Il 18 maggio 1897 a Londra si tiene la lettura pubblica di uno strano libro da poco pubblicato da Constable and Company. Si intitola Dracula. The Undead, letteralmente Dracula. Il non morto e il suo autore è Bram Stoker. Si trattava di una storia mai letta prima.
Dracula era uscito nelle vetrine delle librerie londinesi appena due giorni prima, il 16 maggio: aveva una copertina gialla, spoglia, senza alcuna immagine, in cui trionfava una scritta rosso sangue che riportava il titolo e l’insolito nome del suo autore, lo scrittore irlandese Bram Stoker. Il volume era venduto al prezzo di sei scellini.
Quella prima lettura pubblica si abbatté violentemente contro un pubblico perlopiù ignaro. A parte un pallido precedente, il racconto Carmilla di Joseph Sheridan Le Fanu (1872), non si era mai parlato di vampiri. Il romanzo di Stoker fece da apripista per la rivalutazione di queste figure orrorifiche e mezze mitologiche nate dal folclore popolare.
Dal 1897 in poi i vampiri divennero un tema ricorrente in letteratura e nelle arti figurative. Soltanto nel mese precedente quella “pubblica lettura” fu esposto per la prima volta alla New Gallery di Londra il dipinto Il vampiro di Philip Burne-Jones, (pittore amico di Stoker, Ndr) che raffigurava una donna seducente che incombe vorace su un uomo semi-svenuto. Si generò un immediato effetto a catena: il premio Nobel Rudyard Kipling, ispirato dal dipinto di Burne-Jones, scrisse una poesia intitolata Il vampiro e la spiritualista Florence Marryat pubblicò un romanzo sul vampirismo psichico intitolato Il sangue del vampiro.
Il libro horror di Stoker divenne una lettura iconica, tuttavia non particolarmente apprezzata dalla critica. Famosa la stroncatura del Manchester Guardian che lodò le capacità narrative dell’autore, ma giudicò "un errore artistico riempire un intero volume di orrori". Si trattava di un romanzo fortemente divisivo, ma innegabilmente popolare, che, in quel clima di generale stupore, si preparava a divenire uno dei capolavori della letteratura inglese. Una novella immortale, come il suo protagonista.
Scopriamo tutte le curiosità sulla prima edizione di Dracula.
“Dracula. Il non morto”: la storia della prima edizione
Link affiliato
La prima edizione di Dracula fu pubblicata a Londra il 16 maggio 1897 dall’editore Archibald Constable and Company. A questo proposito va fatta una piccola analisi paratestuale: il design della copertina era molto semplice, ma d’impatto perché era stato studiato nei dettagli. Il colore giallo utilizzato per la copertina era infatti uno degli elementi più avventurosi e trasgressivi dell’epoca vittoriana. Era stato utilizzato anche per altri libri scandalosi, come i romanzi francesi che riportavano storie considerate di c“attivo gusto”. Della pericolosità dei libri gialli avvertiva già Oscar Wilde ne Il ritratto di Dorian Gray quando il protagonista viene sedotto e avvelenato dal contenuto di un “libro giallo”, in quel caso À rebours del romanziere francese Joris Karl Huysmans. Iconico era poi la Yellow Book, una rivista trimestrale pubblicata tra il 1890-97, che era divenuta l’incarnazione dello spirito trasgressivo dell’epoca. Il giallo, insomma, era un colore caldo e la scelta di metterlo in copertina non era affatto casuale, faceva parte di una strategia editoriale precisa. La casa editrice sapeva dunque che mettere al libro una copertina gialla significava associarlo a un’idea di “scandalo”.
La storia, come previsto, scandalizzò il pubblico vittoriano con i suoi temi gotici e orrorifici; tuttavia va detto che, a una lettura critica e più analitica, Dracula di Bram Stoker appare come un romanzo profondamente conservatore che risentiva della morale vittoriana dell’epoca. Se osserviamo il destino dei personaggi femminili, ad esempio, notiamo che Lucy - la donna più disinibita e sessualmente libera - è condannata a una fine orrenda, mentre la buona Mina Murray si salva da morte certa grazie alla sua fedeltà nei confronti del fidanzato e futuro marito. I valori tradizionali dunque, persino nel libro più “horror” della letteratura ottocentesca, sono tutelati. Bram Stoker era figlio della sua epoca, dopotutto, e quella copertina gialla lo dimostra: voleva urlare allo scandalo di un libro sperimentale, mentre in realtà si trattava di una storia originale ma profondamente intrisa della morale del tempo.
