Alice nel labirinto di Roberta De Tomi

Alice è riemersa dallo specchio, la sua vita è tornata normale. Insomma, ora le regole sono quelle della società che tutti noi conosciamo, una società vecchia di qualche decennio, d’accordo, ma pur sempre antenata della nostra. Ora Alice è quasi maggiorenne e, udite udite, sta per convolare a giuste nozze! Un bel cambiamento, non credete? Ma… è cambiata davvero? Proprio del tutto o la tenera bimba in cerca di meravigliose avventure che vive dentro lei è più vispa che mai?

Il punto di svolta della storia di Alice nel labirinto (Dario Abate Editore, 2017)? La scomparsa di Edward, il suo amato. Ma per un personaggio che scompare ce n’è un altro che riappare. Mi riferisco a zia Tristania, sempre in giro per il mondo, che all’improvviso ha deciso di tornare ai propri lidi. E non sarà l’ultimo personaggio ad affollare le movimentate pagine di questa storia (sur)reale.

Roberta De Tomi ci pone dinanzi uno scenario noto e nuovo al tempo stesso, quindi ci invita a saltare. E, credetemi, lo faremo.
Alice nel labirinto è un viaggio tra pagine all’apparenza immacolate che in realtà celano una sinestesia ammaliatrice. Un viaggio anche e soprattutto dentro noi, alla ricerca di quella risposta che aspettiamo, per colpa di quella domanda che non ci lascia respiro. Un viaggio da fare mano nella mano con l’autrice, la nostra bussola che c’impedirà di perderci. E sarà fin troppo facile credetemi. Perdersi o viaggiare con lei? Scopritelo…
Un libro per perdersi. Per poi, alla fine, ritrovarsi.