Controstoria della moneta
- Autore: Roberto Petrini
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
“Controstoria della moneta” di Roberto Petrini è un racconto dal quale emergono episodi e situazioni in genere sottovalutati o dimenticati, che possono collegarsi alla crisi economica odierna, nel tentativo di conoscerla meglio.
La storia ufficiale della moneta è piena di ambiguità e astrusità ma occorre comprenderla poiché incide notevolmente sul tenore di vita di ogni individuo. Questa controstoria indaga, a ritroso nel tempo, sullo “sterco del diavolo” che oggigiorno come Dio Denaro pare imporsi come il vero arbitro e il fine ultimo di tutte le vicende umane.
La storia della moneta inizia oltre due millenni e mezzo addietro e in “Controstoria della moneta” si fa riferimento a Solone e a Menenio Agrippa. Interessanti le motivazioni della scelta del materiale utilizzato per la monetazione (oro, argento e bronzo nell’antica Roma). La necessità del conio e di una politica monetaria, di un signoraggio inteso come controllo sul valore della moneta, sono gli elementi che portarono a un regime controllato della circolazione.
Tutto viene espresso con un linguaggio di agevole lettura che rifugge dai tecnicismi per gli addetti ai lavori e in questo consiste il notevole pregio del lavoro e della ricerca condotta da Roberto Petrini.
Si riporta il celebre apologo di Agrippa che intese indurre la plebe a più miti consigli, con una sapiente opera di svalutazione della moneta in grado di alleviare il peso dei debiti dei più poveri.
In “Controstoria della moneta” però si va ancora più indietro nel tempo, fino alle piccole aggregazioni arcaiche dell’Isola di Yap in Micronesia, dove come moneta venivano usati grossi pietroni che nemmeno ci si curava di spostare, dei pesanti mezzi di scambio per realizzare una transazione.
Si procede poi con la lettera di cambio che, di contro, movimentava enormi flussi commerciali, da Barcellona, a Firenze, alle Fiandre. Per secoli, dopo la riforma di Carlo Magno e fino al Settecento, la moneta è stata una semplice unità di conto: come diceva Luigi Einaudi si contrattava in “moneta immaginaria” e si pagava in moneta sonante. Una realtà ormai ineludibile con la quale bisogna confrontarsi: la moneta non è una merce qualsiasi, non può essere lasciata a se stessa. Invero dovrebbe essere governata attraverso la comunità ma su questa materia intervengono lo Stato e le banche centrali, gli interessi dei quali appaiono a volte confliggenti.
È un’idea peregrina quella che la moneta possa amministrarsi da sola e quella che viene raccontata in “Controstoria della moneta” è anche una storia di debiti e di crediti, di forti e di deboli.
Si è inseguito per anni il mito della moneta stabile ma si sono succedute costanti, drammatiche e devastanti crisi che hanno segnato la storia economica. La “bolla” dei bulbi di tulipano nel Seicento olandese, come la crisi che sta investendo il pianeta dal 2008 ne sono la palese dimostrazione.
Roberto Petrini si chiede allora quali siano le soluzioni. Un nuovo autentico inizio sarebbe quello di tornare all’idea che la moneta appartiene alla comunità e che, in fondo, si tratta solo di uno strumento per facilitare gli scambi ed aumentare il benessere dell’intera popolazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Controstoria della moneta
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