Il 28 novembre 1907 nasceva a Roma, in via Giovanni Sgambati, Alberto Moravia. Rampollo di una facoltosa famiglia borghese, Moravia, il cui vero nome di battesimo era Alberto Pincherle, era il figlio di Carlo Pincherle un noto architetto e pittore di origine veneziana.
La sua infanzia fu minata dalla malattia. Dall’età di nove anni il piccolo Alberto iniziò a soffrire di una grave forma di tubercolosi ossea che lo costrinse a una vita solitaria e ritirata. Non poteva giocare come gli altri bambini e questo in lui alimentò un’altra passione, quella per la lettura, che lo aiutava a dare libero sfogo alla sua illimitata immaginazione. Leggeva Dostoevskij, Proust, ma a causa della sua salute cagionevole compì studi irregolari.
Nel 1929 Alberto Moravia pubblicò a sue spese presso l’editore milanese Alpes il suo primo romanzo, Gli indifferenti, un’opera che apparve come un punto di rottura con la forma del romanzo tradizionale. Nelle sue pagine Moravia narrava la crisi della borghesia, l’alienazione sociale e la povertà morale della sua epoca. Riusciva a fondere i temi del realismo a quelli del nascente esistenzialismo creando un genere letterario nuovo.
Dopo la Seconda guerra mondiale, con la pubblicazione de La romana (1947) viene inaugurato un nuovo filone della sua narrativa. Moravia è da considerarsi tra i pionieri della corrente del Neorealismo perché nei suoi romanzi inserisce personaggi popolari che riflettono un’alternativa positiva al mondo letterario borghese.
Nell’arco della sua vita Alberto Moravia scrisse più di trenta romanzi, oltre a reportage, articoli, sceneggiature per il cinema, tutta la sua sterminata produzione letteraria riflette il sentimento di un’epoca. La crisi degli ideali borghesi narrata dallo scrittore romano racconta un’aridità morale che si riflette nel mondo contemporaneo con un’evidenza sconcertante.
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Vi proponiamo 5 libri da leggere per un viaggio letterario attraverso il pensiero e l’opera dello scrittore neorealista. Ogni romanzo di Moravia diventa un riflesso dell’uomo moderno e del suo rapporto con la società, rappresenta così una lente di ingrandimento imprescindibile per leggere e capire il mondo in cui viviamo.
Alberto Moravia: 5 libri da leggere
Da dove iniziare per scoprire i romanzi di Moravia? Ecco una breve guida di lettura per affacciarvi alla sua sterminata produzione letteraria.
1. Gli indifferenti
Gli indifferenti, pubblicato nel 1929, è l’esordio letterario di Alberto Moravia e anche il suo indiscusso capolavoro. Viene considerato il primo romanzo esistenzialismo italiano poiché metteva in scena la tragedia grottesca dell’umanità moderna attraverso l’universo privato di una normale famiglia borghese. Attraverso i suoi protagonisti - vili, meschini, bugiardi - Moravia delineava un precisa condizione esistenziale, l’indifferenza, che è anche il male dell’uomo moderno.
Gli indifferenti
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2. Agostino
Il romanzo breve Agostino (1944) portò Moravia al successo, rendendolo un autore apprezzato da pubblico e critica. L’autore lo scrisse sul finire della guerra, che per lui aveva rappresentato una dura esperienza di confino a Sant’Agata nelle campagne di Fondi.
Agostino è la storia di un’iniziazione sessuale e della crisi rappresentata dall’adolescenza, età di mezzo tra la spensieratezza dell’infanzia e la consapevolezza della maturità. In queste pagine Moravia raccontava un argomento scabroso, servendosi tuttavia dell’eleganza stilistica sopraffina che avrebbe contrassegnato la sua fortuna di romanziere.
Agostino
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3. Racconti romani
I Racconti romani uscirono a puntate sul Corriere della Sera e furono pubblicati in raccolta solo nel 1954. Sono 70 racconti in cui i personaggi raccontano in prima persona le loro vicende componendo così una rappresentativa “commedia umana”. Lo stile di Moravia è perfetto nel comporre i ritratti variegati dei personaggi, ma anche il fermo-immagine di un’epoca e, soprattutto, di una città come Roma che è emblema delle contraddizioni e del confine sottile tra amarezza e disincanto. Tutti i personaggi di questa commedia sono in balia della sorte e il destino appare come beffardo e inclemente.
Racconti romani
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4. La ciociara
La ciociara (1957) può considerarsi come il romanzo portavoce della corrente neorealista italiana che si espresse soprattutto nel cinema. Era il seguito ideale de La romana (1947) e narrava la storia di Cesira e Rosetta, madre e figlia, negli anni turbolenti della Seconda guerra mondiale. Fulcro della storia è l’atto di violenza subito dalle due donne che rappresenterà un trauma inguaribile per la giovane Rosetta. Moravia narrò quella scena per denunciare la violenza insita nella guerra, in tutte le guerre, ma anche per rappresentare il candore violato della vita.
Sul grande schermo il personaggio di Cesira ha il volto intramontabile di Sofia Loren, nella pellicola omonima di Vittorio De Sica ormai divenuta leggenda.
La ciociara [Lingua inglese]
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5. Il disprezzo
Moravia scrisse Il disprezzo (1954) mentre il suo matrimonio con Elsa Morante era in caduta libera. La trama si presenta infatti come il ritratto di un amore coniugale in cui ogni illusione romantica è ormai precipitata. Tra i protagonisti si accumulano tensione e malumori che infine sfociano nell’insanabile “disprezzo” reciproco. Forse il ritratto più fedele - e tragico - della coppia moderna.
Dal libro fu tratto l’omonimo film di successo di Jean-Luc Godard con Brigitte Bardot.
Il disprezzo
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Qual è il vostro libro preferito di Alberto Moravia? Avete dei consigli particolari per scoprire la produzione letteraria di uno dei maggiori scrittori del Novecento italiano?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Alberto Moravia: i 5 libri più belli dello scrittore neorealista
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