Andromeda Heights
- Autore: Banana Yoshimoto
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2014
“Costruiremo una casa sul fianco di una montagna, sopra alle nubi, accanto al cielo (…) avremo le stelle come vicini e abiteremo nello spazio.”
Banana Yoshimoto ha la capacità di trasportarti all’interno dell’animo umano, attraverso una toccante esplorazione delle sue grandi e piccole inquietudini. Certo le atmosfere che l’autrice crea e che ha creato sin dal suo esordio nel 1991 con “Kitchen” sono sempre e rigorosamente orientaleggianti, dove la preparazione e la cerimonia del tè dal gusto amaro e dolce sono un rito sociale e spirituale.
Anche nel suo ultimo romanzo, edito a giugno 2014 da Feltrinelli, “Andromeda Heights”, il primo della serie Il Regno, troviamo tutti gli elementi narrativi che caratterizzano l’autrice.
La protagonista, l’io-narrante, Shizukuishi, si ritrova all’improvviso sola, l’anziana nonna, donna indipendente, guaritrice esperta di tè alle erbe, ha deciso di lasciare il Giappone, trasferirsi a Malta, inseguendo l’amore per un uomo conosciuto in rete. Adattarsi alla nuova situazione non è facile anche perché Shizukuishi, si sposta a vivere sola in città e non riesce ad accettarne la vita frenetica, dentro di sé scolpiti ci sono ancora i ricordi indelebili dei luoghi, dove è nata e cresciuta, le sue amate montagne. La “doppia” perdita la fa vivere con dei vuoti incolmabili che lei tenterà di riempire con sentimenti forti come l’amicizia e l’amore e con una vana ricostruzione di una casa e di un giardino pieno di piante di cactus che le possano ricordare, anche se per poco e solo in parte, la natura incontaminata delle sue montagne.
L’unisono creatosi da e per anni con le piante, gli animali, l’ambiente, la quotidianità della vita in montagna non si ripropone più in città dove un’altra dimensione la sovrasta, quella dell’automatismo inconsapevole. Il suo corpo “autonomamente eseguiva movimenti razionali anche quando il lavoro assorbiva tutta“ la sua attenzione mentre i suoi sentimenti facilmente scivolavano “nel mondo dei ricordi”.
L’incontro con Kaede sensitivo cieco, di cui diventerà assistente, darà una svolta determinante alla sua vita, la filosofia panteista che lo contraddistingue e che lei deve trascrivere per un libro che sarà presto pubblicato la trasporta verso “mondi sconosciuti”, verso “verità mai assolute” che cedevano raramente all’emozione e raccontavano del “suo amore incondizionato verso gli esseri umani, gli animali, le piante e l’intero pianeta”.
L’empatia creatasi tra Shizukuishi e Kaede raggiunge l’unisono nella riproduzione del racconto del viaggio a Pompei, dove la città è rievocata attraverso la presenza percettibile dei morti a causa dell’eruzione avvenuta "così all’improvviso da lasciare dietro di sé qualcosa di sospeso" e del viaggio a Napoli e dintorni descritto tra realtà e sogno, tra storia e mito.
L’amore platonico con Shin’ichiro, anche lui appassionato di cactus, le allevia poi quella sensazione sempre presente di solitudine e le fa apprezzare una normalità fatta d’interessi comuni e piccole attenzioni reciproche, riequilibrando così quella comunione persa con i luoghi della sua adolescenza.
Romanzo di formazione, “Andromeda Heights”, ha il pregio di sottolineare che la vita ha la sua magia anche e soprattutto nelle piccole cose, nell’essere appagato esattamente con ciò che ci basta.
Andromeda Heights
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