Dal silenzio
- Autore: Zita Giordano
- Anno di pubblicazione: 2014
Quella che il lettore si appresta a leggere è la storia vera e drammatica di Irene, una giovane suora che ad un certo punto del suo percorso abbandonerà il convento e la vita da religiosa. "Dal silenzio" di Zita Giordano (Portaparole Editore, 2014) è un‘opera prima, un romanzo che racchiude profonde tematiche sulla vita e sulla spiritualità che straordinariamente appartengono a tutti noi. Dalle prime pagine si coglie subito che il romanzo ha più piani di lettura, ma occorre fermarsi a riflettere sul nodo più importante dell’intera vicenda: il conflitto tra fede e sentimento. L’antico conflitto tra due estremi, un dilemma al quale già S. Agostino cercava di dare la giusta risposta che coniugasse la ragione e il sentimento, il pensiero pagano e la fede cristiana.
Il racconto della vita di Irene è testimoniato dalle lettere ricevute da chi l’ha molto amata, il padre, l’amica Paola, alcuni dei suoi amici, e poi le lettere scritte da lei stessa. In esse sono raccolti i suoi pensieri più intimi, le speranze, le paure e i suoi dolori. Una donna di fede che, dopo aver scelto liberamente di offrire la sua vita a Dio e di vivere nella sua luce, ad un certo punto abbandonerà il convento e si rifugerà, in solitudine, nella campagna che circonda la sua città, lontana dalla sua famiglia, custodendo il segreto della sua decisione. Il padre ricorda quel suo scappare e quanto non ne comprendesse le ragioni, voleva cogliere dei segni in lei e si rammaricherà di non esserci riuscito.
Per Irene avrà inizio il periodo più drammatico della sua vita, dovrà affrontare scelte difficili che la metteranno a dura prova. Era tornata alla vita laica in silenzio, avendo scelto la maternità. Era decisa e convinta della sua scelta: la vita che nasce è sempre una benedizione, scriveva ed aveva la grandezza di annullare il ricordo delle ore crudeli. Irene, nel suo cuore di donna cristiana, aveva annullato l’atto fisico e si era immaginata una donna prescelta alla nascita di quel bambino. Quel figlio sarebbe nato e avrebbe vissuto sempre con lei. Era così desiderosa e raggiante di felicità che mai, per un solo istante, ritroviamo nelle sue lettere l’associare il volto immaginato di suo figlio al volto del padre del bambino. Di lì a poco Irene scoprirà di essere malata. La sua fede, a quel punto, vacillerà: è convinta che il suo Dio l’abbia abbandonata.
“Il cielo si è chiuso leggendo il referto e ascoltando le parole del medico. Dio non risponde più a me ed io non rispondo più a lui. Se mi parlasse, magari capirei. Ma Dio non parla più, parla solo attraverso le briciole che raccogliamo per terra come i passeri il loro cibo. E la felicità, io, non potrò sfiorarla mai più. Non voglio morire… io mi sento puntate addosso le lance affilate dei guerrieri di un tempo; vedo aperte davanti a me tutte le voragini del vuoto in cui si cade quando si muore. Quando mi colpirà la morte? Non lo so. Per ora me la dovrò guadagnare, dovrò sospirarla, e anche se tenterò di respingerla alla fine sarà lei a vincere.”
Sente intensamente in lei che il suo nemico è la morte, ne avverte quasi la presenza ed è disperata: il suo corpo e la sua mente sono devastati dai dolori della malattia. Quante domande si porrà Irene: è necessario tutto questo dolore nell’esistenza degli uomini? È voluto da Dio? Quella di Irene sarà una ricerca affannosa della speranza, la stessa che ha la sua radice nella fede, infusa da Dio nel Battesimo. È infatti, per chi ha fede, il miracolo della speranza quello che lei invoca: la speranza di una guarigione non dalla malattia ma dall’aver dubitato dell’amore di Cristo.
“Ho sempre creduto che la luce fosse Cristo … se ci credessi anche adesso avrei quella pace che cerco e a cui aspiro. Se io oggi sperassi, se oggi credessi in cose nuove, allora domani sarebbe per me la guarigione.”
Dal Silenzio è un libro intenso, un viaggio nell’animo di una giovane donna le cui domande e le riflessioni teologiche, considerate fondamentali questioni nell’esistenza e nel pensiero dell’uomo, sono tutt’oggi ancora vive e legittime.
Zita Giordano, originaria della provincia di Salerno, dopo aver svolto il lavoro di educatrice per adulti presso l’Amministrazione penitenziaria nelle Marche, vive da molti anni in una comunità di eremiti sui monti della Sila.
Dal silenzio
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Sono, gentili signori, l’autrice del libro. Sono rimasta colpita e commossa da questa recensione che esprime molto bene il nocciolo delle mie riflessioni sulla vita è sulla fede. Vi ringrazio con riconoscenza e vi auguro buon lavoro in un anno felice e soprattutto sereno. Grazie ancora
Zita Giordano
Cara Zita, sono contenta per le tue belle parole e spero di rincontrarti presto. Buon anno a te!