Delila
- Autore: Luisa Diamila Colazilli
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Luisa Diamila Colazilli è studentessa e frequenta la facoltà di ingegneria gestionale presso l’Università degli Studi di Roma. Ama i romanzi thriller ed è particolarmente sensibile ai temi di attualità, come la violenza sessuale, l’omofobia e la corruzione, tutte tematiche che si rintracciano in Delila (Rossini Editore, 2023), suo primo romanzo.
Il libro racconta la storia di quattro amici di lungo corso: Lyanna, Robert, James e Paul. Tutti loro sono coinvolti in una storia che ha dell’incredibile. La vicenda narrata inizia con quello che pare essere il rapimento di una bambina neonata:
Pare che la piccolina sia rimasta orfana di madre ancor prima di uscire dalla pancia di Katerine.
Pare essere un gioco, troppo brutto per essere vero:
Il suo amico era scoppiato a piangere per telefono, raccontandogli della fuga di Katerine e di come gli avesse lasciato un biglietto sul letto di ospedale, con scritto che non si sentiva pronta di essere una madre.
Perché tutto questo? Che ne sarà della piccola Delila?
Un urlo quasi demoniaco la svegliò del tutto: la piccola Delila reclamava il suo latte e molto probabilmente i suoi genitori.
Perché i figli devono pagare per colpe che paiono essere solo dei genitori?
In realtà Katerine per un periodo era davvero stata innamorata di Robert, ma i sentimenti sono fugaci delle volte e lei non era mai stata tipo da relazioni stabili.
Che accadrà?
Il romanzo, scritto con una prosa fluida e capace, è il racconto di una trasformazione:
Ciò che era accaduto in quel fatidico anno aveva per sempre segnato le loro vite.
Delila è il racconto intimo e intimistico di una vicenda che colpisce. Bellissima e profonda la definizione di amore che sottende a tutto il libro:
L’amore è un’ossessione, un vento caldo che non ti permette di dormire la notte, che ti fa piangere o ridere fino allo sfinimento. La potenza di una simile espressione di affetto è incalcolabile. Non si tratta di matematica, filosofia, poesia o come molti credono, di chimica. No, l’amore è ben altro: è lottare per continuare a sperare.
Una vicenda ricca di sentimenti contrastanti, di amore, di violenza, di rimpianti. All’inizio è un po’ ingarbugliata, ha il suo plot narrativo nello scioglimento inaspettato del finale, che chiarisce nettamente il tutto.
Una trama ricca e personaggi descritti nell’intimo sono i pilastri portanti di una lettura che travolge e avvince il lettore, dall’inizio alla fine.
Un’ottima lettura, di riscatto e di emozioni, che convince e colpisce in profondità.
Recensione di Ornella Donna
Vent’anni, bella stagione della vita ed età precoce per debuttare nell’editoria nazionale, con un romanzo. Delila è il primo per Luisa Diamila Colazilli - e vorrei vedere, visto che studia ancora all’università - pubblicato a giugno da Rossini Editore (2023, 438 pagine), del gruppo milanese Santelli.
Assolto l’omaggio ai genitori e alla sorella, la ragazza dedica il lavoro a se stessa, “che scalando il dolore”, è arrivata in cima “respirando ancora e ha goduto di un’incomparabile vista”.
Un thriller, più grigio che noir e perfino appassionato, pieno di sentimenti, scritto con una maturità decisamente rara in una ragazza di oggi. È giovane, ma dimostra di avere stoffa la Colazilli, nome nuovo, che sentiremo ripetere. Presenta magistralmente i non pochi protagonisti, le loro interazioni e i caratteri di ciascuno, nelle pagine iniziali che faranno capire subito ai lettori d’avere tra le mani un romanzo valido. Euro spesi bene, questo è sicuro.
Il romanzo è diviso in quattro parti:
- Messaggi oltre il tempo
- Il processo
- Un amore macchiato d’orgoglio
- Quattro anni dopo.
Delila è figlia di Robert, il migliore amico di Lyanna fin dai tempi del liceo. Anche James e Paul sono amici del neo papà di “una bambina orfana di madre”, ancora prima di essere partorita dall’inaffidabile Katerine.
