Canto alla durata
- Autore: Peter Handke
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2016
Peter Handke è un celeberrimo poeta austriaco, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 2019, amatissimo in Italia per la sua poesia limpida ed essenziale.
Canto della durata fu pubblicato in patria nel 1986 e poi tradotto in Italia nel 1993 (e riedito nel 2016, traduzione di H. Kitzmüller) da Einaudi in uno di quei meravigliosi volumetti bianchi, ma sempre considerato un’opera minore dello scrittore austriaco.
È a un poemetto in versi che si fonda sul concetto di durata. Che cos’è la durata? Non scomodiamo Bergson, che pure Handke conosce, per una definizione: la durata, secondo Handke ma anche secondo alcuni mistici, è un’entità concreta e astratta.
Concreta perché l’autore la vede nelle piccole cose della vita, negli incontri, nelle persone soprattutto (mirabile l’immagine del bambino già adulto e forse vecchio) e astratta perché non si può definirla per quello che è, ma solamente per quello che non è.
Il testo è legato ai ricordi, ai luoghi e alla fatica di viverci (ogni spostamento è legato a un cambio di abitudini), ai momenti in cui il poeta, salutati gli amici, se ne torna a casa solitario. I luoghi dell’anima sono frutto dei viaggi che fa, delle situazioni, ma la durata non si può definire neppure in base all’esperienza: "è una conquista" e presuppone dolore e fatica. Non a tutti è concesso capirla: si può intuire attraverso epifanie in un oggetto o una persona, che sono permeati di gioia che riscalda il cuore e fanno intuire una Verità (o un’Illusione).
Peter Handke chiede al lettore di andare oltre la sua ricerca ed è questa la chiave del libro. Canto della durata è un bel poemetto con tanti significati.
Canto alla durata. Testo tedesco a fronte
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Un libro perfetto per...
chi sa gustare la vera poesia.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Canto alla durata
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