Cinque anni alla fine del mondo. Considerazioni sparse su una società in divenire
- Autore: Luca Cosci e Monica Zoe Innocenti
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
Pensieri che raccolgono riflessioni sul passato e sul presente come in un conto alla rovescia, nel calcolo del tempo utile per guardare anche in se stessi. Una collezione di istantanee del reale, cartoline sugli argomenti più svariati, è quella che scrivono Luca Cosci e Monica Zoe Innocenti, i quali rimandano ai ricordi delle Cartoline serali dell’indimenticato Andrea Barbato. Divagazioni, riflessioni e inviti alla discussione sul periodo storico, sul pensiero comune, sulle abitudini, sullo stile di vita e sulla visione del mondo. Sono questi gli incipit ai temi con i quali i nostri autori ci invitano alla lettura del loro ultimo lavoro Cinque anni alla fine del mondo. Considerazioni sparse su una società in divenire.
Luca Cosci e Monica Zoe Innocenti sono marito e moglie e vivono e lavorano a Lucca. Hanno al loro attivo libri di interviste sul cinema, loro grande passione, su temi di attualità e un ritratto di Lucca e del suo territorio. In una notte d’estate è nata nei due autori l’idea di questo libro su vari interrogativi, tra i quali i repentini cambiamenti del clima e non solo, più in generale tutti i cambiamenti inevitabili che coinvolgono la vita umana.
Cinque anni alla fine del mondo, per alcuni anche sette, è il tempo che corre, il tempo che può rimanere immobile, sospeso come durante la pandemia. Ragionare sul tempo non è solo un modo per ingannarlo, il tempo, magari stando seduti in una sala di attesa; il tempo climatico e le sue precipitazioni sono stati argomenti di lettura e di stesura per Baudelaire, Musil e anche per Umberto Eco. I mutamenti abbiamo imparato a conoscerli e a far sì che divenissero una questione di vitale importanza.
Il tempo ci ha cambiati e ha cambiato le nostre abitudini, come gli avvenimenti hanno poi contraddistinto le nostre vite.
La trasformazione e il cambiamento sembrano non avere intenzione di interrompere il loro costante lavoro e impietosamente mettono a confronto un prima e un dopo; passato, presente e futuro si intrecciano e portano, inevitabilmente, alla nascita di profonde contraddizioni tra ciò che era e ciò che sarà.
Ma non sarà solo il tempo con i suoi viaggi nel passato e nel futuro a farsi domande in cerca di risposte che Luca e Monica si porranno. Cambiamenti, trasformazioni e forse un po’ di nostalgia, quella giusta di un mondo perduto, di un tempo la cui memoria è ancora presenza: la lettura di questo intenso e accorato saggio sarà un prezioso concentrato di ispirazione.
Se lo chiedi in inglese, lo otterrai più facilmente che in italiano? Sembra quasi che la nostra lingua sia condannata all’estinzione tante sono le parole inglesi che utilizziamo nelle pubblicità, nei telegiornali, nelle riviste di economia. "In principio fu il weekend, poi il diluvio ci ha sommerso". Il cinema, quello nelle piazze a ferragosto, che si ripete ogni anno e con lo stesso film; la commedia all’italiana capace, scrivono gli autori, di anticipare generi oltre che descrivere in modo corrosivo il costume e la società del nostro paese.
Ma il cinema italiano come lo abbiamo conosciuto e amato nella seconda metà del Novecento, inteso come movimento culturale e artistico si è trasformato in qualcos’altro.
Mutato nelle abitudini dello spettatore che dalle poltroncine della sala è migrato al divano di casa. E le considerazioni sull’arte, di quando aveva saputo esaltare la donna con le sue nudità, o ancora il futuristico stadio di calcio nel Qatar progettato dalla famosissima Zaha Hadid la cui copertura, ispirata da una tipica imbarcazione per la pesca delle perle, sembra rappresentare le labbra di una donna. "Un fiore nel deserto" in uno Stato nel quale le donne non sono libere e vivono sotto l’imposizione dell’uomo-guardiano, che decide per loro su questioni fondamentali come il matrimonio, lo studio e altro.
La musica di un tempo, quando si attendeva l’uscita di un nuovo LP, per ascoltarlo insieme ai propri amici mettendolo sullo stereo di qualche amico fortunato che aveva l’impianto hi-fi, e quella di oggi con il vasto universo di note. E poi come dimenticare il calcio ascoltato alla radio attraverso la voce di Sandro Ciotti,
unico uomo al mondo oltre a Tom Waits capace di trasformare in un blues la descrizione di un fallo laterale.
In questo saggio vi è infine il rammarico dei tanti argomenti sui quali i nostri autori avrebbero voluto scrivere, un elenco di cartoline lunghissimo, come il bavaglio, la censura pubblica, la militanza e l’impegno politico, sempre più annacquati rispetto al passato.
Alla prima parte del saggio, un’analisi sul concetto del cambiamento, seguono otto interessanti interviste tra le quali a Luciano Massari, Chiara Parenti, Paolo Benvenuti e Stefano Bartezzaghi. Come eravamo, scrivono Luca Cosci e Monica Zoe Innocenti, e continuiamo a essere di fronte a un totale e continuo ribaltamento delle priorità nel nostro Paese: il lavoro, l’ambiente, l’uguaglianza di fronte alla legge. Cinque anni alla fine del mondo è un saggio notevole, le cui pagine su una società in divenire non lasciano indifferente il lettore, con uno sguardo attento e sottile alla nostra storia e alla nostra quotidianità.
Cinque anni alla fine del mondo. Considerazioni sparse su una società in divenire
Amazon.it: 15,19 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cinque anni alla fine del mondo. Considerazioni sparse su una società in divenire
Lascia il tuo commento