Neri Pozza, storico marchio del gruppo Athesis, è la prima casa editrice italiana a sperimentare le nuove copertine NFT.
In occasione della pubblicazione del libro Caro Pier Paolo, scritto da Dacia Maraini per celebrare i cento anni dalla nascita di Pasolini, Neri Pozza ha chiesto all’artista veronese Nicola Verlato di realizzare tre copertine del libro in formato digitale NFT.
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Il progetto è stato denominato simbolicamente con l’acronimo #NFPPP ed è stato presentato a Roma, al Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano, all’interno dell’esposizione Hostia. Pier Paolo Pasolini curata dallo stesso Verlato.
Il gruppo Athesis sottolinea come Neri Pozza sia tra i primi editori a sperimentare le nuove copertine, tenendo vivo il legame inossidabile tra arte e letteratura che ora si combina in modo innovativo con il mondo digitale.
#NFPPP è infatti solo la prima di una serie di creazioni digitali che Neri Pozza intende proporre in futuro, aprendo così nuovi orizzonti di ricerca editoriale.
Ma cosa si nasconde dietro il misterioso acronimo di NFT? Cosa sono i Non fungible tokens e qual è la loro applicazione in ambito editoriale? Cerchiamo di fare più chiarezza sull’argomento.
NFT: cosa sono
Il significato dell’acronimo NFT è Non Fungible Token, traducibile in italiano come “Gettone Non Fungibile”. L’aggettivo “non fungibile” indica qualcosa di unico che non può essere sostituito da altro, come un’opera d’arte, non è copiabile né riproducibile.
Si tratta in pratica di veri e propri codici informatici, sequenze alfanumeriche che contengono al loro interno un’opera digitale. La loro acquisizione vale come certificato di autenticità digitale.
Gli NFT dunque non si applicano a entità fisiche, sono contenuti foto, video, audio, immagini o altro. Quando una persona acquista un NFT i dati di quel particolare NFT e della sua transizione vengono inseriti nella blockchain e lì rimangono, immutabili, certificando di fatto una proprietà unica. La blockchain verrà poi aggiornata ogni volta che avrà luogo una nuova operazione.
Tramite gli NFT, ogni opera d’arte digitale ottiene un codice identificativo unico, che permette di venderla e acquistarla. Ogni volta che un NFT viene rivenduto inoltre una percentuale va all’artista che lo ha creato, aprendo così nuove prospettive di guadagno.
L’utilizzo degli NFT in ambito editoriale
Per comprendere meglio l’applicazione degli NFT in ambito editoriale si può portare l’esempio della rivista Time. Nel mese di marzo 2021 TIME ha venduto per 435.000 dollari tre sue copertine. Sulla stessa lunghezza d’onda il New York Times che ha venduto per 560.000 dollari il formato .png di una propria pagina.
Lo stesso identico ragionamento si può applicare ai libri che possono essere venduti, in questo modo, come copie uniche. Un editore ad esempio può creare un e-book in edizione limitata da vendere a prezzi elevati. Magari un’edizione speciale con un saggio introduttivo inedito, oppure un libro con una copertina particolare. A ciascuno di questi libri in formato digitale si associa quindi un NFT, in modo che ogni singola copia resti unica e originale.
La rivoluzione degli NFT nell’ambito editoriale è inoltre che l’opera lega i creatori al contenuto, così che gli autori possano continuare a tenerne traccia anche successivamente alla prima vendita. A ogni transazione, persino nel caso in cui l’NFT venga rivenduto, l’autore continua a ricevere una percentuale così come i contributor, grafici, editor ed eventuali co-autori.
Lo scrittore Alessandro Baricco è stato il primo autore italiano a generare un NFT a partire dall’opera che lo ha reso celebre a livello internazionale: Novecento, pubblicata da Feltrinelli nel 1994. Con l’aiuto di un team, Baricco ha prodotto la registrazione della propria lettura vocale dell’opera e l’ha presentata con il titolo di Novecento. The Source Code, mettendola in vendita sulla piattaforma NFT OpenSea.
Gli NFT potrebbero dunque dare un nuovo impulso al mercato editoriale di qualità e salvare un intero settore dalla crisi dilagante. L’editoria sta infatti iniziando a investire su questo nuovo modello di business, tramite il lancio di una nuova piattaforma blockchain. Lo scorso autunno la stessa SIAE mese ha creato più di 4 milioni di NFT per rappresentare, per la prima volta, i diritti d’autore come asset digitali.
Se la carta è in crisi, il digitale ci salverà. Ed è esattamente questa la direzione che Neri Pozza sta perseguendo, scegliendo il fronte dell’innovazione.
Neri Pozza: le copertine NFT all’asta
Le tre copertine realizzate da Nicola Verlato per il progetto #NFPPP saranno messe all’asta sulla landing page, neripozzanft.com, creata appositamente per l’iniziativa che sarà ufficialmente attiva dal 30 aprile.
Il ricavato dell’asta sarà devoluto alla creazione di una borsa di studio per giovani redattori dedicata alla memoria di Nicoletta Bettucchi, filologa e storica caporedattrice della casa editrice scomparsa di recente. Un gesto dal profondo valore simbolico che ancora una volta riesce a coniugare tradizione e innovazione.
L’amministratore delegato di Neri Pozza, Matteo Montan, ha commentato l’iniziativa #NFPPP in questi termini:
Con l’ingresso negli NFT la nostra casa editrice esplora tra i primi un settore di cui tutti intuiamo il grande potenziale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Neri Pozza entra nel mondo degli NFT: cosa sono e come vengono usati in editoria
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