Certi segreti
- Autore: Kim Van Kooten
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: DeA Planeta Libri
- Anno di pubblicazione: 2018
Nel romanzo del 2015 di Kim Van Kooen Certi segreti (DeA Planeta, 2018, trad. C. Brovelli) viene presentata una storia di “banale” “ordinaria” (?) pedofilia. Inizia quando la protagonista ha 5 anni e dai toccamenti e le fotografie polaroid si arriva, nel corso di 9 anni, a violenze qualificate regolari sotto gli occhi ciechi di chi non vuole e non può capire.
Anche dopo la denuncia, chi non ha visto e non ha capito cosa stava succedendo non vede e non capisce quale sia il dramma e chi sia la vittima. Ognuno troppo preso a compiangersi per i propri problemi e volto a trarre profitto della situazione senza saperla gestire. Per finire, colui a cui viene riconosciuta la massima sofferenza è il pedofilo stesso, a cui dà voce l’avvocato contrattando il pagamento del ritiro della denuncia.
“Le cose che ha dovuto sopportare il mio cliente non le augurerei al mio peggiore nemico […] Lei è stata rinchiusa in una cella? È stata interrogata ore di fila? Ha un disturbo legato allo stress? La sua reputazione è stata rovinata dalla sera alla mattina? […] La sua fiducia nell’umanità è stata distrutta per sempre?”
Il problema, di sempre, è che è difficile gestire certi segreti e che per finire ad assumerseli è sempre la vittima; qui: Puck, dall’età di 5 anni, per sempre…
All’inizio la bambina non capisce le attenzioni dell’anziano di cui la madre si è innamorata. Come può sapere che le sue attenzioni non sono normali ma malate? Come fa a sapere che quello che le succede non va bene? Ma col tempo, gli abusi diventano sempre più frequenti, sistematici, dolorosi e anche chi non ha paragoni vi riconosce l’inadeguatezza di questo rapporto sbagliato.
“Ogni volta che dico: “Sì, mi piace. Sì, capisco che preferiresti essere sposato con me piuttosto che con la mamma. Sì, quello che c’è tra noi due è incredibilmente bello e speciale” avrei voglia di farmi del male. La Puck dentro vuole uscire, e la Puck fuori vuole entrare. E la Puck dentro diventa sempre più forte, mentre quella fuori si regge in piedi a malapena per colpa di tutte le bugie che dice”.
Senza aiuto dai grandi, senza capacità di chiedere aiuto, anche perché incastrata nei sensi di colpa per la propria vittimizzazione, l’unica via di fuga che trova è di perdersi nei pensieri e poi anche di smettere di mangiare cercando di scomparire o, perlomeno, bloccare lo sviluppo fisico della propria femminilità sapendo che ciò aumenterebbe ancor più l’interesse pedofilo nei suoi confronti. Solo quando tutto ciò non basterà più tenterà un’altra strategia, solo per scoprire di essere lei a doversi far carico degli altri.
Un’altra storia triste di denuncia della pedofilia. La sua presentazione senza drammatizzazioni e con delle situazioni comiche danno al tutto un’apparenza di normalità, di apparente leggerezza. Una normalità degradata e nauseante ma verosimile. Una testimonianza del radicamento della pedofilia nella nostra società e della scarsità dei mezzi per aiutare le vittime. Una denuncia rassegnata? O forse è necessario continuare a denunciare le situazioni di “ordinaria” pedofilia per sensibilizzare l’opinione pubblica?
Ma è una storia vera, di una sua amica, quindi anche una storia di resilienza, per fortuna, almeno in questo caso.
Kim Van Kooten (Purmerend 1974) è un’attrice e sceneggiatrice olandese pluripremiata che ha esordito nella narrativa nel 2015 con Certi momenti, ispirato alla biografia di una sua amica.
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