A-marcord. Nostalgie sparse, suggestioni e memorie del calcio italiano negli anni ’80
- Autore: Christian La Fauci
- Genere: Sport
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Sulla scorta di possibili traduzioni trans-mediali, il calcio è uno specchio fedele dei tempi. Lo è nella forma come nella sostanza. Mettiamo la becera esultanza di molti calciatori di quest’epoca: a ogni gol un repertorio inguardabile di danze tribali, linguacce, pistolettate, pantomime e gesti vari da linguaggio dei muti, mani a simulare una maschera o una cresta di gallo, e quant’altro l’immaginario deteriorato di questi tempi riesce a suggerire col rinforzo della trans agonistica. Lasciamo perdere l’austerità anni Settanta in cui il segno distintivo dei goleador erano le braccia levate al cielo in attesa dell’abbraccio dei compagni, ma finanche i colorati anni Ottanta (e dico i colorati anni Ottanta!) si limitavano alla sorridente trasgressione di Juary (Avellino, Inter, Ascoli) attorno la bandierina del calcio d’angolo.
E vogliamo accennare all’enfasi dei corpi tatuati del calciatore-tipo contemporaneo? A parte qualche marcantonio naturale di importazione nordica, negli Ottanta gli atleti (persino gli “stranieri” che potevano essere tesserati due per squadra) si avvalevano di muscoli “a misura d’uomo”. Niente a che vedere con le stazze testosteroniche dei calciatori di oggi, compresi quelli alti un metro e sessanta ma robusti come i Big Jim di un volta. O tempora o mores stigmatizzava qualcuno in tempi non sospetti. Sarà per questo e per il fatto che la nostalgia è sempre canaglia (Albano dixit) che a scorrere le pagine di A-marcord. Nostalgie sparse, suggestioni e memorie del calcio italiano negli anni ’80 di Chiristian La Fauci (Urbone Publishing, 2021) si rimpiange non poco l’evo calcistico che fu. Per un’idea esaustiva del differente spessore della serie A di quel decennio, basta l’indice sommario stilato dall’autore a pagina 7:
“Basterebbe un rapido accenno a qualche nome per capire la reale portata della serie A in quegli anni, da un Gaetano Scirea, indimenticabile campione in campo, almeno quanto lo era di serietà ed educazione al di fuori, passando per un Bruno Conti, sicuramente uno dei talenti più cristallini mai espressi dal nostro calcio, senza tralasciare uno come Beppe Bergomi che a soli 17 anni si laureava campione del mondo nella magica notte di Madrid. Impossibile altresì dimenticare il sorprendente Verona di Bagnoli che faceva suo il titolo nel 1985, e il Napoli di Maradona che diventava campione un paio di anni dopo, o l’impeccabile Milan di sacchi e degli olandesi”.
La lista di squadre, di sfide e campioni mitici prosegue con l’Udinese del formidabile Zico, la Juventus di Liam Brady e poi di Michel Platini, la Roma di Falcao, ma - via via che ci si addentra tra le pagine - ampio spazio è riservato al “microcosmo” orbitante intorno la sfera di incidenza di un campionato mai più così bello. L’iconico Guerin Sportivo del “film del campionato” e delle grandi firme; le indimenticabili trasmissioni sportive (non ancora parcellizzatesi nella galassia pay-tv) della RAI e da un certo punto in poi delle neonate reti Mediaset (90 minuto, Dribbling, Il processo del lunedì, La domenica sportiva, Record); i palloni di calcio (l’inarrivabile Tango); i film ispirati all’epica e alla commedia del “gioco più bello del mondo” (allora davvero): dall’arcinoto Fuga per la vittoria (con Pelè) ai divertenti, e divertiti Ecceziunale veramente, L’allenatore nel pallone, Mezzo destro e mezzo sinistro, altri sulla scia.
L’amarcord del compianto Christian La Fauci (purtroppo prematuramente scomparso) non si limita all’esclusiva enunciazione di nomi ed eventi. Il suo excursus calcistico sugli anni Ottanta risulta infatti una approfondita-appassionata — e dunque coinvolgente — disamina di una lunga stagione calcistica (riepilogata dall’autore nei suoi tratti significativi), favola bella che ieri ci illuse e che oggi rivanghiamo con una certa malinconia.
Gli anni Ottanta sono stati anche gli anni del primo scandalo scommesse (ampiamente trattato nel libro): attorno le sedi delle società e sui campi di gioco, la circuitazione di somme di denaro sempre più ingenti, ha fatto sì che il Sistema Calcio rivelasse in progress le sue contraddizioni. Citatemi un caso che sia uno, in cui la fede cieca nel Capitale non sia stata foriera di cadute rovinose.
A-marcord. Nostalgie sparse, suggestioni e memorie del calcio italiano negli anni 80
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