Breve storia del design italiano
- Autore: Matteo Vercelloni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
Più che il “cosa” importa sempre il “come”, che un conto è una sforbiciata realizzata da Pinco Pallo in qualche oscura categoria di dilettanti un conto è una eseguita da Ronaldo in Champions League, se posso permettermi la comparazione da Gazzetta dello Sport. Un po’ come dire che il costume originale indossato dall’Uomo Ragno è uguale a quello dentro al quale sta scoppiando il compagnetto sovrappeso di tuo figlio a Carnevale. Come insegnava Zorro (a proposito di costumi e di “marchi di fabbrica”) è tutta una questione di tratti distintivi, di classe, di unicità.
Nella vita come nel design - venendo a faccende più serie - e fa benissimo Matteo Vercelloni (“Breve storia del design italiano”, Carocci, Nuova Edizione 2014) ad indicarlo come “valore aggiunto all’oggetto d’uso, al mobile, all’abito, al gioiello o all’automobile che se ne fregiano”. La merce taroccata acquistata dai cinesi viene a costare un decimo di quella originale ma non regge la verifica di tempo & qualità, senza portarla troppo alle lunghe.
E’ anche vero che in ambito “merceologico” dici Italia e dici spesso design di qualità (il famoso "made in Italy" della moda, delle auto, di alcuni complementi d’arredo), dici eccellenza italiana figlia di una formula consolidata col tempo e nel tempo: creatività + qualità artigianale + innovazione industriale. Dall’Ottocento fino alla stagione aurea del “bel design” (anni Sessanta) con l’apporto determinante degli uomini che ne hanno concorso all’affermazione (Castiglioni, Magistretti, Munari, Ponti).
Ma l’ampio excursus storico di Vercelloni (architetto e docente al Politecnico di Milano) non si ferma qui, puntando ai nostri giorni, con un presente che vede progettisti italiani e stranieri collaborare insieme sotto l’egida-garanzia dell’italian style, appunto.
Rispetto alla passata edizione, il volume - corredato da nuove illustrazione di oggetti-feticcio del design italiano - racconta anche diversi episodi legati al Triennale Design Museum, assunto sul campo come osservatorio storico-critico del settore, approfondendo inoltre la questione nodale della sopravvivenza artigianale quale risorsa inalienabile dell’economia della Nazione. In ultima analisi trattasi di un compendio piacevole e minuzioso che non deluderà tecnici, studiosi o semplici appassionati dell’argomento.
Breve storia del design italiano
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