Cercatori di meraviglia di Amedeo Balbi

I cercatori di meraviglie sono gli scienziati, quelli di ieri e di oggi, le cui doti in comune, la curiosità, il desiderio di voler sapere, quell’istinto che ti porta a voler conoscere a tutti i costi ciò di cui non hai esperienza o competenza, hanno guidato la conoscenza empirica e reso possibile il nostro progresso scientifico. A volte, però, la sola curiosità non basta, sono complementari anche la predisposizione all’osservazione e al dubbio, la consapevolezza di non possedere mai la verità.

Amedeo Balbi, giovane astrofisico dell’Università di Roma, Tor Vergata, da tempo si occupa di divulgazione scientifica, oltre che con i suoi libri, pubblicando articoli su riviste scientifiche internazionali e organizzando conferenze pubbliche. Ha lavorato alla University of California a Berkeley con il premio Nobel George Smoot e ha trascorso periodi di ricerca in numerosi istituti internazionali, tra cui il Fermilab di Chicago, l’Institute of Cosmology and Gravitation della University of Portsmouth, e il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. Ha collaborato alla missione spaziale Planck dell’ESA. E’ membro dell’International Astronomical Union e del Foundational Questions Institute (FQXi).

“Quando era un giovane studente a Cambridge, Newton aveva comprato un grande quaderno, un oggetto di un certo valore, per quei tempi, e aveva preso a scriverci tutte le cose che capiva del mondo. L’abitudine gli restò, e molti strumenti che usiamo ancora oggi facendo scienza, concetti come la massa o la forza o la quantità di moto, tecniche matematiche come il calcolo infinitesimale, Newton dovette inventarsele per la prima volta, annotando ogni passo avanti nei suoi quaderni. Da vecchio guardava ancora il mondo con curiosità, interrogava la natura, trovava cose meravigliose e le interpretava, cercava di capirle e di spiegarle, ben sapendo che non sarebbe mai riuscito a rispondere a tutte le domande. Nessuno può riuscirci.“

In questo suo ultimo libro Cercatori di meraviglia (Rizzoli, 2014) l’autore racconta, descrivendole, alcune fra le grandi storie di scienziati curiosi, che grazie a intuizione e voglia di comprendere il mondo hanno posto le basi della ricerca scientifica.
La Terra si muove o sta ferma? Perché le cose cadono verso il basso? Cos’è l’elettricità? Cos’è il calore? A che velocità viaggia la luce? Di cosa è fatta la materia? Le tappe in un’impresa scientifica sono determinanti, partendo dal porsi la domanda, isolando ciò che si sta studiando dalle interferenze e misurando tutto il misurabile. Questo è il metodo sperimentale, come oggi lo chiamiamo, ma che un tempo era l’esposizione di una idea, una teoria, un dialogo argomentato fra studiosi, come fu per Ruggero Bacone e tre secoli dopo per Galileo, nella speranza di poter giungere ad una conclusione certa.

Scopriamo attraverso questo viaggio nella scienza come l’apprendista libraio Michael Faraday, figlio di un fabbro e affetto da una malattia che lo impossibilitava al lavoro, cresciuto nei bassifondi a Londra, mentre rilegava i libri iniziò a leggere i testi che aveva sottomano, quelli che più attiravano la sua curiosità e sorprendendosi di amare la chimica, riuscì a inventare la dinamo.
Leggiamo di come Ernest Rutherford, nato in Nuova Zelanda, figlio di contadino, riuscì ad andare a scuola ed essere tra i migliori. Fra una semina e una raccolta ottenne le borse di studio per continuare i suoi studi e dopo la laurea gli venne offerta l’opportunità di fare ricerca a Cambridge e senza pensarci troppo partì per l’Inghilterra. Dopo Cambridge continuò in Canada e dopo alcuni anni Rutherford divenne uno scienziato affermato e famoso per aver definito la struttura dell’atomo.

Tanti sono i protagonisti della scienza le cui storie sono narrate in questo libro straordinariamente ricco di sorprese e di suggestioni da catturare piacevolmente il lettore.

“La ricerca scientifica è una delle attività più nobili, avvincenti e appaganti a cui un essere umano possa dedicarsi, e l’emozione di sbirciare dentro i meccanismi che governano l’universo è una delle più forti che una persona possa provare.“