Degenerati
- Autore: Amleto De Silva
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
“Il metodo Cyrano per salvare la vita in un mondo di idioti”
Amleto De Silva, per tutti Amlo, autore teatrale, blogger, scrittore, vignettista, è nato a Napoli, cresciuto a Salerno e vive a Roma. Ha esordito come vignettista su “Cuore” e “Smemoranda” vincendo il “Premio Satira Politica” della città di Forte dei Marmi. “Degenerati” (LiberAria Editrice, 2015) è il suo ultimo lavoro, un pamphlet ironico e acuto sulla nostra società e la deriva degenerativa culturale, e politica, del nostro Paese. Sebbene abbia superato i cinquant’anni, De Silva non si definisce un nostalgico e considera, in teoria, questi tempi i migliori, se non si fosse circondati da un’istituzione di degenerati che apprezza sempre meno. Con un’attenzione particolare all’attualità, l’autore si pone e affronta le tematiche della nostra società, le tendenze e i suoi malcostumi, con il suo schietto e sincero stile narrativo. Una generazione che definisce allo sbando tra androidi e social network
“una specie che si depila le sopracciglia può discendere, in linea diretta, o indiretta, al massimo da un pompelmo”
L’autore esorta tutti, in questo suo ultimo libro, agli ideali di libertà e di passioni, a riprendere in mano la propria vita e a viverla senza viltà, come Cyrano de Bercerac. Una società, la nostra, che ci vuole a tutti i costi vincenti e non loser, massificati con i soli status symbol, segno esteriore che denota la condizione economica, sociale ma non culturale di una persona, e che ci ha reso silenziosi e non più ribelli, disperati ed uniformati ad accettare qualsiasi cosa senza più saperci chiedere come sia vivere una vita di qualità e come poterne godere. Ci invita, inoltre, a fare tesoro della nostra storia letteraria, a rivivere le atmosfere dei Caffè, ( De Silva ama gli incontri con gli amici al bar) come quelle che si respiravano al Gambrinus, il Gran Caffè di Napoli, che resero, negli anni di fine Ottocento e primo Novecento, la città culturalmente viva.
“Era così pieno di intellettuali, per dire: giornalisti, scrittori, poeti. Ma non come oggi, che abbiamo quattro buffoni ... no, era proprio gente che scriveva sui giornali, e pubblicava poesie e romanzi. Dice, ma succede anche adesso. E invece no.”
Un appello e un richiamo alla bellezza della cultura. Cyrano de Bergerac è il romanzo che il nonno gli lesse quando era piccolo ed è stata la lettura che lo ha accompagnato nella sua formazione. È uno dei libri, ci confessa, che ha letto di più e del quale possiede più prime edizioni, come quella di Roberto Bracco, illustre intellettuale e drammaturgo partenopeo di inizio Novecento. Cyrano, “il guascone per eccellenza”, è un poeta, uno spadaccino, un gran bevitore e soprattutto un uomo che ama perché non ha smesso di desiderare. Il guascone certe cose, le fiuta, le sente a naso, forse le conosce. Per quanto lontano dalla realtà, che spesso non gli piace, è un vincente, oggi lo avremmo definito loser, perché non cerca di cambiare il mondo ma la società.
“Il guascone (come lo era Cyrano) è quello di cui si sente la mancanza, oggi, che siamo circondati dai degenerati”
Non sono pensieri dettati dalla nostalgia di un tempo che fu, sottolinea l’autore; è tempo, ormai, per tutti noi di usare il cervello e di abbandonare la regressione evolutiva che ci vuole schiavi e non pensanti. Il compromesso, quando non è una scelta, è una resa incondizionata al potente o al politico di turno, perché
“tra l’insurrezione armata e il chinare la testa in silenzio c’è anche una strada che si può percorrere con dignità”
:
Cyrano, appunto.
“Quando Cyrano sta per morire brandisce la spada contro i nemici: i Compromessi, per esempio. Beh, ogni tanto la spada, come dire, la brandisco anch’io...”
Una penna sarcastica per un’opera incisiva e graffiante.
Degenerati. Il metodo Cyrano per salvarsi la vita in un mondo di idioti
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