Arrivano come momenti inaspettati. I saluti, gli addii che non vorremmo fare.
È venuta a mancare stanotte Graziella Atzori, filosofa, critica letteraria, scrittrice, poetessa, prolifica autrice di recensioni sempre molto attente e precise. Prolifica, ma nonostante il numero e la velocità con cui sapeva leggere un libro in ogni suo pezzo sconvolgeva per l’attenzione, per la capacità di leggere e conoscere l’autore dai soli suoi scritti.
Chi la conosceva sapeva delle sue grandi battaglie ideologiche, della sua resistenza intelligente quanto del suo profondissimo amore per Fellini, che aveva conosciuto.
Graziella era nata in Sardegna, ma viveva da moltissimi anni a Trieste. Laureata in filosofia, ha collaborato con la Rai del Friuli Venezia Giulia e con Il Piccolo di Trieste in qualità di critico letterario. Ha tenuto corsi di scrittura creativa in particolare per “Il salotto dei poeti” di Trieste. Si è occupata di arti figurative e ha partecipato a diverse mostre d’arte regionali con l’E.N.D.AS. e internazionali con l’Associazione Art Gallery 2. Ha pubblicato diversi libri tra i quali:
- Per noi l’eternità (Oppurelibri editore, Roma2007, poesie) dedicato a Federico Fellini e contenente una lettera e tre schizzi inediti del Maestro
- Fellini, el amor brujo, zibaldone della speranza (Edizioni del Leone, 2011, prefazione di Paolo Ruffilli)
- Ada Negri in “Scrittrici italiane dell’Otto e Novecento. Le interviste impossibili” (ediz. Bibliografia e Informazione 2013)
- Saudade (ed. David and Matthaus 2014, romanzo).
Ibiskos Editore pubblica nel 2015 le “Meditazioni” sulle poesie giovanili di James Joyce, “Chamber Music”, con traduzione di Irene Cimmino. Sempre su Joyce il volume Triestiners (Ibiskos Editrice Risolo, Empoli 2016), antologia dedicata allo scrittore, con il racconto “I morti” da Dubliners tradotto da Amalia Popper, allieva di Joyce a Trieste e sua prima traduttrice in Italia.
Del 2015 Le pose oscene, poesie erotiche (Edizioni I antichi editori, Venezia, 2015, ebook). Del 2016 Gli angeli di Vergarolla (Ibiskos Editrice Risolo, Empoli 2016), antologia di autori vari dedicata alla tragedia dell’esodo istriano e alle foibe, prefazione del prof. Giorgio Baroni. Il libro contiene anche un book fotografico con Simone Cristicchi in un recital tenuto dal cantautore a Piemonte d’Istria nel luglio 2015 (il libro è stato presentato all’Associazione delle Comunità Istriane nel febbraio 2016). Seguono racconti brevi di autori triestini e un breve saggio sull’Ulisse.
Molte le collaborazioni poetiche ed editoriali con l’amico Giorgio Micheli, tra cui un libro che avrebbe dovuto uscire a breve.
Ricordiamo oggi Graziella attraverso le sue parole, le sue riflessioni che condivideva con amici e ne estraiamo una del 28 febbraio 2022 a dimostrazione della sua acutezza:
“Questo fa parte della mia insonnia. Riflessioni.
Mi rendo conto che la mentalità e la sensibilità del critico, il suo sguardo e la sua visione del mondo, imprimono a una poesia anche la sua stessa visione e colorazione. Accade come accade in fisica quantistica: la presenza dello sperimentatore modifica l’esperimento. Sono in gioco forze che si intersecano e viene fuori una critica che contiene questo essere implicati, “entangled”, intrecciati. Quanto è oggettivo il mondo? Passa sempre attraverso l’io. E quanto è diverso da noi? Borges in una dedica al lettore ha scritto che chi legge sta creando la poesia che legge. Così credo sia necessario essere letti. Saba dice che una poesia che resta nel cassetto è come una zitella che nessuno ha voluto. Gli perdoniamo la “zitella”, pregiudizio dei suoi tempi ancora troppo maschilisti.
