategiche avvengono sempre per caso.
- Mia madre era sempre o in una casa di moda parigina o inginocchiata dinnanzi a un altare. [...] Quando avevamo veramente bisogno di lei, non c’era mai [...] Mia madre non mi ha mai stretto a sé, né mi ha mai coccolato. Mai, mai!
- Mio padre [Joseph P. Kennedy] mi ha detto che tutti gli uomini di affari sono figli di puttana.
- Non chiedete cosa il vostro paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese.
- Non dobbiamo mai negoziare per paura, ma non dobbiamo mai aver paura di negoziare.
- La pace mondiale, come la pace della comunità, non richiede a ciascun uomo di amare il suo prossimo - richiede solo loro di vivere insieme nella reciproca tolleranza, sottomettendo le loro dispute ad un giusto e pacifico accordo.
- Perdona i tuoi nemici, ma non dimenticarti mai i loro nomi.
- Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.
- Un uomo può morire, le nazioni possono sorgere e cadere. Ma un’idea sopravvive.
- La guerra contro la fame è in realtà una guerra di liberazione dell’umanità intera.
- Aldilà di questa frontiera si estendono i domini inesplorati della scienza e dello spazio, dei problemi risolti della pace e della guerra, delle sacche di ignoranza e di pregiudizi non ancora debellate.
- Dunque non concentriamoci solo sulle nostre differenze, ma pensiamo anche ai nostri interessi comuni e a come superare tali differenze. E se le nostre divergenze non possono essere risolte oggi, almeno possiamo cercare di rendere il mondo un luogo sicuro per le diversità. Perché, in fin dei conti, il nostro più elementare legame è che tutti noi abitiamo questo piccolo pianeta, respiriamo la stessa aria, ci preoccupiamo per il futuro dei nostri figli, e siamo tutti mortali.
Cinquantotto anni dopo la sua morte il ricordo di John Fitzgerald Kennedy è ancora vivo e presente. Le sue parole risuonano carismatiche provocando negli ascoltatori, ora come allora, lo stesso sincero moto di stima e di apprezzamento per un uomo che credeva nella politica giusta e pulita, come un ideale sociale.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: John Fitzgerald Kennedy: le 20 frasi più celebri del presidente americano
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Politica ed economia News Libri Aforismi e frasi celebri
Lascia il tuo commento