Carne
- Autore: Massimo Felice Nisticò
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rubbettino
- Anno di pubblicazione: 2012
Un noir che apre uno squarcio su una oscura realtà di cui ancora si sa molto poco: il traffico internazionale d’organi umani. Ma la carne di cui parla il romanzo è la materia stessa della natura umana, nella quale coabitano, non senza conflitti, le vette dell’ingegno e gli abissi delle perversioni, la forza della coesione familiare e la debolezza delle frustrazioni personali, le aspirazioni più nobili e le pulsioni più bestiali. La carne è la materia biologica che genera sogni e incubi. E questa carne, così tanto caduca eppure immortale, è il terreno sul quale il destino gioca a scacchi col potere, in una lotta eterna nella quale ciascuno può scoprirsi preda o predatore. Suo malgrado. (Note di copertina)
Un titolo ambiguo, allusivo, criptico ed inquietante insieme, che contiene inequivocabilmente tutto quanto il termine suggerisce, e molto di più.
L’immagine di copertina, un particolare del Giudizio Universale di Michelangelo, contribuisce a creare un clima di pathos e di disgusto, tramite quella pelle molle che racchiude la “corporeità” umana. (nel dipinto è autoritratto dello stesso autore).
“La vita non è che un’ombra …., una favola raccontata da un’idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla”
La citazione dal Macbeth di Shakespeare, nella prima pagina del libro, sintetizza mirabilmente il messaggio del testo, la sconvolgente amarezza che il percorso dell’individuo può incarnare. E’ un memento e un monito.
Pubblicato da Rubbettino nel 2012, il romanzo di Massimo Felice Nisticò inizia in medias res, in un prologo che appare distaccato dal resto della narrazione; continua, nella genesi, con una rivelazione, tragica e inattesa; prosegue con una sorta di pacatezza, mantenendo però uno stato di allerta e pathos nei protagonisti e nel lettore, raggiungendo in alcuni punti picchi di spasmodica attesa ed emozione, non tanto emotiva, quanto fisica.
Gli eventi narrati sconvolgono proprio perché reali, perché sottesi a comportamenti umani possibili, anche se errati. Una famiglia benestante, un lavoro appagante e remunerativo, amici solidali, ma la carne e la sete di possesso sono in agguato.
L’avvenenza, la leggerezza e il comportamento disinibito sono l’origine di una lunga serie di vicende che possono sintetizzarsi nell’incubo di una malattia grave, nei sospetti, nei bisogni, nelle repulsioni, fisiche e mentali, che essa comporta.
Le vite dei protagonisti sono dilaniate da eventi incalzanti, dalla necessità di prendere decisioni immediate e difficili.
La scoperta di mondi nuovi, insidiosi ed inquietanti, farà sì che i personaggi si rivelino diversi e sconosciuti a loro stessi.
Lo sciorinarsi di sensazioni carnali non dà tregua.
Non c’è Amore con la A maiuscola, non c’è tenerezza, le emozioni non provengono dall’animo, ma solo e prepotentemente dal corpo e dalla sua carnalità.
Ne emerge una svariata gamma di sentimenti, dalla solitudine inquieta di un bimbo coinvolto suo malgrado, e dal suo bisogno di attenzione e tenerezza, in una continua attesa delle tangibili presenze dei genitori, all’improvvisa forza e spregiudicatezza di una donna mite e per bene, moglie esemplare e professionista di successo; dalla fedele e preziosa amicizia di un medico, sorpreso ma vigile ai sintomi di un male oscuro, alla silenziosa ma fattiva adorazione di un allievo per il suo maestro. Pensieri, pulsioni e comportamenti inverecondi si mescolano alla pietà e alla preghiera, nell’umano bisogno di un Dio che possa cancellare le angosce più profonde.
Anche i luoghi sono claustrofobici, dalla stanza d’ospedale alle pareti domestiche, dai privè equivoci agli spazi lavorativi, dal nascondiglio di un bambino alle alcove orientali; in tutti si percepisce un senso di soffocamento, di angoscia profonda, di paura celata.
Fa eccezione Londra, con le sue strade, i suoi quartieri, i suoi spazi noti, che offrono alla protagonista e al lettore un senso di conforto e di pausa dal concitato svolgersi degli eventi.
Ma è solo una parentesi di respiro che precede la scioccante rivelazione finale, un deus ex machina imprevisto che, come un burattinaio folle, ha mosso i fili di comparse umane, intricandoli in modo spasmodico per il suo unico e disperato desiderio di affermazione e potere incondizionato.
Un libro da leggere, per stupirsi, per riflettere, per apprezzare la vita… nonostante tutto!
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