Doppio silenzio di Gianni Farinetti

Palermo, la sua architettura decadente, le sue magnificenze barocche deturpate dalla speculazione più rapace, la sua aristocrazia sopravvissuta a una rivoluzione che l’ha scagliata in una volgare e becera modernità, i suoi riti che ancora si perpetuano immarcescibili. A tutto questo partecipa Sebastiano Guarienti, architetto piemontese giunto nel capoluogo siciliano su invito della fascinosa principessa Consuelo, che manca dalla sua isola da tempo immemorabile, ma ora presenzierà il matrimonio della bella Elisabetta Galvano, sua nipote, in una cerimonia lussuosa e piena di odori e sapori del passato glorioso di una stirpe quasi estinta di “Gattopardi”. Se nella prima parte del romanzo (Doppio silenzio, Marsilio, 2020), Gianni Farinetti ci descrive con dovizia ed empatia interni raffinati, cibi, abiti, posture di gentiluomini del passato, personaggi la cui “allure” ricorda quella del principe di Salina, nella seconda parte del racconto invece vediamo Sebastiano incontrare per caso, mentre corre verso l’aeroporto per prendere l’aereo che lo riporta in Piemonte, un ragazzo bellissimo, il sosia di un antico amante mai dimenticato. Un grande turbamento si impossessa dell’uomo, deciso a seguire il ragazzo che incontrerà in una raffinata e segretissima casa di appuntamenti per gay in cerca di forti emozioni. Sebastiano resta in incognito a Palermo, costruisce con il giovane Giovanni un rapporto affettuoso, con lui percorre un itinerario fin dentro i misteri più reconditi della città, che cela al suo interno segreti inconfessabili.

Una storia che va crescendo, quella che costruisce Gianni Farinetti, irretito dal caldo clima siciliano, nel quale Sebastiano insieme al giovane e bellissimo Giovanni si immerge, per pochi significativi giorni. Delitti, misteri, una sessualità torbida, una città martoriata da speculatori senza scrupoli sono il palcoscenico in cui i personaggi di Farinetti si muovono quasi come marionette, mossi da istinti distruttivi, da un senso di decadenza dei corpi, degli edifici, dei giardini, dei palazzi abbandonati a una vegetazione infestante, delle strade sporche, dello stesso mare, a cui i palermitani voltano le spalle, temendone la bellezza. Libro breve, intensissimo, pieno di sorprese e di emozioni mai scontate.