Charlotte
- Autore: David Foenkinos
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2015
Lo scrittore francese David Foenkinos si imbatte ad Amsterdam nella personalità straordinaria della pittrice tedesca Charlotte Salomon e da quel momento la storia della giovanissima vittima della persecuzione nazista, subita a ventisei anni dalla giovane donna, ebrea, incinta, diventa per lui un’ossessione.
Il romanzo è la storia di questa ossessione, che nasce nei primi anni del Novecento, a Berlino. La famiglia Grunwald, composta dai genitori e da due ragazze, Charlotte e Franziska, vive serenamente alla vigilia della Prima Guerra mondiale, ma la diciottenne Charlotte, dietro un’apparente leggerezza e un grande attaccamento alla sorella, cova un disagio esistenziale che presto si trasforma nella nevrosi che la spinge a gettarsi da un ponte, annegando in una gelida notte del novembre 1913.
La disperazione dei genitori e di Franziska dura a lungo e la sorella sopravvissuta riprende a vivere solo quando si arruola come infermiera sul fronte della guerra. Incontra il chirurgo David Salomon, dedito totalmente alla sua professione, e l’anno successivo i due si sposano. La loro unica figlia prende il nome della zia morta, sarà la seconda Charlotte. La piccola cresce accompagnando la madre che suona e canta, passeggiano lungo il Tiergarten, visitano spesso il cimitero. Franziska sembra aver dimenticato, ma anche lei seguirà presto il destino della sorella, segnato da malattia mentale e infine suicidio.
Ecco allora Charlotte con i nonni, con il padre spesso assente, crescere solitaria, introversa, selvatica, sofferente. “La morte non è più solo un fantasma”, scrive David Foenkinos, ma è in agguato nella vita della bambina.
Nel 1930 Charlotte è ormai un’adolescente difficile e chiusa e suo padre, tutto preso della professione, conosce una celebre cantante, adorata ovunque, Paula. I due presto si sposeranno e la matrigna avrà una buona influenza sulla ragazza, sostituendo Albert, sempre più concentrato nella sua carriera, e cercando di proteggerla dalla nefasta influenza dei nonni, forse non del tutto innocenti dalla responsabilità del suicidio di ambedue le figlie.
Un maestro di canto di Paula, Alfred Wolfsohn, entra nella loro casa e per Charlotte sarà l’amore, la passione, il coinvolgimento totale. Lei è entrata faticosamente nell’Accademia di Belle Arti di Berlino, anche se ebrea, e il giovane uomo ne loda i disegni, il tratto, la densità dell’ispirazione. Di nascosto Charlotte imbastisce una relazione con il silenzioso e stravagante artista, difficile come tutto ciò che la riguarda.
Ormai però il nazismo sta stringendo l’assedio agli ebrei: siamo nel ‘33 e dopo la Notte dei Cristalli anche i più ottimisti capiscono che non ci si salverà dalla furia nazista.
Charlotte viene costretta a raggiungere i nonni nel sud della Francia, a Villefranche sur Mer, mentre i genitori riparano in Olanda. Gli ultimi anni di Charlotte sono tempestosi, dapprima prigioniera con il nonno in un campo di concentramento dal quale riesce ad essere liberata, poi scampata per caso ad una retata, rischia ogni giorno di essere deportata. L’ultimo incontro è con Alexander Nagler, un austriaco che rimane affascinato dalla pittrice, ormai dimagrita e invecchiata, ma che vuole sposare. Charlotte è incinta di cinque mesi quando verrà catturata e deportata: il marito si unirà a lei.
Intorno al personaggio di Charlotte si dipana la storia politica, sociale, artistica dell’Europa del primo Novecento: i grandi Nolde, Munch, Kandinskij sono gli ispiratori della sua pittura, mentre la musica e la letteratura fanno da sottofondo alla sua breve vita… Kafka, Walter Benjamin, Cassirer, Hannah Arendt sono comparse nel suo percorso artistico, mentre su tutto aleggia la morte: i suicidi di sua madre, sua zia, sua nonna, sono il leit motiv che accompagnerà il suicidio di tanti ebrei, tanti intellettuali, la maggior parte dei quali spariranno nelle camere a gas dei lager. Resta l’opera di Charlotte, affidata al medico francese suo ultimo protettore con le parole “E’ tutta la mia vita”: che vuol dire quella frase?
“E’ tutta la mia vita è una frase ossessiva che racchiude tante spiegazioni possibili”.
Il fascino di questo libro sta nella scrittura fatta di frasi brevi o brevissime, di continui a capo, di una sintesi nell’espressività che rende estremamente incisivo il testo.
Anche i dialoghi e le espressioni della quotidianità del narrato rivestono una forma poetica, costruita con versi nitidi e pieni di pause, molto spesso lirici.
“Charlotte è davanti allo studio di Moridis.
Suona.
E’ il medico in persona ad aprirle.
Ah, Charlotte, esclama.
La ragazza non risponde.
Lo guarda.
E gli tende la valigia.
Dicendo è tutta la mia vita.”
David Foenkinos riesce a trasferire sui lettori la sua urgenza, la sua ossessione, e ne veniamo contagiati, commossi: la giovane Charlotte diventa per noi una nuova Anna Frank, più adulta, più sofferente, più vicina alla nostra sensibilità.
Charlotte
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