Robert ha chiesto a Lyanna, firmando una delega, di prelevare la neonata dal reparto maternità in vece sua. Amica? Avrebbe voluto essere qualcosa di più per lui e ha lottato a lungo con la rivale, ma il tenebroso ha preferito la bella e slanciata alla compagna di scuola in sovrappeso e piena di acne, poi ragazza prudente e riflessiva, sebbene in ansia per tutto. Allo stesso tempo, il papà sconvolto ha inviato in ospedale anche il silenzioso e affascinante James ed ha incaricato Paul di raggiungerli nel parcheggio della clinica. Leale, acuto, impagabilmente capace di sdrammatizzare e ben organizzato, è l’unico a disporre di un seggiolino per bebè in auto.
Robert li accoglie con il lancio di una bottiglia vuota di vodka, guardandoli sfatto dal balcone, in canottiere e bermuda, con un’altra scorta di superalcolico in mano.
A qualche giorno dal parto, Katerine si è eclissata. In un biglietto, lasciato accanto alla culla della bimba, ha scritto che sentiva il bisogno di schiarirsi le idee, che “doveva” rivedere le sue priorità e che non si sente fatta, forse, “per essere una madre”. Come se potesse averne scelta, dopo aver dato alla luce una bimba, che reclama il latte e il calore materno, respingendo gli sforzi delle infermiere di nutrirla.
Lyanna osserva che dimostra il caratteraccio del padre. Ha ricevuto un messaggio di Robert, che l’ha pregata di prendere la bambina. La scomparsa di Katerine ha provocato nel suo migliore amico una sorta di repulsione per la propria figlia, quasi fosse responsabile della fuga della madre. È innamorato ed è anche l’uomo più orgoglioso del mondo, lo conosce dai banchi e vede bene che anche dopo lauree, master e specializzazioni, ha conservato l’intrattabilità di un quindicenne. Ogni volta che le cose non vanno come vorrebbe, si auto punisce con una serie di azioni avventate, chiusa da una lunga fase di depressione.
Duecentosessantasette pagine più avanti, Robert sarà il primo a raggiungere il palazzo del Tribunale, davanti al quale brulica un via vai incessante di auto, motociclette, bici, con rumori fastidiosi che peggiorano il suo stato d’animo. Gli tocca testimoniare, ma sa che la sua parola avrà poco effetto al confronto di quella “ammaliante e maledettamente costosa” della controparte. Il timore che gli altri possano averlo abbandonato, “come lui aveva fatto con loro”, si scioglie alla vista dell’Audi rossa di Lyanna. Però percepisce la tensione nei suoi movimenti: di solito sicura di sé, barcolla sulle decolté nere. Sembra impressionata da qualcosa. Anche il colorito non promette niente di buono, bianco come un lenzuolo.
Entrambi vedono più tardi arrivare le auto di James e Paul. Anche i loro volti rivelano smorfie di tensione, l’ansia traspare evidente. La posta in palio nella Corte di giustizia è delicatissima, rifletterci toglie il respiro.
Quella con cui i quattro sono stati e sono costretti a misurarsi è una strategia programmata scientemente fin dall’inizio, in tutte le i suoi aspetti anche amari.
L’amicizia tra i quattro ex quindicenni, ora cementata da biberon di latte, pappe e passeggino, è un valore aggiunto in un gran bel romanzo. Brava Luisa, ci ricorda che si possono commettere tanti errori nella vita e di alcuni non ci si perdonerà mai del tutto, ma davanti ai sentimenti saldi si riducono a momenti di semplice debolezza, se si riesce a non smarrire i valori veri nel corso dell’esistenza e a battesi per loro e grazie a loro. Occorre disinnescare la potenza distruttiva della vendetta, è giusto credere nell’importanza della fiducia e nella bellezza del vero amore. Soprattutto, si deve contare sulla forza incredibile del sacrificio e non perdere mai la speranza.
“Non si capisce subito”, ci vuole tempo, a volte decenni, eppure ogni sentimento è una ragione diversa per cui vivere e per dire: “Cavolo, esisto! Che meraviglia!”.
Recensione di Felice Laudadio
Delila
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Un libro perfetto per...
Adatto a chi ama i libri gialli.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Delila
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