Chiromanzia. La mano, la sorte, il carattere
- Autore: Ary di Percsòra
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
Chi volesse cimentarsi nello studio delle linee della mano, per conoscersi meglio anche tramite l’attenta osservazione del proprio corpo, e ogni parte è adatta all’uopo, può trovare un valido aiuto nell’agile manuale Chiromanzia, dal sottotitolo La mano, la sorte, il carattere di Ary di Percsòra (Sirio edizioni, pp.155, 1998).
È vero: altre parti del soma si possono consultare, secondo il principio per cui un frammento contiene, in sintesi, il tutto: si leggono i piedi, gli occhi, le orecchie, il viso, la forma del capo, perfino...il sedere. Siamo costituiti in modo frattale.
La pratica della chiromanzia si perde nella notte dei tempi. Essa era conosciuta dai Caldei, dagli Indiani, dai Cinesi, dagli Ebrei, dai Greci e sommamente dagli Arabi.
La parola è di origine greca, viene da cheir che significa “mano” e manteia, ossia “divinazione”.
Nella Bibbia, il Libro di Giobbe, al capoverso 37, ricorda Ary di Percsòra, è scritto che Dio pose nella mano dell’uomo i segni perché ciascuno potesse conoscersi.
Lo scopo primario di questa studio è dunque la conoscenza; in secondo piano, da ciò, discende la possibilità di indagare il futuro.
Il futuro esiste già? Domanda cruciale. Siamo predeterminati da Dio /gli Dei?
Secondo la visione olistica certamente, ma il sottotitolo del libro distingue tra sorte, già decisa, e carattere, la parte di noi che possiamo plasmare con buona volontà e l’uso del libero arbitrio. Non si tratta di determinismo rigido.
Tra l’altro nel corso del tempo le linee della mano mutano (in genere va letta la sinistra nei destrimani, confrontata e comparata con la destra. Nei mancini succede il contrario, in conformità dei due lobi cerebrali, usati con diversa intensità da chi è in sintonia con la mano destra o con la sinistra).
Si interpretano non soltanto i segni ma la forma complessiva del palmo e del dorso, le nodosità, il calore, l’umidità, la lunghezza delle dita e delle sue sezioni. Inoltre vanno esaminati i polpastrelli, i rigonfiamenti, chiamati monti. Esistono anche gli abbassamenti, detti piane; il più importante è il piano di Marte posto nel centro del palmo.
Lo sguardo d’insieme consente un colpo d’occhio che dà i primi ragguagli su che tipo psicologico siamo, a che punto è la nostra evoluzione spirituale, quale bagaglio di vita ci portiamo dietro.
La mano è connessa all’astrologia, altra antichissima scienza, da cui si è sviluppata l’astronomia. I pianeti e i segni zodiacali sono posizionati in luoghi specifici.
Il corso matematico degli astri fa conoscere date e tempi. Ogni mano ha comunque proporzioni uniche che permettono un calcolo da fissare sempre con approssimazione, con più o meno esattezza del tempo in cui sono accaduti e accadranno gli eventi.
Quanto più esperto è il chiromante, quanto più esercita intelligenza e intuizione, unite alla capacità di osservazione, tanto più il suo responso sarà esatto.
L’autore non consente alcuna citazione, neppure breve, e non ne farò. Credo però di aver messo in luce la sua serietà e preparazione.
Il libro merita una attenta lettura e seria considerazione. Non vi è nulla di superstizioso o di fanatico in esso.
Molti sono stati gli studiosi della materia. Tra gli altri Plinio il Vecchio, Teofrasto Bombasto detto Paracelso, insigne medico del XV secolo d.C. In seguito Domenico Cardano, anch’egli medico. Tanto per citare i più famosi.
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