Un muro di libri contro la guerra. È uno scatto che parla di resistenza, motivo per cui è subito diventato virale. Mentre sui social impazzano immagini terribili e raccapriccianti di feriti e macerie, inaspettatamente la fotografia di questa finestra murata di libri è diventata la rappresentazione più emblematica del conflitto in corso tra Russia e Ucraina.
Scopriamo la storia dietro il muro di libri di Kiev, chi è l’autore della foto e perché l’ha scattata.
Il muro dei libri di Kiev: una foto per la Storia
Non v’è traccia dell’orrore della guerra in questa fotografia, è tanto bella e perfetta da apparire un’opera d’arte completamente slegata dalla contingenza del tempo presente. Ma agli occhi di chi sa, nella lettura implicita che noi ne facciamo, diventa un capolavoro.
Un muro di libri impilato come barricata contro le bombe dell’invasore russo, potrebbe essere questa la didascalia posta come corredo all’immagine. Il significato simbolico di una fotografia che ha fatto commuovere, e soprattutto, il riflettere il mondo intero: la cultura che diventa resistenza.
Sono molte le domande suscitate da questa immagine che appare un po’ opera d’arte astratta, un po’ rappresentazione vivente della Storia. Può la cultura difenderci dall’orrore? Viene da domandarsi con un impeto idealista. E poi, con un’ombra di scoramento: possibile che tutta la cultura accumulata dall’umanità nel corso degli anni non riesca a fermare il Male?
Ma queste domande sono destinate a non avere risposta, o almeno, non una risposta certa. Possiamo invece interrogarci su questioni più pratiche e contingenti: chi è l’autore della fotografia? A chi appartiene la casa del muro dei libri di Kiev?
Il muro dei libri di Kiev: la storia dello scatto
La fotografia è stata scattata da un uomo, Lev Shevchenko, geometra trentaduenne residente a Kiev. Non un fotografo professionista, ma uno spettatore casuale che quel giorno, il 3 marzo, si stava recando a fare la spesa.
A Kiev il 3 marzo 2022 era l’ottavo giorno di bombardamento. Lev Shevchenko usciva di casa per andare a fare la spesa. Poco dopo, mentre camminava nel quartiere Voskresenska della capitale, il suo occhio si soffermò su un appartamento in via Dashkevycha con qualcosa di insolito.
Colpito da quel particolare Lev, come farebbe chiunque di noi, estrasse il telefonino dalla tasca e immortalò il muro di libri in uno scatto. Tornato a casa decise di postare l’immagine sul proprio profilo Facebook, come testimonianza e atto d’amore per la propria patria. La foto in breve tempo diventa virale e viene condivisa in tutto il mondo.
Il muro di libri eretto dietro una finestra di Kiev diventa simbolo dell’Umanità in lotta contro la guerra. I libri che non offrono solo riparo dall’ignoranza, ma anche dal freddo e dai missili in uno dei momenti più bui della storia mondiale.
La testimonianza di Lev Shevchenko sul muro di libri
In un primo momento la notizia era stata travisata dalle testate internazionali. Si credeva che Shevchenko, autore dello scatto, fosse anche il proprietario della casa e che quindi il famoso “muro di libri” fosse stato opera sua.
Fanpage riporta come, durante le interviste fatte dopo che lo scatto è divenuto virale, il trentaduenne ucraino ha smentito questa ricostruzione errata raccontando il vero andamento dei fatti.
Una passeggiata casuale per andare a fare la spesa e poi, d’un tratto, ecco che lo sguardo si sofferma su quella strana immagine. Nel mezzo dell’orrore, nel mezzo della paura, la volontà di condividere una fotografia poetica che parla di vita e di speranza.
Quando i giornalisti hanno chiesto a Lev Shevchenko se avesse intenzione di fuggire da Kiev lui ha risposto fermamente di no. Ha detto che sarebbe rimasto nella sua città natale, a casa sua, sino alla fine. Alla domanda seguente, se avesse dunque intenzione di unirsi alla resistenza ucraina, ha detto senza esitazione: “Sì”, che sarebbe stato pronto a scendere in campo una volta venuto il momento.
Dopotutto non ci si poteva aspettare una risposta diversa da parte di chi crede nella cultura e, dunque, nel trionfo del Bene contro il Male. Chi crede nei libri difende le idee e, proprio come Lev Shevchenko, è pronto a combattere in nome di un ideale di libertà.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Kiev un muro di libri contro le bombe: la vera storia dietro lo scatto
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