Delitto alla Baia d’Argento di Antonio Boggio

Dopo il successo del romanzo intitolato Omicidio a Carloforte, torna il commissario Alvise Terranova, nel libro intitolato Delitto alla Baia d’Argento, scritto da Antonio Boggio.
Un romanzo che utilizza un linguaggio fluido, corredato qua e là da espressioni dialettali, dalla trama complessa, ma molto avvincente.
Il commissario è qui alle prese con un omicidio particolare: in una caletta, appena fuori da Carloforte, viene ritrovato il cadavere di un uomo, proprio dove si cercava di ristrutturare un hotel di lusso chiamato Baia d’Argento.

Un caso di morte bianca? La vittima è Giulio Mazzini, varesino trapiantato a Carloforte, da cinquant’anni.
Così Alvise Terranova:

Il commissario non ha grandi sogni nel cassetto, dopo il ritorno a Carloforte, in questo momento il suo più grande desiderio è poter festeggiare il proprio compleanno con una buona bottiglia di vino, un piatto di spaghetti , la musica di Tom Waits, e la compagnia di Elisabetta. (…) ed è proprio quando Alvise pensa di potersi dedicare un po’ a sé, che arriva il morto.

Chi ha voluto e causato questa morte insospettabile? All’apparenza la vittima era un uomo benvoluto, ma sarà proprio così? Quali misteri lo caratterizzavano?
La lettura di Delitto alla Baia d’Argento è bella ed entusiasmante, adatta ai tempi estivi, per ambientazione e contenuto, ma non solo. Una trama ad incastro, di non facile risoluzione.
Personaggi e ambientazioni sono precise e minuziose. In primo piano ci sono le avventure del commissario Alvise, uomo dalle grandi capacità umane e deduttive che colpiscono. Ne scaturisce una vicenda narrata con abilità narrativa che sta emergendo, per capacità e intelligenza, all’interno del vasto e immenso panorama letterario di genere. Alla terza, futura, avventura di Alvise Terranova!