C’era una volta la Collatina Antica di Stefano Marinucci

Una guida, un saggio di denuncia sociale per chi ama Roma, la sua storia e quello che rappresenta per tutti noi e per la nostra memoria: C’era una volta la Collatina Antica (Intra Moenia Edizioni, 2023) è un interessante libro d’inchiesta tra l’archeologia e le conseguenze della modernità.
Stefano Marinucci è uno scrittore e osservatore dell’ambiente, e in questo suo libro reportage ci porta alla scoperta di una strada, l’antica Collatina, una via consolare più antica della Regina Viarum, l’Appia, che attraversava la più grande fullonica dell’impero romano, e strada di accesso all’acquedotto Vergine, dove l’acqua sgorga da millenni. Il viaggio singolare ed emozionante è lungo una quindicina di chilometri da percorrere a piedi, e ha inizio da Porta Tiburtina, nel popolare quartiere di San Lorenzo, poco fuori le mura aureliane per terminare nella poco conosciuta antica città di Gabii.
L’opera è nata inizialmente da un’inchiesta pubblicata su riviste e sul sito Abitareroma.it, per poi divulgarla corredata di bellissime e suggestive foto ed itinerari che testimoniano il degrado odierno e quanto sia andato perduto: la prima delle foto ci mostra una poltrona abbandonata in un prato incolto. É un’immagine che offende la storia di questi luoghi, che vorrebbero respingere l’incuria e l’abbandono per far riemergere la loro memoria.

La via Collatina con la sua storia millenaria è nascosta agli occhi della città, a causa della trasformazione dei paesaggi e l’alterazione degli ecosistemi. Urbanistica, ottenebramento, una cattiva politica e l’assenza delle istituzioni hanno portato a un processo irreversibile dei nostri siti archeologici, uno scempio visibile a tutti.

Perché questo è oggi la Collatina Antica: una metafora dei cambiamenti sociali, culturali e urbanistici avvenuti in Italia nell’ultimo secolo.

“Stefano Marinucci attraversa i luoghi”, scrive Cinzia Tani nella prefazione al libro, raccontandoci i suoi stati d’animo, la curiosità che lo stimola a esplorare, gli incontri che arricchiscono la sua ricerca e la nostra lettura.
Dal quartiere di San Lorenzo, bombardato nel 1943, luogo simbolo di Roma, della sua storia, di distruzione e di rinascita, alla dismessa ciminiera della Birreria Wurher.
Dal quartiere di Casal Bertone con il palazzo dei ferrovieri che ci riporta alla memoria il film di Pasolini Mamma Roma, alla più grande lavanderia dell’Impero, un tempo tra valli e torrenti in uno splendido paesaggio.
“Collatia” era una cittadina romana, ricordata nella storia per il suo ruolo determinante nella cacciata dell’ultimo re, Tarquinio il Superbo.
L’unico testimone ancora presente e salvato è un piccolo tumulo scoperto per caso durante alcuni scavi del 1935 sull’antico tracciato della Collatina, e dal quale è stato recuperato un bollo laterizio risalente all’epoca di Commodo.
Un sito archeologico seppellito e distrutto a pochi metri dalla più grande discarica d’Europa di amianto, radioattività e plastica, e da un campo rom più grande d’Europa. Il percorso ci condurrà successivamente nel parco della Cervelletta, assediato da edifici moderni, autostrade e ferrovia:

In una campagna romana che è fonte inesauribile di tesori paesaggistici e archeologici spesso umiliati, come nel resto del Paese.

Seppellita sotto il cavalcavia di Salone la Villa del Giurista, la residenza a due passi del fiume Aniene del grande console e politico romano Quinto Mucio Scevola.
Gli affreschi sono stati conservati e messi al sicuro, il resto ricoperto.

L’uomo che nei millenni della sua civiltà ha saputo creare bellezza, è oggi incapace di rinnovarla o tutelarla? Sta davvero abbandonando tutto, rinunciando alla sua identità?

Non una semplice passeggiata per la città, scrive il nostro autore, ma un viaggio rischioso quasi catartico, e non è facile neanche per chi legge venire a conoscenza di quanto la follia imprenditoriale ed egoistica abbia sfigurato e deturpato la nostra storia, il nostro patrimonio.

Il reportage in C’era una volta la Collatina Antica è uno straordinario recupero di una memoria archeologica, di un’incredibile epoca del passato, di grandi condottieri e politici, di fasti e ingegni architettonici, oggi dimenticata, sfregiata, e ridotta a immondizia, a deposito di rifiuti. Da leggere per non dimenticare!