Chiesa madre, ma cattiva maestra? Sulla “bolla” di Andrea Camilleri
- Autore: Francesco Michele Stabile
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Il tema trattato in questo volume di Don Francesco Michele Stabile, storico della Chiesa e attivo nel movimento antimafia, attiene alla vicenda riferita nel libro di Andrea Camilleri La bolla di componenda (Sellerio, 1993). È un libro che appartiene al filone della narrazione di vicende storiche dell’autore siciliano, parecchio distanti da quelle “gialle” del Commissario Montalbano. Camilleri, pur non essendo uno storico “di professione”, si approcciò a questo genere letterario con un riscontro positivo per il suo brillante stile letterario unito alla descrizione sufficientemente fedele di ambiti storici.
Camilleri era un uomo dai molteplici campi di interesse, occupandosi tra l’altro di sceneggiature e di televisione. Nel libro sulla Bolla di componenda, lo scrittore di Porto Empedocle suffraga la tesi di un documento quasi irreperibile, come sostenuto anche da Sciascia, attestante una sorta di complicità tra la Chiesa e la Mafia. Chiesa madre, ma cattiva maestra? Sulla “bolla” di Andrea Camilleri di Stabile fa una lettura critica del libro di Camilleri, mettendone in dubbio le asserzioni, pur ammettendo l’esistenza di rapporti non limpidi tra Chiesa, mondo ecclesiastico e organizzazioni mafiose nel corso del tempo.
Nel libro di Camilleri si riassumono dei dati veritieri, quale appunto l’esistenza del suddetto documento, ma si delinea un contesto che però difetta di elementi precisi e circostanziati. Dalle premesse generali, il disegno complessivo si articola in diversi successivi passaggi che danno una rappresentazione dell’accaduto dedotto da ricerche e fonti storiche non di prima mano. È un saggio, quello di Camilleri, che va comunque letto ma da integrarsi con altri elementi che completano la narrazione sebbene sapientemente e brillantemente descritta da Camilleri in maniera apparentemente convincente.
Francesco Stabile compie un suo quanto più obbiettivo approfondimento, che segue i passaggi esposti da Camilleri nell’intento di precisare con garbo alcuni spunti che appaiono opinabili. Si riscontra come da sempre si narri di un Potere occulto, una mano violenta, un’organizzazione che inficia la limpidezza e la trasparenza dei rapporti con le Istituzioni; dopo l’Unità, si parla di Mafia in maniera esplicita ma risulta difficile individuare quali siano stati gli ambiti in cui questa organizzazione opera e si ramifica.
Nel libro di Francesco Stabile si ripercorre tutta la vasta letteratura sulla Mafia che non approda a tesi univoche; lo stesso Camilleri, prendendo in esame tutte le varie escussioni di testi e le diverse discussioni, non offre precise soluzioni e interpretazioni del fenomeno. A uguali conclusioni si addiviene anche in tempi più recenti in ragione dei mutamenti intervenuti nell’organizzazione criminale, nella mentalità e nei metodi e del contemporaneo nuovo assetto della società.
Nel caso di Camilleri e del suo scritto sulla Bolla, questi ha forse il torto di rappresentare come solo la Chiesa abbia posto in essere tale sorta di compromessi. Ma ancora Francesco Stabile puntualizza come questo tipo di rapporti fosse già presente e fosse discusso all’interno della Chiesa e che solo apparentemente Camilleri sembra riferirsi all’Ottocento siciliano.
La bolla era uno strumento per cui chi avesse illegalmente posseduto, rubato, commesso crimini in genere, potesse redimersi versando alla Chiesa una determinata somma di denaro. Sorgono obiezioni di natura morale per l’equivocità della situazione, rilievi che vengono ben illustrati nei reali risvolti in questo libro che non si rivolge ai soli specialisti e che si distingue per la ricchezza e qualità dei contenuti, sfatando luoghi comuni e semplicistiche e superficiali letture.
Recensione del libro
La bolla di componenda
di Andrea Camilleri
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