Abbiamo un vincitore per la sezione Premio Opera Prima del Premio Campiello 2019 ed è Marco Lupo con il suo romanzo “Hamburg. La sabbia del tempo scomparso”. Il riconoscimento Premio Campiello Opera Prima viene attribuito, secondo il regolamento, dalla Giuria dei Letterati annunciato nel corso della Riunione di selezione. Al vincitore viene consegnato il premio nel corso della cerimonia di premiazione del Premio Campiello letteratura. Vediamo qualche dettaglio in più sul libro che ha vinto l’edizione 2019 del Premio Campiello Opera Prima.
Premio Campiello Opera Prima 2019: il vincitore è Marco Lupo
L’Opera Prima che ha vinto la sezione dedicata del Premio Campiello di quest’anno appartiene a Marco Lupo, scrittore nato a Heidelberg che vive a Torino. Lupo fa parte del collettivo di scrittori TerraNullius e la sua opera d’esordio promette bene per tutti gli appassionati, vista la sinossi e visto il prestigioso riconoscimento che gli è stato dato.
La storia che Lupo racconta parte da una libreria in cui, ogni giorno, si riuniscono moltissime persone alla ricerca di qualcosa; ogni lunedì, poco lontano da qui, un gruppo di sconosciuti si incontra per leggere frammenti dei libri che stanno scrivendo e che potrebbero rimanere inascoltati. Tutti ascoltano tutti e nessuno conosce nessuno, come un’intima setta con un rito silenzioso. Un giorno uno di loro porta con sé una serie di romanzi di uno scrittore di cui si è perduta ogni traccia che ha trovato in una libreria come se stessero gridando per essere ascoltati.
L’autore cattura questo gruppo tra le sue pagine con una storia ambientata tra le macerie della Amburgo del 1943, sotto le bombe, il tutto visto dagli occhi di un bambino. Il piccolo, ingrigito dalla polvere e nascosto in un bunker sotterraneo, diventa ben presto orfano. Pochi anni dopo questi momenti il protagonista decide di raccontare questa drammatica storia dando vita ai fantasmi di Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Adolf Hitler.
L’opera di esordio di Marco Lupo sfuma continuamente i contorni della narrazione e sfugge alla linearità dei racconti per diventare il racconto di un incubo e di un ricordo, tra finzione e realtà, attingendo da più vite e memorie che vedono al proprio centro voci rotte dalla fame e dalla sofferenza. In questa storia appare evidente come la memoria non sia mai una cronaca fedele quanto, piuttosto, il frutto polposo e amaro dell’immaginazione dell’autore.
A voi il giudizio, a questo punto, sull’opera di un autore che sulla carta risulta veramente promettente.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Campiello Opera Prima 2019: il vincitore è il romanzo di Marco Lupo
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