Il registro elettronico deve essere compilato in tempo reale ma i problemi attuali continuano a sollevare polemiche e riflessioni nella scuola.
Il registro elettronico è infatti un registro personale a tutti gli effetti, riconosciuto quale atto pubblico. Pertanto esso prevede la cosiddetta compilazione in tempo reale, ovvero il docente deve compilare contemporaneamente il registro elettronico e quello di classe in formato cartaceo.
Il tutto è riportato all’interno del decreto legge n°95 del 6 Luglio 2012, decreto che definisce il registro elettronico quale vero e proprio atto pubblico e come in quanto tale il docente, nella compilazione di quest’ultimo può incorrere in sanzioni penali.
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Il registro elettronico oggi e i maggiori problemi riscontrati dai docenti
Il registro elettronico oggi è, quindi, uno degli strumenti di cui i docenti si avvalgono per le comunicazioni con i genitori, evitando tutte quelle situazioni pregresse in cui i genitori restavano all’oscuro di comportamenti scorretti e atteggiamenti inopportuni da parte dei propri figli.
Il punto cruciale è che i problemi non sono pochi ma soprattutto non sono così tanto diversi da quelli che potevano nasce in passato, ovvero 3 anni fa quando il decreto si faceva largo tra gli edifici scolastici.
A rendere difficoltose le operazioni di compilazione in tempo reale, infatti, vi sono problemi principalmente legati alla scarsità dei mezzi, quali computer o tablet, e della connessione.
Non è, infatti, tra le abitudini delle scuole mettere a disposizione di docenti gli strumenti per la compilazione del registro elettronico e pochi edifici dispongono di una connessione wireless che permette agli insegnanti di aggiornare il registro elettronico contemporaneamente a quello cartaceo.
Resta la possibilità, per chi lavora quotidianamente nel comparto scuola, di utilizzare i propri strumenti per ovviare al primo problema, ovvero quello di non avere un’adeguata strumentazione fine alla compilazione del registro elettronico, mentre non ci sono alternative se non quella di compilare il registro una volta arrivati a casa per far fronte alla mancanza di connessione.
Il problema è che compilare il registro elettronico fuori dalle mura scolastiche, e soprattutto in un secondo momento rispetto al registro cartaceo, non è affatto in linea con quanto previsto dal decreto legge del 2012.
Gli aspetti fondamentali del registro elettronico a scuola
Il registro elettronico, da strumento capace di aumentare l’interazione genitori-scuola, diventa uno strumento che apporta maggior lavoro ai docenti.
Una volta a casa, infatti, questi ultimi si vedono costretti a mettere nuovamente le mani su quanto accaduto durante la giornata, riprendendo ciò che avevano precedentemente annotato e riportando il tutto in bella copia.
E tutto questo utilizzando i proprio strumenti e incorrendo in sanzioni penali per la mancata concomitanza nella compilazione tra i registri.
L’insegnante, in qualità di pubblico ufficiale, ha il compito di registrare subito ciò che accade e proprio per questo dovrebbe essere adottato solo nelle scuole e negli istituti in grado di portare avanti tali strumenti.
In mancanza di tali condizioni il registro elettronico non dovrebbe essere proposto nelle scuole, evitando così di portare i docenti ad incorrere in sanzioni penali e in errori dovuti principalmente a distrazioni e dimenticanze.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Registro elettronico: compilazione in tempo reale e problemi attuali
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