La riunione notturna tra sindacati e bussetti c’è stata e anche l’esito positivo. Questa notte FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA, convocati a Palazzo Chigi, hanno raggiunto un’intesa con Bussetti in merito alle ragioni dello sciopero e hanno siglato un accordo. Anche Conte ha partecipato, rilasciando le sue dichiarazioni al Corriere della Sera per chiarire cosa accadrà nel breve e nel medio termine. Vediamo i provvedimenti e i traguardi raggiunti dalla scuola in termini di stipendi e precarietà.
Aumento stipendi c’è: sciolti i nodi al centro dello sciopero del 17 maggio
Lo sciopero del 17 maggio è stato ufficialmente revocato perché i nodi al centro della questione sono stati sciolti. La matassa, sembra, comincia a dipanarsi: le prime notizie, giunte tramite social da parte di Bussetti e tramite dichiarazione al Corriere della Sera da parte del presidente Conte parlano chiaro: l’aumento stipendi ci sarà. Questo era uno dei punti centrali, se non il punto focale, al centro dello sciopero 17 maggio che era stato indetto, anche protestando contro il precariato e contro la regionalizzazione.
Il Miur ha parlato, nel suo comunicato, di:
- più risorse per il prossimo rinnovo contrattuale così da garantire stipendi adeguati agli insegnanti, soprattutto in conformità con le loro responsabilità e il peso del loro ruolo;
- soluzioni mirate per il precariato, ovvero tutti coloro che insegnano da più di 36 mesi devono avere percorsi dedicati per l’immissione in ruolo.
L’intesa, che gira sicuramente attorno a questi due punti focali, è stata raggiunta dunque. Il ministro dell’Istruzione Bussetti, per ora, ha parlato attraverso Facebook anticipando la volontà di garantire stipendi adeguati a tutti i docenti e maggiori attenzioni a quelli che, dopo 36 mesi di esperienza e stando in una situazione di precariato, meritano dei percorsi ad hoc per uscire da questa situazione e diventare docenti di ruolo.
Giuseppe conte ha parlato al Corriere affermando di essere consapevole del fatto che in questo settore vada investito più denaro, pur consapevole del “quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli”. Dalle parole del premier si evince che il governo ha firmato prendendo l’impegno di trovare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti e per un aumento degli stipendi adeguato alle richieste della categoria: “Le retribuzioni degli insegnanti devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono”.
L’intesa è stata firmata anche parlando di altri temi come la definizione degli strumenti necessari per superare il problema del precariato.
Bussetti ha ringraziato tutti i coinvolti: il presidente Conte per il supporto alla trattativa e i sindacati, per il lavoro che insieme stanno svolgendo per il bene della scuola.
Le decisioni prese in breve
Facciamo ora un breve punto della situazione sulle decisioni prese nell’accordo firmato da Stato e scuola che ha permesso la revoca dello sciopero scuola 17 maggio:
- autonomia differenziata: risultato importante raggiunto dai sindacati, in questi termini, con il progetto di autonomia politica che era idea di Lombardia, Veneto e Emilia Romagna messo alle strette. La regionalizzazione non si farà: la scuola italiana rimarrà unitaria su tutto il territorio, col governo che ha preso l’impegno di garantire l’identità e l’unità culturale del paese. Anche in termini di reclutamento docenti e ATA, il metodo rimarrà uniforme su tutto il territorio nazionale.
- precariato: la situazione, ormai insostenibile contando oltre 136mila supplenti attualmente e la prospettiva di arrivare a quota 150mila a settembre, è stata affrontata. Con 36 mesi di esperienza alle spalle ci saranno due strade percorribili da adesso in poi: un percorso semplificato, che comporta l’immissione in ruolo per coloro che sono già abilitati, e un percorso abilitante e selettivo con assunzione semplificata, per quelli che pur non avendo l’abilitazione contano già almeno 3 anni di supplenza.
- rinnovo del contratto: il governo fornirà maggiori finanziamenti per ridare potere di acquisto alle retribuzioni dei docenti, avvicinandole allo standard europeo.
- università e ricerca: sarà garantita maggiore flessibilità per l’utilizzo del salario accessorio e per incrementare il personale che ha il compito di fare ricerca e didattica.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scuola, sciopero 17 maggio revocato: ecco l’accordo raggiunto tra sindacati e Bussetti
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