Dopo la tempesta di Lauren Brooke

Dopo la tempesta, di solito, ritorna sempre il sereno...
Ma nella vita di Amy, la dolce e forte protagonista di "Heartland - Dopo la tempesta" (Einaudi Ragazzi, 2009) nulla, dopo quella tragica giornata, è sereno.
Per salvare Spartan, un cavallo intrappolato, la ragazza ha convinto la madre ad aiutarla, ma una violenta tempesta le ha sorprese e la mamma di Amy non è sopravvissuta.
Quando le è proposto di curare Spartan dai traumi subiti, Amy, seppur riluttante, accetta.
Aiutando il cavallo, potrebbe aiutare anche sé stessa, ma Spartan non vuole farsi aiutare da lei, ed, anzi, sembra associarla all’incidente avuto.
Un pomeriggio in cui le nuvole scure gonfie di pioggia minacciano il cielo, però, Amy vuole fare un ultimo tentativo di aiutare Spartan.
Cerca di portarlo nel campo per farlo calmare, ma il cavallo decide di attaccarla.
Amy, allora, vede nero dalla furia: è lei quella che ha perso la mamma, è lei quella che vive col senso di colpa.
Rovescia la sua frustazione, la sua rabbia e la sua paura su Spartan, che sembra capire tutto. Da quel giorno, cavallo e ragazza creano un legame unico, e sembrano più uniti che mai...

Ancora una volta Lauren Brooke ci stupisce con un meraviglioso romanzo, che dimostra quanto forte possa essere il legame tra animali e persone.
Lo stile narrativo e le continue sorprese mi hanno tenuta attaccata al libro anche finchè cenavo, facendomi sorgere nella testa tante domande:
io farei come Amy? Combatterei col mio passato per aiutare un cavallo? Sarei così coraggiosa?

Ho ammirato molto il coraggio avuto da Amy nell’accettare di curare Spartan nonostante rappresentasse per lei un evento oscuro.
Il legame che Amy ha con Spartan è unico: loro due erano insieme, in quel giorno, e sono gli unici che possono sapere quanto veramente quell’evento li abbia toccati, ma solo aiutandosi fra loro.
Questo mi ha insegnato che non sempre è necessario fuggire...
Il libro è ottimo, senza quelle fastidiose suspance che interrompono la storia, lasciandoti con il desiderio di rovesciare un catino d’acqua in viso all’autore.

Spartan è il personaggio che ho preferito. Dal passato difficile, anche lui aveva una vita felice, prima dell’incidente, che gli ha fatto perdere la fiducia non solo in sè stesso, ma anche nelle altre persone.
Certo, essendo un cavallo non parla, ma a modo suo comunica e, finché leggevo il libro, distesa sul mio letto con i piedi a penzoloni, mi ha comunicato una cosa molto importante: a volte, per guarire, è necessario fidarsi anche di chi riteniamo autore della nostra sofferenza.