Recensione del libro
Dracula
di Bram Stoker
Bram Stoker e la creazione di Dracula
Dracula fu scritto per lo più nel 1890, quando l’autore aveva quarantacinque anni. Si stima che Bram Stoker scrisse oltre cento pagine di appunti preparatori per il romanzo, attingendo a piene mani al folklore e alla storia della Transilvania.
Un giorno, nell’estate del 1890, Stoker entrò nella Subscription Library di Whitby, in Inghilterra, e richiese un titolo specifico: The Accounts of Principalities of Wallachia and Moldavia di William Wilkinson. Non si trattava di un volume facilmente reperibile, era un libro raro, dunque poteva essere consultato e maneggiato solo sotto la supervisione del bibliotecario. Stoker prese il volume di Wilkinson, lo consultò, scrisse alcuni appunti sul suo quadernetto e poi lo rimise al suo posto.
Dopo quella visita alla biblioteca di Whitby la storia prese finalmente forma nella mente di Stoker. Fu come inserire l’ultimo tassello mancante di un puzzle: tutto aveva un senso, aveva avuto la sua visione. Era stato un amico Arminius Vambery a parlargli del libro di Wilkinson quattro mesi prima. Quel volume raro era ciò che Bram Stoker cercava per concludere la sua storia. Sull’ultima pagina dei suoi appunti, dopo la consultazione, cancellò il nome del Conte Wampyr e inserì quello di Dracula. Lo scelse apposta, perché era convinto che significasse “diavolo” in rumeno. Con quell’ultimo tocco il capolavoro era compiuto; ma Bram Stoker ancora non poteva saperlo.
Quando pubblicò per la prima volta il suo romanzo nella prefazione originale era scritto così, un responso sibillino quanto inquietante:
Sono convinto che non vi sia alcun dubbio sul fatto che gli eventi qui descritti siano realmente accaduti, per quanto incredibili e incomprensibili possano apparire a prima vista. E sono anche convinto che debbano sempre rimanere in qualche misura incomprensibili.
La prefazione proseguiva affermando che tutte le persone menzionate nel libro erano reali. Bram Stoker voleva ammonire i suoi lettori dicendo che Dracula non era una storia di pura fantasia, ma si trattava di “un incubo reale”, di un male concreto.
Quando lesse questa prefazione Otto Kyllman, l’editore della Archibald Constable & Company, restituì il manoscritto all’autore allegandovi una lettera con una sola parola: No. In seguito spiegò a Stoker che non poteva affatto pubblicare una storia del genere scatenando un panico di massa. Il romanzo sarebbe dunque essere pubblicato come fiction, oppure non pubblicato affatto.
Dracula di Bram Stoker: le modifiche dell’editore
La pubblicazione di Dracula fu dunque il risultato di un lungo lavoro di editing. Le prime 101 pagine del manoscritto originale furono tagliate, vennero apportate numerose modifiche al testo, tolte migliaia di parole, modificato l’ordine della trama. Persino l’epilogo fu accorciato e modificato, cambiando il destino di Dracula e del suo castello.
Il manoscritto originale di Dracula in seguito andò perduto. Fu ritrovato solo negli anni Ottanta, in un fienile in Pennsylvania. Solo in seguito alla scoperta fu possibile realizzare che la storia originale scritta da Stoker era in realtà molto diversa da quella pubblicata dall’editore. La ragione per cui furono tagliate quelle prime cento pagine rimane tuttora un mistero. Si racconta che ci fosse un assassino a piede libero a Londra in quegli anni e che l’editore Otto Kyllman temesse che la gente potesse identificarlo con Dracula, il vampiro. Rimane sospesa una domanda, custodita nelle pagine fittissime di appunti di Stoker, nei suoi anni di ricerca, nelle sue consultazioni in biblioteca: era una storia vera?
leggi anche
Dracula: tutti i film tratti dal libro
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Dracula. Il non morto”: 126 anni fa la prima edizione del libro di Stoker
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Lavoro con i libri News Libri Bram Stoker Curiosità per amanti dei libri
Lascia il tuo commento