A tempo di tango. Scacco matto a Buenos Aires
- Autore: Mario Abbati
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Protagonista di A tempo di tango. Scacco matto a Buenos Aires di Mario Abbati (Bookabook, 2020) è Toni De Mastrangelo, maestro romano di tango che ha investito tutto nella sua passione per trasformarla in un lavoro. Toni conosce a memoria i brani di tango, sa i nomi di tutti i poeti che hanno scritto i testi, delle orchestre che li hanno suonati e delle diverse versioni che di uno stesso brano si sono susseguite negli anni. Un giorno, dopo essere rimasto in panne con l’auto sul Grande Raccordo Anulare, Toni comprende che si è rotto il “galleggiante” della sua vita: la vecchia Panda verde l’ha lasciato a piedi, la fidanzata Natalia l’ha messo alla porta del suo appartamento senza troppe spiegazioni, la scuola TodoTango da lui fondata conta soltanto cinque iscritti.
"Pensavo di esercitare un controllo ferreo sulla mia vita, come quei giocatori di scacchi imperturbabili di fronte alla plancia, che sono capaci di ricordare sequenze lunghissime di mosse già eseguite e prevederne altrettante da eseguire. Passato, presente e futuro. Invece, senza che me ne accorgessi, mossa dopo mossa sono finito in un angolo, accerchiato da un avversario invisibile che non aspettava altro che rifilarmi il più umiliante degli scacchi matti."
Da quel momento, Toni inizia ad ascoltare in modo diverso le canzoni che ama: da semplici brani scritti tanti anni prima diventano voci che si rivolgono direttamente a lui, spesso anticipandone i pensieri e mettendolo di fronte alle sue insoddisfazioni.
L’occasione per cambiare vita si presenta per caso quando acquista il Cosmic Chess, un misterioso gioco in scatola con scacchiera, pedine e tarocchi, senza regole e con un nome dall’indubbio fascino. Il Cosmic Chess, infatti, abbina due mondi che si pongono in posizioni antitetiche: quello degli scacchi, che dà l’idea di poter controllare il flusso del tempo, e quello del cosmo, che con le sue forze invisibili può invece scardinarlo in qualsiasi momento. Fabbricato a Buenos Aires, città dove ogni maestro di tango sogna di andare, il gioco si rivelerà essere il Panjuego, o Pangioco, una variante degli scacchi inventata da Xul Solar, artista argentino amico di Jorge Luis Borges, scrittore e studioso di tango.
A esortarlo a partire per quella che Toni definisce “la Mecca del tango” sono le teorie sulla sincronicità e le carte lette dall’eccentrica ex collega d’ufficio Veronica, le stesse carte che, a suo tempo, l’avevano convinto a lasciare le certezze dell’impiego alle Poste per inseguire i suoi sogni.
In Argentina Toni incontra diversi personaggi, tra cui ladri e collezionisti di tarocchi, il poeta sui generis Vinicius, una massaggiatrice provocante, un tarchiato maestro di tango, una ballerina di mezzo metro più bassa di lui, il gatto junghiano Sigmund. Il Pangioco lo trascina in tranelli e pericoli, ma soprattutto diventa un potente strumento per manipolare passato, presente e futuro, e per interpretare il tempo e la realtà con occhi diversi.
Narrato in prima persona dal protagonista, che ci rende partecipi di volta in volta anche delle sue riflessioni, A tempo di tango. Scacco matto a Buenos Aires è un romanzo decisamente originale, in cui da argomenti tanto diversi tra loro scaturisce una trama avvincente e densa di significati che aveva ottenuto il consenso dei lettori prima ancora di essere pubblicata, grazie meccanismo dei pre-ordini di Bookabook.
Il romanzo è una celebrazione del fascino del tango e della cultura porteña che accompagna tutte le vicende con le sue musiche, con i suoi poeti, con termini quali la milonga, la ronda, la volcada. Il tango è anche e soprattutto una metafora della vita perché, come nel tango la musica solleva i ballerini da terra verso il soffitto, allo stesso modo nella vita non dobbiamo restare ancorati al passato ma far sì che i nostri sogni ci trascinino in avanti verso il futuro. Il maestro Eulalio Figueroa, frequentato da Toni a Buenos Aires, spiega che
"Il pavimento ci tenta in mille modi: ganchos, adornos, sacadas, volcadas. Lo scopo del pavimento è mantenerci piantati per terra, risucchiare tutte le energie verso i piedi. Il tanghèro autentico non si guarda mai i piedi, ricordatelo bene. I piedi fungono solo da punto di appoggio, sono un trampolino che sfruttiamo per volare. Nel tango si vola, non si cammina."
Il tempo è il fulcro della storia e la concezione del suo fluire è dispiegata nelle tre parti in cui è divisa l’opera, all’interno delle quali le numerazioni dei capitoli sono indicate in maniera differente a seconda che si parli delle vicende iniziali di Roma, di quelle successive di Buenos Aires, infine di quelle, sempre ambientate a Buenos Aires, in cui Toni acquista la piena consapevolezza del tempo e dello spazio degli eventi.
I personaggi, anche quelli in secondo piano, sono tutti indimenticabili, pieni di drammi e contraddizioni, ben caratterizzati grazie a dettagli curiosi e unici (la collana con i Barbapapà sorridenti di Veronica, ad esempio). Attraverso di loro l’autore richiama le idee junghiane sulla sincronicità, le teorie quantistiche, le visioni dell’esperienza umana legate al pensiero magico, secondo le quali inconscio e aspettative hanno una grande influenza sugli avvenimenti, anche su quelli che a prima vista sembrano accadere in maniera casuale.
Veronica spiega a Toni la sincronicità, il “poeta” Vinicius e le partite di Pangioco gli parlano del potere di manipolare il tempo, il gatto Sigmund gli rammenta le concezioni di Jung, il maestro Figueroa sottolinea come molta parte della cultura non capisca in che verso scorre il tempo:
"Non è il passato che ci spinge, è il futuro che ci trascina. […] Il passato sta fuori dal gioco, è una zavorra che dobbiamo mollare quanto prima se vogliamo spiccare il volo."
A tempo di tango. Scacco matto a Buenos Aires è come un tanghèro che ci accoglie tra le sue braccia per trasportarci nella dimensione magica che è intrecciata al reale, ma troppo spesso invisibile ai nostri occhi. Quando però riusciamo a percepirla, ci mostra cose straordinarie come ballerini che fluttuano con i piedi staccati dal pavimento, curiose coincidenze numeriche, o addirittura gatti che ci parlano. Ed è la stessa dimensione che, come è accaduto a Toni, nel concatenarsi degli eventi della nostra vita ci porta a domandarci: “La storia che sto vivendo è parte di un gioco? Se è così, sono in grado di muovere le pedine della mia esistenza?”.
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