Cosa rende felice il tuo cervello (e perchè devi fare il contrario)
- Autore: David DiSalvo
- Genere: Psicologia
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2013
“Il nostro cervello è una macchina per prelevare e prevedere schemi ricorrenti, che ama la stabilità, la chiarezza e la coerenza: tutto meraviglioso, tranne quando non lo è” (David DiSalvo).
Come, per esempio, imbattersi nell’imprevisto dietro l’angolo, nell’insolito statistico, nel dato fuorviante: stenti a venirne a capo, non ti ci raccapezzi. Il cervello umano è l’organo costruttore di senso più compiuto che la storia evolutiva conosca, al punto da preferire l’auto-inganno alla messa in discussione di quel livello minimo di felicità per cui è stato “programmato”. Ne discendono: il disperato bisogno di aggrapparsi alle fedi (anche se la scienza ha ampiamente dimostrato il contrario, è molto più rassicurante continuare a credere che la Sindone sia la riproduzione fedele del volto di Cristo), gli abbagli neurali dettati da pregiudizi inconsci (le donne sono il sesso debole…e ti ritrovi steso da un colpo di karate), o quelli dettati da un’innata (quanto ingenua) svalutazione del futuro (su questo “limite” il marketing ci marcia: compri adesso paghi tra sei mesi). Il cervello, in altre parole, non è immune da "scivoloni" clamorosi per auto-salvaguardia: prende fischi per fiaschi, e li prende spesso, per diversi motivi.
Di neuroscienza, psicologia e di inghippi cerebrali tratta, per l’appunto, “Cosa rende felice il nostro cervello (e perché devi fare il contrario)” del giornalista neuroscientifico David DiSalvo (Bollati Boringhieri, 2013, nella traduzione di Sabrina Placidi), volume gravido di casi esemplari e altrettanti casi clinici mascherati: più che una guida ai guazzabugli della materia grigia (e su come venirne fuori) un manuale di istruzioni per l’uso del più imperfetto dei meccanismi perfetti. Un serissimo (ma anche divertente e divertito) vademecum di “aiuto scientifico” sul cervello umano, il suo funzionamento e le implicanze psicologiche, per venire fuori a testa alta dai pregiudizi che, soprattutto nella vulgata self help, ne accompagnano l’agiografia liofilizzata. Come sottolineato da Wray Herbert nella sua prefazione al volume:
“Tutti noi ci affidiamo in continuazione a copioni e stereotipi, sfruttandoli come efficaci scorciatoie per risparmiare tempo ed energie mentali. Tuttavia (queste ultime, ndr) possono alterare la nostra capacità di giudizio”.
La verve narrativa della trattazione, unitamente al suo nitore scientifico, rendono questa lettura un’esperienza piacevole, intelligente, utile, che affascina. David DiSalvo ci istruisce sul modo migliore per sbirciare negli angoli più riposti dei nostri comportamenti, e a farlo, peraltro, col sorriso sulle labbra, senza terrorismi o atteggiamenti auto-punitivi. Assolutamente consigliato!
Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario)
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