Confessioni
- Autore: Dario Lessa
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2012
È uno stile densissimo quello che caratterizza la scrittura di questo romanzo. Neanche cento pagine, eppure ci sono dentro ben due mondi.
Uno quello esteriore, il coevo, l’era contemporanea, quella vuota dimensione nella quale l’uomo moderno è ormai incastrato, posseduto com’è dalle cose che possiede e schiavo di un progresso psichedelico che paradossalmente sembra portare ad una vera e propria involuzione.
L’altro è il mondo più profondo ed intimo che abita un uomo, Leo Levante il protagonista, il quale, grazie ad una coscienza restia ad abbassare la guardia, si denuda, si auto incide e senza pudore mostra le proprie viscere, sottoponendosi ad un giudizio, il proprio, che non stenta ad essere severo ed indulgente nello stesso tempo.
Leo ha 37 anni, è un uomo tormentato e cinico, appassionato e autoironico. Ora lavora in un pub, ma ha cambiato molti lavori in passato, ha costruito una vita e poi l’ha inesorabilmente distrutta, perché è questo che capita vivendo. Ha acquisito dure consapevolezze e perso futili certezze. Leo è uno, nessuno e tutti gli altri, un uomo dalle qualità pirandelliane che, grazie al proprio conflitto interiore, riesce a fornire le inconsapevoli risposte a quella innumerevole serie di interrogativi che tanto lo tormentano, in una sana inquietudine che traccia i segni di una vaga coscienza collettiva.
Decisamente originale lo stile narrativo, quasi febbricitante, pagine piene di sostantivi e poi altri zeppe di aggettivi, eppure ogni cosa è lì, di facile accesso, di esaltante condivisione, incredibile come la lingua italiana resa fuori dagli schemi liberi i pensieri dall’omologazione. E allora arriva dritta come un pugno allo stomaco quella voce maschile che narra di sé, semplicemente per essere compreso da se stesso e dagli altri.
C’è in tutto questo qualcosa che appartiene fortemente ad un’intera generazione ed allora, una volta di più, leggere un libro è come farsi leggere, pertanto che voi siate da una parte o l’altra della copertina, non vi resta che perdervi, a volte sorridendo, talvolta provando quel senso di rabbia impotente, in queste deliranti quanto mai lucide Confessioni.
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