Nella celebrazione liturgica la giornata del 6 gennaio, l’Epifania, designa l’arrivo dei Re Magi che, guidati dalla stella cometa, giungono alla capanna di Betlemme per omaggiare il bambino divino.
I Re Magi hanno ispirato i poeti di ogni tempo grazie al mistero esotico che accompagna le loro figure.
Questi uomini venuti da lontano che affrontano un viaggio lungo e accidentato per adorare il Signore continuano ad affascinarci nella loro peculiare suggestione che completa la scena del presepe.
Allo straordinario avvenimento della venuta dei Re Magi il poeta Gabriele D’Annunzio dedicò una poesia intitolata I Re Magi, entrata a far parte del progetto delle Laudi del cielo, del mare, della terra, degli eroi una serie di cinque libri pubblicata tra il 1903 e il 1912.
Vediamo insieme testo, parafrasi e analisi della poesia.
I Re Magi di Gabriele D’Annunzio: testo
Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia miglia e miglia.
Oh nova meraviglia!
Oh fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra si ingiglia.
Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre,
Gaspare e Melchiorre
con mirra, incenso e oro.
I Re Magi di Gabriele D’Annunzio: parafrasi
Una luce dal colore rosso vivo risplende nella notte santa e si diffonde per varie miglia. Oh, meraviglia nuova! Oh, fiore concepito dalla vergine Maria!
Suona una melodia e la terra si ricopre di un manto di bianchi gigli. Gli angeli dai capelli biondi cantano in coro mentre il vento fischia tra le pareti dei canali scoscesi.
Ed ecco arrivare Baldassare, Gaspare e Melchiorre che recano in dono mirra, incenso e oro.
I Re Magi di Gabriele D’Annunzio: analisi e commento
Gabriele D’Annunzio celebra una notte senza luna, che tuttavia risplende di una luce rosso vivo a causa della nascita del Bambino divino.
Gesù, figlio del Signore, è una nuova meraviglia, un fiore appena sbocciato dal grembo di Maria. Tutto il paesaggio sembra essere percorso da una sorta di magia: sbocciano bianchi gigli lungo i prati e l’aria si riempie di un canto angelico. In questa atmosfera surreale ecco arrivare da lontano i tre Re Magi: Baldassarre, il Re Vecchio, Gaspare, il Re Giovane e infine Melchiorre, il Re Moro.
Tutti e tre portano con sé un dono speciale per il bambino Gesù: oro, incenso e mirra.
Come è tipico della struttura delle Laudi il poeta cerca di suscitare una forma di pienezza vitalistica. L’io narrante si fonde con gli elementi suggestivi del paesaggio e le varie presenze naturali - in una fusione panica - sino ad attingere a una concezione divina.
L’arrivo dei Re Magi è quindi parte di questa epifania divina e con essa si fonde dando rilievo a un momento unico di gloria celeste e terrestre.
Gabriele D’Annunzio e il progetto delle Laudi
Gabriele D’Annunzio non realizzò mai per intero il progetto delle Laudi, ma solo in parte. La struttura originaria del progetto prevedeva sette libri, il poeta ne compose cinque di cui l’ultimo, Asterope, fu pubblicato postumo.
D’Annunzio concepì l’idea delle Laudi in seguito a un viaggio in Grecia fatto sul finire dell’Ottocento.
Il poema è la trasfigurazione mitica di quel viaggio compiuto da D’Annunzio nel 1895.
Nelle sue intenzioni quel ciclo di sette libri avrebbe dovuto contenere un viaggio spirituale del poeta che porta alla fusione degli elementi dell’estetica decadente e la figura del superuomo nietzschiano. Grazie a questo ambizioso progetto Gabriele D’Annunzio si fece la nomina di “poeta vate”, cui era affidato un compito profetico in grado di guidare le masse. Cantando il passato glorioso e i miti il poeta intendeva proporsi come ideale “vate di futuri destini imperiali”, coloniali e guerreschi dell’Italia
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Nel 1903 erano terminati e pubblicati i primi tre libri, Maia, Elettra, Alcyone i cui titoli derivano dai nomi delle stelle delle Pleiadi.
In seguito fu pubblicato il quarto libro Merope, che raccoglieva le Canzoni delle gesta d’oltremare, dedicate all’impresa coloniale in Libia. E in ultimo, dopo la morte del poeta Asterope, contenente poesie ispirate alla Prima guerra mondiale.
La poesia I Re Magi faceva parte del primo ciclo di poesie, contenenti le Laudi del cielo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I Re Magi di Gabriele D’Annunzio: parafrasi e analisi della poesia
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