Questo che dico mi conforta, è un limite interpretativo ma è contemporaneamente pure un’estensione. Nel tempo i giudizi si modificano e tutto è in movimento. Ho sentito un’intervista di Uto Ughi in cui spiegava il perché dell’oblio di Vivaldi per due secoli, e poi la sua riscoperta: perché Vivaldi ha scritto una musica colorata, ha detto Ughi, e prima di lui la musica era in bianco e nero. Vivaldi era talmente avanti con i tempi che la sua genialità ha dovuto attendere tanto per essere riscoperta e assaporata come oggi accade.
L’importante è essere partecipi e io partecipo a ciò che leggo. Lo faccio mio. Molto altro probabilmente si può vedere e scoprire.
Ieri sera su RAI storia per esempio c’era un programma dedicato a Pasolini, anche con Moravia. Programma di anni fa. Dopo 5 minuti ho spento con rammarico. Il poeta scompariva secondo me. Ci tenevo tanto ad ascoltare, era su RAI storia canale 54, la mia tv è sempre spenta, accendo solo per eventi simili o concerti o drammaturgia. Invece ho compreso l’estrema solitudine del poeta. Si parlava del suo rifiuto del consumismo, cosa verissima, ma Pasolini secondo me non può essere compreso se non si comprende che il mondo contadino in cui nasce è un mondo primitivo e purissimo. Infatti il suo attaccamento a Casarsa è essenziale e in una lettera a un suo studente di allora scrive che l’amicizia che provò allora con e per quei ragazzini restava una delle cose più forti della sua vita e irripetibile. Ragazzini che odoravano di stalla. E pensare che questo amore fu la sua croce, la condanna, l’ostracismo sociale, anche causa dell’espulsione dal partito comunista. Di tutto ciò di quel vero mondo pasoliniano in quel dibattito non c’era niente. Mi è molto dispiaciuto. In Africa lui poi ritrovò quella dimensione che definirei edenica. Ed erano pure tempi di guerra, dolorosi e per lui dolorosissimi dato l’assassinio del fratello, ma erano pure tempi esaltanti pieni di gioia di vivere”.
Rachele Landi, responsabile della redazione di Sololibri.net, sito letterario su cui Graziella scriveva negli ultimi anni, ricorda come fosse molto riservata, tra i pochi partecipanti della community di lettori forti che avessero scelto di non pubblicare una propria nota biografica o inserire una foto sul profilo:
“Eppure una presentazione non era necessaria, perché dai suoi articoli trasparivano sensibilità, la trasversalità di interessi, l’amore e attenzione per i testi, profonda cultura e competenza in ambito letterario, artistico e filosofico. Ogni sua email mostrava una donna educata, rispettosa del nostro lavoro redazionale e grata, laddove il valore vero era quello da lei profuso nel voler condividere sulle nostre pagine le sue attente riflessioni sui libri letti. Dall’inizio della sua collaborazione, subito dopo il periodo di lockdown 2020, ad oggi era diventata una presenza costante sulle pagine di Sololibri, con apprezzamento dei lettori, ma anche di autori e case editrici dei libri recensiti. Con grande dispiacere abbiamo appreso della sua scomparsa e ci uniamo al cordoglio della famiglia e degli amici che la conoscevano. Ricordiamo Graziella attraverso i libri che ha letto, che ha amato, di cui ha scritto sul nostro sito”: https://www.sololibri.net/_Graziella-Atzori_.html
Ricordiamo Graziella anche per il suo profondo amore per la cultura, per la sua acutissima conoscenza sempre al servizio di chi legge, per la sua amicizia con noi della Samuele Editore, con le molte recensioni che ci ha donato, e di Laboratori Poesia, con cui ha collaborato nell’estate del 2022 aprendo una delle migliori rubriche del sito, attualmente ancora in essere:
https://www.laboratoripoesia.it/author/graziella-atzori/
Ricordiamo Graziella come un’amica da cui tutti noi abbiamo imparato.
Grazie Graziella, oggi piangiamo con l’orgoglio di averti conosciuto.
La Redazione di SoloLibri.net
La Redazione di Samuele Editore
La Redazione di Laboratori Poesia
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: È morta Graziella Atzori, scrittrice, poetessa e critica letteraria
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